“Quest’idea che ci si dà al pubblico soltanto quando si è in promozione a me fa venire infinita tristezza”. (qui il video)
Sembra un distico di Salvatore Quasimodo, o meglio un’avvelenata chiusa di Francesco Guccini, invece è solo Aldo Grasso che commenta la partecipazione, come ospite, di Adriano Celentano al Festival di Sanremo 2012. Alla firma della critica televisiva probabilmente è scappato un piccolo particolare: in Italia scherza pure coi fanti, e talvolta coi santi, ma non toccare Celentano, vero e proprio comandamento non scritto del codice radical chic.
Toglietegli tutto ma non Il Molleggiato, insomma. Il vate ecologista, colui che quando irrompe in video porta con sé e con le sue pause quella ieraticità tipica dell’Oracolo di Delfi, stavolta è andato giù dritto e non le ha mandate a dire al critico che a fil di rete ha commentato con un video l’annuncio dell’accordo come una strategia di marketing bella e buona, manco tra le più originali.
Caro Grasso,
tu hai capito male, io non vado a Sanremo a promuovere il disco.
C’erano altri modi per farlo e non l’ho fatto.
Vado a Sanremo soprattutto per parlare e parlerò anche di te e di quelli come te.
Adriano
Per i sostenitori del motto “a pensare male si fa sempre bene” l’attacco diretto al lapidario ragazzo della via Gluck era apparso come una boccata d’ossigeno rispetto al processo di beatificazione già avviato per il grande artista che finalmente tornava a concedersi al vituperato palcoscenico delle canzonette. A ben ricordare ci aveva pensato già Luciana Littizzetto a rimproverare Fabio Fazio per gli eccessivi salamelecchi virtuali a Celentano durante l’ospitata (spot?) di Claudia Mori a Che tempo che fa.
Questo botta e risposta infiamma già in prospettiva il clima in riviera, così come galvanizza inconsciamente questa famigerata ottica di promozione. La pronta risposta del cantautore lascia presagire delle belle scintille su quel palco, nel segno dell’ennesimo colpo azzeccato dalla direzione artistica più recente che in quanto a personaggi ed eco mediatica è sempre riuscita a portare all’Ariston protagonisti molto discussi, nel bene e nel male.
Di tempo il caro Celentano ne avrà per inanellare un monologo distruttivo e la sibillina rivendicazione lascia presagire nuovi grandi scenari di discussione. Quali sono gli scheletri nell’armadio che quelli come Grasso nascondono e che il Molleggiato porterà alla luce durante il suo intervento no profit e no marketing?
1. luigino ha scritto:
15 dicembre 2011 alle 11:58