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febbraio

Daniele Bossari rinnega i talent: «Sono potenziali fabbriche d’illusioni»

Daniele Bossari

Daniele Bossari

“Penso che più che i reality, siano i talent delle potenziali fabbriche d’illusioni. Voi vi chiederete: da chi arriva l’ennesima crociata contro Amici, X Factor e compagnia bella? La risposta, tanto per restare in tema, suona come una stonatura: da Daniele Bossari, ovvero colui che nel mondo dei talent show ci ha ’sguazzato’ per diverse stagioni.

In un’intervista rilasciata al sito gay.it, il conduttore milanese, attualmente impegnato come opinionista all’Isola dei Famosi, rivive la sua avventura all’ultimo Grande Fratello Vip, che l’ha proclamato vincitore e riportato sotto i riflettori dopo un periodo di assenza. E così, in una sorta di dovuta riconoscenza, sposa appieno la causa reality, quasi a rinnegare i talent:

“Penso che più che i reality, siano i talent delle potenziali fabbriche d’illusioni. Poi, sicuramente anche i reality potranno esserlo, ma tutto dipende da come uno vive quel tipo di esperienza. Personalmente non sono andato nella casa di Cinecittà per mettermi in mostra, quanto per mettermi davvero in discussione [...] A dirla tutta, anche io non credevo che i reality potessero avere ancora così tanto successo, ma a quanto pare sbagliavo.

Sorvolando sul fatto che, forse, si mettono molto più in discussione ballerini e cantanti piuttosto che concorrenti spaparanzati su un divano o spiaggiati su un’isola, fa un certo effetto che a definire i talent delle ‘fabbriche d’illusioni’ sia proprio chi, di fatto, è stato uno dei primi a promuovere questo genere di programmi. Nel 2001, quando in Italia tutti erano ancora ’scioccati’ dalla nuova suggestione televisiva chiamata Grande Fratello, Bossari battezzò su Italia 1 Popstars, il talent show che fece nascere la band tutta al femminile delle Lollipop. Guidò anche la prima parte dello spin off, realizzato due anni dopo e dal titolo Superstar Tour, da cui uscì il trio delle Lucky Star (nessuno le ricorda, ma una delle tre cantanti rispondeva al nome di Emma Marrone). Daniele è stato anche il conduttore, da settembre 2001 a febbraio 2002, del primissimo Amici, quando il programma si chiamava Saranno Famosi e non era ancora condotto da Maria De Filippi, mentre nel 2006 era al timone della seconda edizione di Campioni – Il Sogno, il primo talent (ma anche un po’ reality) sul calcio, che lasciò a stagione in corso a causa di un drastico ridimensionamento del format in onda su Italia 1, dovuto ad un poco soddisfacente responso auditel.

Vero è che oggi sono due reality ad aver in qualche modo riportato Daniele Bossari nel giro che conta. Sputare, dunque, nel piatto dove si è appena iniziato a mangiare sarebbe di gran lunga poco carino, oltre che controproducente, ma farlo in quello dove per anni si è tentato un’abbuffata, alla fine non riuscita, lo è forse ancora di più.

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2 Commenti dei lettori »

1. Srich ha scritto:

1 febbraio 2018 alle 19:21

Oddio, parlare di sputare nel piatto in cui si è mangiato quando si è alzato da tavola cent’anni fa mi pare forzatamente polemico.
In ogni caso il mondo dei talent ha vissuto uno spartiacque con l’avvento di X Factor e il successo di Giusy Ferreri. Fino ad allora si creavano professionisti che trovavano in molti casi una loro collocazione, seppur non nell’industria discografica.

Allo stato attuale quello che dice Bossari è vero, chi fa un reality sa che probabilmente non ci sarà un dopo, o almeno non quello delle prime edizioni. Nei talent invece pompano gente da spremere per qualche mese e poi sostituire col successivo.



2. Silvano ha scritto:

2 febbraio 2018 alle 17:28

Non ha tutti i torti oggi chi esce fuori da un talent ha un successo immediato ma non significa che sarà duraturo anche perchè nel giro di sei mesi ne esce un altro e vengono messi da parte .
Poi ovviamente sta a loro non montarsi la testa, partecipare ad un talent deve essere un punto di partenza e non di arrivo ma in genere sono i produttori che sfruttano i concorrenti creando in loro false illusioni



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