9
settembre

LA GABBIA: PARAGONE RIPARTE SU LA7 CON IL DRAMMA DEI PROFUGHI

Gianluigi Paragone, La Gabbia

La nuova edizione de La Gabbia ripartirà dal piccolo Aylan Kurdi, il bimbo siriano di 3 anni trovato annegato in Turchia e fotografato. L’emergenza immigrazione e il dramma dei profughi, infatti, saranno al centro della prima puntata stagionale del programma di La7. In prime time, il talk show anti-casta e anti-tecnocrazia condotto da Gianluigi Paragone tornerà ad affrontare l’attualità con il suo stile acceso e coi toni vivaci propri della protesta. In studio, come sempre, un parterre pronto a duellare ed un pubblico parlante. Spesso urlante.

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29
ottobre

PAOLO BARNARD VS URBANO CAIRO: E’ L’IMPRENDTORE PIU’ STUPIDO D’ITALIA. GESTISCE UNA TV COME UNA SQUADRA DI CALCIO

Paolo Barnard

Paolo Barnard sembra non darsi pace. Dopo essere stato cacciato da La7 (ma egli dichiara di essersene andato spontaneamente), l’economista non perde occasione per sparare a zero contro l’emittente di Urbano Cairo e contro il conduttore de La Gabbia Gianluigi Paragone, reo di averlo bistrattato. E’ capitato anche ieri, in diretta su Radio24. Ospite de La Zanzara, Barnard non si è trattenuto ed ha esordito attaccando a testa bassa l’editore della rete terzopolista.

Paolo Barnard vs Urbano Cairo

L’imprenditore più stupido d’Italia in questo momento è il proprietario della esimia rete televisiva La7, che si chiama Cairo. E’ uno che gestisce una tv con la mentalità del proprietario di una squadra di calcio: la tv va di m*rda, fa schifo, ha dei programmi che non si vedono e lui acquista i campioni. Ma questo è proprio un fuso di testa. Ha una televisione che sta crollando, fa degli ascolti da ridere… Io spero, non per me che me ne sono andato sbattendo la porta in faccia a Gianluigi Paragone bugiardo, che per la pietà di questa televisione qualche imprenditore la compri. Ma Tronchetti Provera tornasse indietro! Questo era Leonardo Da Vinci confronto a Cairo

ha detto Barnard, ribadendo di essere stato lui stesso ad aver sancito il definitivo strappo con La7 e con Paragone. L’economista ha poi affermato che i suoi editoriali a La Gabbia non venivano pagati (“perché sono degli str*nzi“), né godevano di copertura legale. In seguito, ha lamentato di essere stato mandato in onda sempre più tardi, adducendo questa scelta a cause vagamente complottiste, che avrebbero coinvolto Urbano Cairo e persino Silvio Berlusconi.

La Gabbia: il complotto anti Paolo Barnard


21
settembre

LA GABBIA: GIANLUIGI PARAGONE RIPARTE DA RENZI (PAPA’). NEL CAST TORNA PAOLO BARNARD. LE NOVITA’

La Gabbia

La Gabbia - men at works

La riforma del lavoro e il dibattito interno al Pd apriranno la nuova stagione de La Gabbia. Un colpo al cerchio (magico) e uno alla Casta: Gianluigi Paragone è pronto a raccontare l’attualità a modo suo, attraverso un’analisi (anti)politica che ha consolidato l’identità del suo programma. Il talk show condotto dal giornalista varesino tornerà stasera alle 20.40 sulla rete terzopolista, nell’ormai abituale collocazione domenicale. Ad aprire la trasmissione saranno le note di Eugenio Finardi, che eseguirà un brano di protesta sulla crisi dal titolo Cadere, Sognare.

La Gabbia: temi e ospiti della prima puntata

Poi spazio alla discussione. Si parlerà di lavoro (tema già esplorato da tutti i talk show in partenza) e dell’indagine che sta coinvolgendo il padre di Matteo Renzi. Un altro tema sarà quello del cosiddetto Pil drogato, con la proposta dell’Ocse di inserimento nel Pil nazionale dei proventi dell’economia sommersa e di attività illecite. Tra gli ospiti della puntata odierna ci saranno il senatore di Scelta Civica Pietro Ichino, i giornalisti Alessandro Plateroti, Peter Gomez, Mario Adinolfi, il filosofo Diego Fusaro, la politologa spagnola Garcia Carbajo, Giacomo Zocco dei Tea Party.

Dopo un bisticcio con Paragone, che lo aveva portato ad abbandonare La Gabbia per alcune puntate, quest’anno il giornalista Paolo Barnard tornerà regolarmente nel cast del programma con le sue invettive contro i poteri forti ed i ricatti finanziari cui l’Europa ed il nostro Paese sarebbero sottoposti. Torneranno anche le caricature satiriche di Paolo Hendel, alias Carcarlo Pravettoni, e lo stand up comedian Saverio Raimondo, che stasera dirà la sua sull’Ice Bucket Challenge, la catena estiva di solidarietà.

La Gabbia: nel cast arrivano Veronica Gentili e Andrea Riviera





6
marzo

GIANLUIGI PARAGONE: “SE BARNARD CHIEDESSE SCUSA LO RIPRENDEREI”. L’ECONOMISTA NON CI STA

Paolo Barnard, La Gabbia

Per le sue offese alle donne si è visto costretto ad abbandonare La Gabbia, il talk show anti-politico di La7. Ed ora Paolo Barnard è furioso più che mai, implacabile. Dal suo profilo Twitter, il giornalista economico si è scagliato in particolare contro Gianluigi Paragone, reo di averlo messo alla porta del programma d’approfondimento da lui condotto a seguito di alcuni post sessisti. Secondo le ricostruzioni, a sollecitare un provvedimento contro lo studioso bolognese sarebbero state le donne della redazione de La Gabbia.

Ieri sera, ospite a Le Invasioni Barbariche di Daria Bignardi, Gianluigi Paragone ha ricostruito così la vicenda:

“Lui aveva scritto un post molto volgare, violento, maschilista sulle donne e io non posso avere un doppio binario. Quindi gli ho detto: ‘per me tu sei un grande esperto, però o rimuovi quel post e chiedi scusa contestualmente altrimenti sei fuori‘. Penso che pochi giornalisti possano avere il coraggio, la spericolatezza, l’irrazionalità di dare il microfono a Paolo. Io lo rivendico, pur conoscendo l’irregolarità di Paolo e le sue debolezze personali, però quando si arriva oltre è giusto dire basta. Se lui dovesse chiedere scusa e rimuovere il post, lo riprenderei. Era già successo anche a L’Ultima Parola, Paolo purtroppo ha questi momenti”

In quegli stessi minuti, Barnard proseguiva su Twitter le sue invettive contro le donne e contro lo stesso Paragone. “Amico di Della Valle, scalava la Lega mentre Bossi diceva di sparare sui disperati che affogavano con bambini a Lampedusa” ha scritto l’economista. Alla sua sfuriata non è scampata nemmeno Daria Bignardi, come si può leggere in questo cinguettio alquanto velenoso rivolto alla conduttrice:

Paolo Barnard vs Daria Bignardi: continui a fare la velina?


2
marzo

LA7: LA GABBIA DEBUTTA ALLA DOMENICA, LE INVASIONI SI SPOSTANO AL MERCOLEDI. IL VENERDI A CROZZA E MENTANA

La Gabbia, Gianluigi Paragone

Il trasloco del La Gabbia è avvenuto, come previsto. A partire da oggi, 2 marzo, il talk show di La7 condotto da Gianluigi Paragone andrà in onda nella sua nuova collocazione domenicale (sempre in prima serata), per lasciare il prime time del mercoledì a Le Invasioni Barbariche di Daria Bignardi. Quest’ultima, infatti, proseguirà il suo programma di interviste  in una collocazione differente da quella abituale: il venerdì sera, infatti, sulla rete terzopolista tornerà Maurizio Crozza. E arriverà pure Mentana.

La Gabbia alla domenica: temi e ospiti di stasera

Una turnazione che si inserisce in un più ampio progetto di riassetto del palinsesto dell’emittente. Ma andiamo con ordine, e cominciamo dal menù servito stasera da Gianluigi Paragone. Per il suo debutto alla domenica, giornata insolita per l’approfondimento d’attualità, il giornalista ha convocato un parterre di ospiti composto da Cesare Damiano (Pd), Elisabetta Gardini (Fi), l’economista Marco Passarella, Vittorio Sgarbi, Olivier Beha e Paolo Barnard. In studio si parlerà ovviamente di politica, partendo dalle nomine del governo Renzi fino ai contrasti all’interno del Movimento 5 Stelle.

Sarà interessante vedere se la scaletta de La Gabbia anticiperà o brucerà in qualche modo gli argomenti affrontati l’indomani da Corrado Formigli con la sua Piazza Pulita. Al di là dell’approccio alla notizia, differente nei due programmi, il rischio di sovrapposizione è infatti dietro l’angolo. Scorrendo il ‘nuovo’ palinsesto settimanale di La7, va inoltre considerata la chiusura anticipata di Linea Gialla con Salvo Sottile, che ha pagato con la decapitazione gli ascolti troppo bassi rispetto alla media di rete. Poi il mercoledì, come detto, sarà la volta di Daria Bignardi.

Le Invasioni Barbariche al mercoledì





13
febbraio

LE INVASIONI BARBARICHE RADDOPPIANO E SFRATTANO LA GABBIA. VOLANO SCINTILLE TRA BIGNARDI E PARAGONE

Daria Bignardi

Daria Bignardi

Le Invasioni Barbariche sfondano La Gabbia. E’ un effetto domino, quello messo in atto a La7: il programma di interviste condotto da Daria Bignardi proseguirà oltre le sei puntate previste in questa prima parte dell’anno, e a subirne le conseguenze sarà innanzitutto il talk show anti-politico di Gianluigi Paragone. Quest’ultimo dovrà infatti cedere alla collega la prima serata del mercoledì, tradizionalmente sua, per approdare nel prime time della domenica.

Le Invasioni Barbariche al posto de La Gabbia

La scelta di ’sacrificare’ la Gabbia è stata presa dall’editore dell’emittente, Urbano Cairo, che avrebbe scelto di far proseguire lo show di Daria Bignardi, inizialmente ridotto a sole 6 puntate. Il proseguo delle Invasioni Barbariche, tuttavia, non sarebbe potuto avvenire al venerdì, perché tra due settimane in quella serata tornerà Maurizio Crozza. E così, dati d’ascolto alla mano, a La7 hanno pensato di sfrattare Paragone, piazzando al mercoledì il programma di interviste della Bignardi. Come rileva Dagospia, l’ipotesi di collocare Daria al martedì, al posto di Linea Gialla, non sarebbe nemmeno stata presa in considerazione: troppo rischioso scontrarsi con Ballarò di Floris.

La strana “staffetta” – per usare un’espressione d’attualità politica – avrebbe ovviamente infastidito Gianluigi Paragone, che si ritroverà in onda in una giornata anomala per il racconto dell’attualità politica. Per lui, il rischio concreto è quello di perdere appeal nei confronti del pubblico, soprattutto rispetto ad una narrazione fuori dagli schemi come quella de La Gabbia. La sostituzione tra i due programmi avrebbe scontentato anche Corrado Formigli, che il lunedì potrebbe vedere la propria scaletta bruciata dal collega in onda la sera prima.

A spiegare le ragioni di questo nuovo assetto del palinsesto è l’editore di La7 Urbano Cairo:


12
dicembre

EFFETTO RENZI: VOLTI NUOVI NEI TALK SHOW. CAMBIAMENTO O SOLO UN BLUFF?

Porta a Porta

Una “rottamazione” del tutto involontaria, Matteo Renzi l’ha compiuta. Con la sua elezione a segretario del Pd, il sindaco di Firenze ha infatti costretto il piccolo schermo ad archiviare (almeno in apparenza) la consueta nomenclatura parlamentare e a confrontarsi con una generazione di politici ormai più che esordiente. Angelino Alfano, Matteo Salvini, il premier Enrico Letta, Giorgia Meloni e lo stesso Renzi: non è chiaro se si tratti del nuovo che avanza o di un avanzo del vecchio, ma i nomi citati hanno tutti meno di 50 anni. Un cambiamento – perlomeno anagrafico – è avvenuto, e la tv ha recepito il segnale.

Porta a Porta: la carica dei quarantenni

Lo dimostrano alcune scelte emblematiche effettuate dai principali programmi d’approfondimento attualmente in onda. La più significativa è stata quella di Porta a Porta, da sempre considerato il più istituzionale dei talk show. Martedì scorso, 10 dicembre, la trasmissione di Bruno Vespa ha convocato un parterre di ospiti composto Annagrazia Calabria (Forza Italia), Dario Nardella (Pd), Barbara Saltamartini (Nuovo Centrodestra), Andrea Scanzi e Tommaso Labate. Tutte personalità giovani, scelte dal programma di Rai1 per commentare “la carica dei quarantenni” in politica, come è stata definita.

Santoro amarcord: stasera ospite Brunetta

Per una sera, a Porta a Porta non si sono visti i soliti Gasparri, Finocchiaro e Quagliariello: una scelta di scaletta ma, soprattutto, un segno dei tempi. Allo svecchiamento degli ospiti hanno contribuito anche Ballarò, La Gabbia di Gianluigi Paragone e Virus di Nicola Porro (in onda ieri, eccezionalmente in seconda serata). Il talk show di Rai2, tuttavia, è ricorso ad un Roberto Formigoni d’annata per scaldare il dibattito. Notiamo però come non tutti abbiano scelto la strategia del rinnovamento: stasera, ad esempio, Michele Santoro ospiterà Renato Brunetta a Servizio Pubblico. Un grande classico.


27
novembre

DECADENZA BERLUSCONI IN DIRETTA. IL CAV IN PIAZZA: E’ UN GIORNO DI LUTTO PER LA DEMOCRAZIA

Decadenza Silvio Berlusconi

Update. Ore 17.42: il Senato dichiara la decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di parlamentare, sulla scia della condanna per frode fiscale inflittagli nell’ambito del processo Mediaset.

E’ un giorno di lutto per la democrazia. Ma anche fuori dal parlamento si può combattere per la libertà“. Dal palco del comizio in suo sostegno, che si sta tenendo in questi minuti a Roma, Silvio Berlusconi lancia la sua invettiva proprio nell’ora x. A partire dalle 17, il senato vota infatti la decadenza del Cavaliere dalla carica di parlamentare, con la sua conseguente espulsione dall’Aula. Un evento storico, che colpirà l’ex premier in uno dei momenti più difficili della sua vita politica. Il D-Day, il giorno della decadenza, è iniziato stamane nelle stanze di Palazzo Grazioli e sta proseguendo ora in un climax di tensione ascendente.

Il momento clou si è già raggiunto proprio in questi minuti, in diretta tv. Le principali emittenti stanno infatti documentando la decadenza con le telecamere puntate sul Palazzo e sulla Piazza (quella dei sostenitori di Silvio e quella del ‘popolo viola’). Intanto Beppe Grillo infierisce: “è semplicemente la fine di un banale uomo“. Stasera, in prima serata su Rai1, andrà in onda uno speciale Porta a Porta con Bruno Vespa. Al programma avrebbe dovuto partecipare lo stesso Berlusconi, ma nella serata di ieri il Cav ha rinunciato all’ospitata per ‘pressioni familiari’. Una strategia, secondo alcuni, forse consigliatagli per non caricare ulteriormente di tensione un momento altresì delicato.

Anche Rete4 documenterà la decadenza con uno speciale di Quinta Colonna dedicato agli eventi politici della giornata, secondo lo stile popolare di Paolo Del Debbio. Cavalcando il filone anti-politico di cui si è fatta espressione, la Gabbia di Gianluigi Paragone documenterà in diretta su La7 la decisione del Senato. A partire dalle 21.10, il programma della rete terzopolista si collegherà con l’Aula ed accenderà il dibattito il studio, cui prenderanno parte Peter Gomez, Oscar Giannino, Fabrizio Rondolino, Filippo Facci e Claudio Borghi.

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