Davide Parenti



14
aprile

Le Iene tornano il 21 aprile con la conduzione da casa

Golia, Viviani e Roma - Le Iene

Golia, Viviani e Roma - Le Iene

Cambia ancora la data di ritorno de Le Iene, ma non è questa la principale novità del programma. Da martedì 21 aprile (e non da giovedì 23, come annunciato in precedenza) si riaffaccerà nel prime time di Italia 1 senza studio.

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11
maggio

MEDIASET / CASO CORONA: DA DAVIDE PARENTI SOLO UNA LETTERA DI DOGLIANZE. ECCO COME E’ ANDATA

Davide Parenti

Davide Parenti

Il caso Corona continua a tener banco all’ombra del Biscione. E la polemica non accenna a spegnersi. In particolare, a far discutere in queste ore è stata la reazione di Davide Parenti per la mancata messa in onda di un servizio de Le Iene sull’ex re dei paparazzi. Il patron della popolare trasmissione di Italia1 ha preso carta e penna per sfogarsi con i vertici Mediaset: stando a quanto ci risulta, però, quella scritta da Parenti non sarebbe una lettera di dimissioni, come invece riportato da Dagospia. Ecco come è andata.


10
maggio

MEDIASET: DAVIDE PARENTI SI DIMETTE (?)

Davide Parenti

[Da Dagospia] “Davide Parenti, guru delle Iene, ha presentato lettera dimissioni a Mediaset dopo alcuni episodi di questa stagione che a suo parere lo avrebbero penalizzato e umiliato. Goccia che ha fatto traboccare il vaso?

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9
ottobre

DAVIDE PARENTI A TUTTO CAMPO SU LE IENE, OPENSPACE E XLOVE. “C’E’ CHI FA IL 7% SU CANALE5 E DICE CHE E’ UN SUCCESSO”

Davide Parenti

Davide Parenti rilascia di rado pubbliche dichiarazioni. Ma quando lo fa, non usa mezze misure. Accomodato alla scrivania del suo ufficio, a Cologno Monzese, il papà de Le Iene ha parlato con enfasi ed estrema schiettezza della sua nuova creatura televisiva: OpenSpace, il social talk condotto da Nadia Toffa in prime time su Italia1. Alla vigilia del debutto, Parenti ha svelato le potenzialità ma anche le possibili criticità del format. “Perché l’abbiamo fatto? Ce lo stiamo ancora chiedendo” ha scherzato. Poi è diventato un fiume in piena.

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29
gennaio

LE IENE, METODO STAMINA: ORA SERVE CHIAREZZA

Le Iene, Metodo Stamina

La chiarezza, innanzitutto. Quella che sul Metodo Stamina è spesso mancata, e di cui ora sente sempre più il bisogno. Perché è bene ribadirlo: sulla salute non si scherza (e sull’informazione men che meno). Si debbono dunque mettere alcuni punti fermi sulle polemiche in merito alla controversa terapia, che hanno visto il programma televisivo Le Iene finire al centro del ciclone. Lo show di Davide Parenti è stato infatti accusato di aver dato eccessiva visibilità ad un metodo scientificamente non provato, aprendo il microfono alle teorie dell’ideatore Davide Vannoni, ora indagato per somministrazione di farmaci imperfetti ed esercizio abusivo della professione medica.

Abbiamo solo raccontato” ha replicato il produttore de Le Iene, il quale ha poi evidenziato le presunte colpe dello Stato Italiano, che – ha denunciato – “da un lato prima autorizza le famiglie ad essere trattate, dall’altro invece blocca i trattamenti e dall’altro ancora con i giudici poi ordina che invece proseguano“. E, in effetti, il comportamento istituzionale sulla vicenda non è sempre stato così lineare. Lo stesso, però, potremmo dire per Le Iene, che da una parte hanno avuto il merito di richiamare l’attenzione sull’argomento Stamina e dall’altra hanno invece veicolato messaggi tutt’altro che imparziali.

Nei ripetuti servizi sul tema, infatti, il programma di Italia1 è apparso sbilanciato verso un approccio favorevole al metodo (o per lo meno questa è stata l’impressione di molti), di cui sono stati mostrati più i risultati positivi che le criticità. Le immagini dei pazienti in cura hanno poi contribuito ad accrescere l’umana e sincera compassione del pubblico, ma col rischio che venissero poste in secondo piano le argomentazioni del dibattito scientifico. Il tutto, amplificato dalla potente eco mediatica e social di cui gode il programma. 

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24
novembre

DAVIDE PARENTI SULLA MANCATA PROMOZIONE DE LE IENE: NON CREDO CHE RICCI DECIDA LE SORTI DELL’AZIENDA. INTERVISTARE BERLUSCONI? SAREBBE UN CASINO

Davide Parenti, Le Iene

Ha il dente avvelenato, Davide Parenti. Il padre de Le Iene non affatto gradito la mancata promozione del suo programma su Canale5, prospettata per gennaio 2014 e poi stoppata quando ormai sembrava tutto deciso. Siamo in cinquanta che ci facciamo il mazzo. Non abbiamo mai sbagliato un colpo, ma ci sentiamo come capocannonieri in panchina” ha lamentato l’ideatore del programma di Italia1, intervisto da Libero. Nelle sue parole, il rammarico per quello che sarebbe stato un riconoscimento da parte del Biscione. E invece niente.

Davide Parenti: non credo che Antonio Ricci decida sorti dell’azienda

Secondo indiscrezioni, a bloccare il trasloco de Le Iene su Canale5 sarebbe stato Antonio Ricci, forse contrario all’arrivo sulla rete ammiraglia di un programma forte negli ascolti e simile a Striscia la Notizia per contenuti. Riguardo a tali ricostruzioni, circolate nei giorni scorsi, Parenti ha commentato:

Non credo che Ricci decida le sorti dell’azienda. Con lui ho un buon rapporto. Siamo sempre stati ‘amichetti’. E’ anche grazie a lui che ho iniziato questo lavoro. E’ vero che noi da qualche anno vogliamo andare su Canale5, ma Mediaset ha deciso diversamente, secondo me sbagliando (…) Abbiamo insistito per la promozione. Non siamo più un programma per soli giovani. Siamo sempre stati generalisti. Vorremmo parlare a tutti

Davide Parenti: Italia1 ha perso tanto, si sta spegnendo

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28
marzo

LE IENE: CONTINUA LA SINDROME POST DIVORZIO TRA PARENTI E LUCA E PAOLO

Luca e Paolo

Sembra la classica scena dei primi mesi post divorzio tra coniugi che si sono amati, forse tanto, almeno per un po’. Non volano piatti ma solo parole tramite interviste e frecciate: del resto parliamo di Iene. Complici la nuova partenza di Luca e Paolo in salsa ammiraglia con un restyling del grande brand Scherzi a Parte e dall’altra parte la maledizione della seconda iena (l’ultima new entry Amendola, costretto al riposo a causa dello stress, non sarà presente nelle prossime puntate) non mancano le occasioni per sentire sempre più spesso le due campane ricordare e/o recriminare.

Bizzarri e Kessisoglou non la mandano certo a dire da qualche mese a questa parte alla iena mater Davide Parenti. Fresco fresco di covata l’ultimo racconto della separazione, dalle pagine di Grazia:

Paolo: ”Mi fa piacere scoprire che a Enrico Brignano è stata data la possibilità di fare pezzi più lunghi di trenta secondi. Addirittura monologhi. A noi era vietato. [...] Al di là delle incomprensioni, comunque, avevamo già deciso di passare a Canale 5. Anzi, forse abbiamo aspettato qualche anno di troppo: ci siamo adagiati sugli allori.”

Luca: ”Che soddisfazione però quando mi hanno detto che Pippo Baudo è stato al mio posto. Io non l’ho visto, perché tratto i programmi tv come le fidanzate: se lascio o vengo lasciato da una ragazza, spero sempre nel suo annullamento fisico e mi comporto come se lei non esistesse più.”


21
marzo

LUCA E PAOLO ATTACCANO DAVIDE PARENTI, IDEATORE DE LE IENE, E BOCCIANO ARGENTERO E CHIABOTTO.

Luca e Paolo

Luca e Paolo

Luca e Paolo hanno il dente avvelenato. L’addio a Le Iene non è stato dei più felici, soprattutto a causa degli screzi con Davide Parenti, che pare abbia fatto di tutto per tarpare le ali al duo comico. Sono i diretti interessati, che il 2 aprile torneranno in video su Canale5 con una nuova e rivoluzionata edizione di Scherzi a Parte, a rivelarlo in un’intervista sul settimanale Chi.

A differenza di Enrico Brignano, new entry al fianco di Ilary Blasi, al quale è stato concesso uno spazio all’interno di ogni puntata per un monologo, a Luca e Paolo invece non è mai stata data tale libertà, anche dopo il successo sanremese:

“Sembrava che a lui (Davide Parenti, ndDm) il nostro successo non facesse piacere e che ogni minuto di monologo preso per noi fosse rubato al programma”

Ed è così che i due hanno deciso di abbandonare definitivamente lo show di Italia 1. Anche perché già in passato pare che il papà de Le Iene abbia tentato invano di sostituirli, ma – stando a quanto raccontano – fu costretto ad un dietrofront:

“Avevamo il freno a mano tirato, anzi la macchina era già parcheggiata e non per volontà nostra. Avevano già provato a sostituirci in passato e poi ci hanno richiamato”


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