“Quest’idea che ci si dà al pubblico soltanto quando si è in promozione a me fa venire infinita tristezza”. (qui il video)
Sembra un distico di Salvatore Quasimodo, o meglio un’avvelenata chiusa di Francesco Guccini, invece è solo Aldo Grasso che commenta la partecipazione, come ospite, di Adriano Celentano al Festival di Sanremo 2012. Alla firma della critica televisiva probabilmente è scappato un piccolo particolare: in Italia scherza pure coi fanti, e talvolta coi santi, ma non toccare Celentano, vero e proprio comandamento non scritto del codice radical chic.
Toglietegli tutto ma non Il Molleggiato, insomma. Il vate ecologista, colui che quando irrompe in video porta con sé e con le sue pause quella ieraticità tipica dell’Oracolo di Delfi, stavolta è andato giù dritto e non le ha mandate a dire al critico che a fil di rete ha commentato con un video l’annuncio dell’accordo come una strategia di marketing bella e buona, manco tra le più originali.
Caro Grasso,
tu hai capito male, io non vado a Sanremo a promuovere il disco.
C’erano altri modi per farlo e non l’ho fatto.
Vado a Sanremo soprattutto per parlare e parlerò anche di te e di quelli come te.