E’ bastato un monito lanciato in diretta sul palco dell’Ariston da Toto Cutugno per accendere la consueta polemica che ogni anno accompagna il Festival di Sanremo insieme ai cachet percepiti dai conduttori, agli abiti firmati delle vallette e agli ascolti d’inizio e fine kermesse: la delicata questione talent show-Sanremo. Se il Toto nazionale si era lasciato andare ieri sera a una massima del tipo “i talent show illudono i figli” parlando di una “tv foriera di sbadigli”, Storie Vere rincara la dose ponendo l’arguta questione ai suoi ospiti e indagando i limiti labili del suddetto rapporto, più complicato e difficile di quello fra Joe Bastianich e il gel per capelli.
Andiamo con ordine. Georgia Luzi inaugura il suo programma quotidiano ripercorrendo i punti salienti della serata inaugurale di ieri, dal tributo a Giuseppe Verdi alle performance dei cantanti in gara, dai fischi e plausi riscossi da Crozza al “giuoco delle parti” fra Fazio e Littizzetto, fino all’annosa questione: in che modo i talent hanno conquistato Sanremo? In studio, Laura Valente, ex cantante dei Matia Bazar, parla della sua personale esperienza descrivendo il Sanremo Giovani dell’epoca come unica occasione per un cantante emergente di farsi notare da pubblico e discografici ottenendo fama e visibilità. Della serie: un tempo era il Festival a essere un talent e oggi è il talent che arriva a Sanremo. A rispondere alla Valente è Chiara Galiazzo, in collegamento da Sanremo e stuzzicata dalle domande ficcanti di Dario Salvatori.
“Io penso che poco importa da dove vieni fuori, importa come sei” tuona Chiara risolvendo in maniera semplice e intelligente un enigma degno di un best-seller di Dan Brown. Il problema è sempre lo stesso e le risposte finiscono col ripetersi a un ritmo frenetico: ma quanto è giusto demonizzare un genere televisivo in grado di offrire una possibilità a neofiti della musica oltre che un copioso bottino di ascolti alle reti?
Dalla vittoria di Marco Carta nel 2009 alla più recente Emma Marrone lo scorso anno, i talent sono riusciti a battere il Festival di Sanremo sul suo stesso territorio, quello della musica e del dono del canto. Che sia vero che programmi come Amici di Maria De Filippi o X Factor illudano i giovani concorrenti è a discrezione di ognuno, ma che siano un trampolino di lancio in grado di potenziare la notorietà e la maturazione vocale e professionale di artisti come Marco Mengoni o Annalisa Scarrone è cosa indiscussa. C’è davvero bisogno di crogiolarsi ogni anno su un fenomeno ormai all’ordine del giorno, affacciatosi al mondo della discografia e del piccolo schermo da oltre dieci anni?
- Tutti dettagli sulle cinque serate del Festival di Sanremo 2013:
- Tutte le foto da Sanremo 2013:
Qui le foto della prima serata
Settimana di preparazione prima dell’inizio kermesse
Almamegretta – Mamma non lo sa
Elio e le storie tese – Dannati forever
Chiara Galiazzo – L’esperienza dell’amore
Max Gazzè – I tuoi maledettissimi impegni
Raphael Gualazzi – Sai (ci basta un sogno)
Raphael Gualazzi – Senza Ritegno
Modà – Se si potesse non morire
Annalisa Scarrone – Non so ballare
Simona Molinari e Peter Cincotti – Dr. Jekyll e Mr. Hyde
Simona Molinari e Peter Cincotti – La Felicità
Maria Nazionale – Quando non Parlo
Maria Nazionale – E’ Colpa Mia
Daniele Silvestri – Il Bisogno di Te (Ricatto d’onor)
Daniele Silvestri – A Bocca Chiusa
- I testi delle canzoni dei Giovani di Sanremo 2013:
Blastema – Dietro l’intima ragione
Il Cile – Le parole non servono più
Antonio Maggio – Mi servirebbe sapere
Renzo Rubino – Il postino (amami uomo)
Ilaria Porceddu – In equilibrio
Andrea Nardinocchi – Storia impossibile
1. MisterGrr ha scritto:
13 febbraio 2013 alle 14:48