Interviste



23
marzo

ENZO PAOLO TURCHI A DM: DATEMI BELEN,NE FARO’ UNA VERA VEDETTE

Enzo Paolo Turchi

Continua la nostra chiacchierata con Enzo Paolo Turchi. Se hai perso la prima parte, clicca qui.

Vuoi dire che uno che non sa recitare o cantare non può avere un’opinione o che, se ce l’ha, vale meno?

Dare un’opinione è una cosa, dire “Sei uno stronzo, che cazzo vuoi?!” è un’altra. Se sei propositivo e dai opinioni va bene, ma se detti legge dicendo “tu chi sei, ma come ti permetti” quando sono io a non conoscere Antonella Elia è un’altra. Non so cosa abbia fatto più di portare i concorrenti a La Corrida, e non è questo grande ruolo artistico. Allora iniziamo ad offendere pure noi, anzi a dire la verità, ma se io non voglio che lei faccia queste cose, non posso farlo io. Questo ti fa fare delle scelte che paghi, anche economicamente; sono uscito alla settimana puntata e non è facile,  potevo vincere, però sono entrato in studio e il pubblico mi ha amato.

Tu sei stato un simbolo della tv del varietà. Cosa ne pensi della televisione attuale e anche del varietà che in qualche modo sta tornando?

La crisi del varietà c’è sempre stata, anche negli anni 60 e 70. E’ un su e giù, sono i cicli della televisione e della vita. La rivista, il varietà non finiranno mai, quello che finirà è il varietà che non si adegua ai tempi, bisogna attualizzarlo. Il varietà di una volta si deve vedere su Da Da Da, noi dobbiamo aggiornarlo. Ci deve essere una soubrette che sa ballare e recitare, un comico più giovane e l’altro emergente, il conduttore bravo, la soubrettina giovane che impara. Deve avere belle luci e bei costumi, la chiave è la stessa solo che deve essere resa al passo con i tempi. Oggi le automobili hanno 4 ruote, come trent’anni fa, ma le componenti sono diventate più moderne.

Che ne pensi della danza in tv?

Dobbiamo ringraziare Amici, Maria de Filippi ha attualizzato la danza, l’ha portata in tv facendola arrivare al grande pubblico. Mi fa ridere quando si dice che nei varietà non funziona più il balletto; a me  funzionano, è chiaro che se prendete una persona che non sa fare il coreografo non funzioneranno mai. Io ho fatto tanta gavetta mentre oggi si studia poco. Il balletto non è un video che va in montaggio, è come una bella canzone, deve avere un inizio, una parte centrale, e ti deve prendere raccontando una storia.

Chi è uno bravo nel mondo della danza?




20
marzo

ENZO PAOLO TURCHI A DM: TUTTA LA VERITA’ SU ANTONELLA ELIA, LE OFFESE E GLI SPINTONI

Enzo Paolo Turchi e Carmen Russo all'Isola dei Famosi

Enzo Paolo Turchi e Carmen Russo all'Isola dei Famosi © Frezza La Fata

Un fiume in piena. Enzo Paolo Turchi, appena tornato dall’Isola dei Famosi 9, è in vena di sfoghi. Soddisfatto per aver mostrato finalmente la sua personalità, non può fare a meno di raccontare cosa è successo negli ultimi giorni di permanenza a Cayo Paloma. Un clima, fatto di offese e prepotenze che le telecamere non hanno ripreso, talmente pesante che ha fatto sì che il marito di Carmen Russo decidesse di abbandonare il programma per paura di cedere a provocazioni. Enzo Paolo ce l’ha con Antonella Elia ma anche con un televoto che premia le “nullità” e con un’Isola diventata come il Grande Fratello. Della sua esperienza nel reality condotto da Nicola Savino ma anche della sua attività da coerografo - con la quale sarebbe in grado di trasformare Belen Rodriguez nella nuova Raffaella Carrà - il ballerino del Tuca Tuca parla a DM.

Com’è andata la tua esperienza sull’Isola?

Benissimo perché sono riuscito a farmi conoscere. Quest’Enzo Paolo è quello che sono e che avrei voluto far vedere nel 2005 quando, pur avendo abbandonato per malattia, avevo lasciato un’immagine che faceva un po’ “discutere”.

L’epilogo non è stato dei più felici, considerato il tuo ritiro.

No, io mi sono ritirato proprio per portare a termine l’Isola da naufrago. L’Isola non era più da naufraghi: non si pescava più, non si faceva niente, si parlava solo e c’erano offese talmente gravi che non ho avuto più interesse nel continuare. Non ero lì per fare del gossip.

Perché non rimanere per combattere?

Si possono combattere delle cause giuste, non se uno ti chiamava “stronzo”. Dovevi metterti allo stesso livello e cadere nel tranello della persona. E’ paradossale che all’Isola dei famosi siano usciti tutti quelli che erano partiti e che erano famosi per davvero. Poi ci sono i ‘conosciuti’ ma quella è un’altra cosa, perché pure uno che ha ammazzato la moglie è conosciuto e non ha una carriera alle spalle.

Ti riferisci a una Guendalina Tavassi che potrebbe vincere il programma?

Guendalina, che non conoscevo personalmente, è stata una delle persone con cui ho avuto meno problemi. Non c’è stato un legame, ma questo è dovuto al fatto che, quando vivi per 24 al giorno con una persona, racconti anche la tua vita artistica ed è chiaro che con Guendalina ma anche con la Moric o la Elia non avevo dei dialoghi come potevo averli con Cecchi Paone o col Divino che ha cinque lauree.

Il tuo problema essenzialmente pare sia stato Antonella Elia…


16
marzo

MELISSA SATTA A DM: “NESSUN IMBARAZZO NEL RECITARE IN UNA SITCOM ‘HOT’ COME AMICI @ LETTO. NON MI HA MAI INFASTIDITO IL PARAGONE CON LA CANALIS”

Melissa Satta

Due coinquilini che decidono di divertirsi insieme (a letto) senza complicazioni sentimentali. E’ questo il concept di Amici @ Letto (per maggiori info clicca qui), la divertente sitcom nata per la fanpage FB di Comedy Central (canale 122 di SKY) e ben presto promossa sullo stesso canale satellitare (è in onda dal 5 marzo alle 23.00). La protagonista femminile è Melissa Satta, reginetta del gossip al debutto in un ruolo da protagonista nella fiction. DM l’ha incontrata per saperne di più sulla “piccante” sitcom e ne ha approfitato per fare una chiacchierata sulle sue esperienze professionali passate e future.

Soddisfatta di Amici @ Letto?

Sì molto, abbiamo avuto ottimi risultati. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare e la fan page del canale ne è testimonianza: in pochi mesi ha avuto una crescita esponenziale dei “mi piace”.

Come è stato recitare? E’ la prima volta che lo facevi ’serialmente’…

Il personaggio mi rispecchiava molto ragion per cui è stato abbastanza facile da interpretare. Il progetto era molto carino e io mi sono divertita tanto. Per questo devo ringraziare tutti, a cominciare da chi mi ha voluta: Alessandro Badiali, Direttore Marketing di Comedy Central, che ha ideato la serie.

Nessun imbarazzo nel recitare in una sitcom “hot”?

E’ sempre stato tutto molto ironico. Poi, malgrado il tema un pochino hot, non c’è nessuna scena spinta, al limite in intimo ma niente di esagerato. Siamo sempre rimasti nella “normalità”.

Per il futuro meglio conduttrice o attrice?

A me piace la televisione. Fare la presentatrice sarebbe la cosa primaria, poi dipende. Mi piacerebbe fare altre sitcom di questo genere.

L’anno scorso hai presentato su Rai2 Insideout, ci sarà una nuova stagione?

Quello è un programma che ho fatto ed è andato molto bene al punto che doveva essere composto da poche puntate sperimentali che, visto il successo, hanno raddoppiato. Penso, comunque, che quella sia stata una parentesi che non avrà un seguito.

All’epoca sei stata un po’ criticata, come hai reagito?





14
marzo

FABIO CANINO A DM: IN TV MANAGER OMOFOBI. PERSONAGGI CHE FLOPPANO LI RIVEDI SEMPRE LI, PER ALTRI, COME ME, ARRIVA LO STOP. A BALLANDO TIFO…

Fabio Canino

“Se non è strettamente necessario non vedo perché commentare”. Sceglie la via del silenzio Fabio Canino quando lo contattiamo per chiedergli come mai non sia stato parte attiva nelle polemiche che quest’anno sono ruotate attorno a Ballando con le Stelle. “Le polemiche non vanno più di moda” - continua il giurato del programma del sabato sera di Rai 1 - “e siccome quest’anno trovo i concorrenti molto bravi, un po’ tutti, e poco polemici, tutti, mi sembra giusto seguire la loro linea più che dare una linea mia”.

Cosa ti piace di Ballando?

Mi piace innanzitutto perché è diverso da tutto il resto della televisione. A parte piccole oasi, ci sono pochi programmi che mi piace guardare. Sono uno che la televisione la guarda ma ultimamente veramente poco.

Piccole oasi. Per esempio?

Mi piace molto Geppi Cucciari ma sai sono anche di parte perché è un’amica mia, perché gli autori con cui lavora sono stati anche autori miei. Mi ritrovo nel loro stile, mi piace molto, mi piace quello che fanno. Il resto sono cose viste e riviste, dei riciclaggi che proprio non mi piacciono.

Vi scontrate con Italia’s Got talent. In cosa risiede il successo?

Sicuramente perché è divertente. Te lo dico con cognizione di causa perché alcuni anni fa su Skyuno facevo un programma che si chiamava Celebrity che era un Italia’s got Talent ante litteram, l’abbiamo fatto prima che arrivasse in Italia, ed era divertente per cui immagino che lo sia anche Italia’s Got Talent. Ma mi piace anche che il sabato sera si divida tra più proposte. E’ giusto che la gente abbia possibilità di scegliere tra cose diverse.

Qual è l’X factor di Italia’s Got Talent, Belen o Maria?

Maria, sicuro.

Senza Belen i numeri sarebbero stati uguali?

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9
marzo

IRENE GHERGO A DM: PER POTERSI ESPRIMERE IN TV, NON RESTA CHE LA TERZA SERATA. MA GLI EDITORI NON INVESTONO. AMBRA? TROPPO INTELLIGENTE PER LA TV

Irene Ghergo

Non ha  bisogno di presentazioni Irene Ghergo. Eccentrica autrice, inseparabile collega di Gianni Boncompagni con il quale ha costruito programmi cult del piccolo schermo nostrano, frequentatrice del jet-set, instancabile talent scout, perennemente circondata da amici. Pochi ma buoni. Proprio come quelli che intervista in ‘Amici Miei‘, programma di Rai 5 (domani, 22.45) dove Irene Ghergo veste anche i panni di conduttrice. Con la ‘Madonna dei Monti Parioli’ abbiamo fatto una chiacchierata per parlare, manco a dirlo, di televisione.

Sai che qualche giorno fa un amico comune ti definiva come una persona straordinariamente esperta di pubbliche relazioni, capace di arrivare a tutti, dalla Regina Elisabetta all’ultimo operaio di una fabbrica di provincia?!

Mi sembra che mi sopravvaluti (ride, ndDM). Certamente ho avuto una vita in una direzione di grande comunicazione; prima della tv ho per molti anni lavorato con Lucherini ed è lì che mi sono formata; prima ancora, quando non lavoravo ed ero una signora dell’alta borghesia, mi divertivo a fare degli strani miscugli di salotto.

Avresti piacere ad essere definita una bravissima esperta in PR o una bravissima autrice?

Le cose non sono mai in una direzione sola. E’ il mix delle cose, come quando in un programma mischi alto e basso. Come autore, tra l’altro, sono abbastanza atipico, anomalo; vengo da una scuola molto complicata che è quella di Boncompagni e ho avuto un percorso molto originale…

Originale ma anche attuale?

Gianni è più avanti degli altri. Non si formattizza. Dice che l’unico format italiano che ha un senso è la Santa Messa. Tutti gli altri sono comprati o copiati.

Come mai, allora, non è in onda un programma di Boncompagni?

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9
marzo

MATTIA “DETTO FATTO” POGGI: LA DIRETTA NEI PROGRAMMI CULINARI? L’UNICA CHE PUO’ FARLA E’ LA CLERICI

Mattia Poggi

Nel menù piuttosto ricco (ed affollato) di programmi di cucina c’è un giovane che ha saputo conquistare la platea della tv satellitare (e recentemente anche quella digitale) con uno stile fresco e  ricette accattivanti. Mattia Poggi, genovese doc, classe 1984, è uno dei cuochi di punta di “Alice” e “Arturo” (entrambi in canali fanno parte del gruppo SitCom). Dopo aver studiato alla scuola di cucina internazionale ALMA, è stato introdotto al mondo della cucina dallo chef Fabio Fauraz. La sua trasmissione “Mattia, detto fatto!” è diventata un piccolo cult tale da regalargli il successo anche in libreria  (l’ultimo libro è “La pasta, detto fatto”).

Secondo te come mai la cucina negli ultimi anni ha spopolato così tanto in tv e nelle librerie?

In realtà credo che non ci sia un motivo particolare. Dal mio punto di vista penso che in tempi come questi, di crisi, la cucina rimanga un lusso piuttosto accessibile. La gente ritrova nel piacere di cucinare e di mangiare uno sfizio che non potrebbe togliersi in altro modo, acquistando ad esempio opere d’arte contemporanea (di cui Mattia è appassionato, ndDM) o auto costose. La cucina, oggi, è alla portata di tutti, si può godere sia nella preparazione di un piatto che nella sua degustazione a tavola.

Quali sono, da spettatore, i programmi di cucina che più ti piacciono?

Io sono un fan accanito di Jamie Oliver, per me è la persona che sa muoversi meglio sullo schermo, che copre bene  gli spazi, che dà le indicazioni giuste. Anche se credo che dietro ai suoi programmi ci sia un lavoro autoriale molto vasto e uno sforzo tecnico non indifferente. Sono prodotti costosi, lunghi da realizzare.

Difficile ottenere una buona resa con una troupe ridotta e mezzi modesti?


7
marzo

PANARIELLO E’ TORNATO: “ALLA FACCIA DI CHI MI DAVA ESTINTO. DOPO SANREMO HO RISCHIATO DI NON ESISTERE PIU’”

Giorgio Panariello

Fallire l’appuntamento più importante (quello col Festival di Sanremo), sparire dalla tv per sei anni e tornarci con un one man show a pochi mesi di distanza dal successo di Fiorello. Panariello non esiste non è soltanto  il pensiero di un bambino, è forse anche il monito di chi vuol essere il solo artefice della propria assenza. Un’assenza forzata ma significativa, oggi diventata motivo di rivincita:

“Panariello come Babbo Natale – dichiara lo showman toscano a Diva e DonnaRitorno a bordo della mia slitta per dimostrare che esisto, alla faccia di chi mi dava estinto (…) Ho rischiato, ma non temuto, di non esistere più. Sai come funziona… Si fanno i funerali da vivo. Quel capostruttura, piuttosto che il direttore generale, cominciano a dire: ‘Chi, Panariello? Quello è morto, finito‘. Il passaparola che ti uccide e, se non reagisci, sei morto davvero”.

Tutto nasce dal palco dell’Ariston, da quel Festival del 2006 condotto insieme a Victoria Cabello ed Ilary Blasi e finito nel “libro nero” della storia della kermesse:

“Non capivo. Non ero andato a Sanremo per fare il Panariello Show, i miei sketch, i miei personaggi. Ero lì per condurre il Festival e celebrare la musica. Mi hanno messo in croce perchè avevo tolto i fiori. Ora vedo che i fiori sono spariti anche da due edizioni in qua. L’omaggio alla canzone italiana, questo dovrebbe essere Sanremo, non il Festival di Morandi o di Celentano. Morirà Sanremo, e sarà grazie anche a voi giornalisti”.


2
marzo

MARISA LAURITO CONTRO ANTONELLA CLERICI: MI HA SCIPPATO LA PROVA DEL CUOCO CON UNA RACCOMANDAZIONE

Marisa Laurito

Marisa Laurito tuona contro le raccomandazioni in tv. Voi direte: ecco un’altra showgirl di vecchia generazione che rivendica un posto nel piccolo schermo del nuovo millennio. E invece no; quello dell’attrice napoletana al Settimanale Nuovo è uno sfogo in piena regola, condito da una clamorosa rivelazione, a distanza di dodici anni dal fattaccio. Era il 2 ottobre 2000 quando su Rai 1 debuttava La Prova del Cuoco; uno dei giorni più brutti della sua vita (professionalmente parlando):

“(…) Sono stata proprio io la prima a proporre una trasmissione di cucina, ma alla fine non me l’hanno fatta fare. Ero stata presa per condurre La Prova del Cuoco, poi mi è stata scippata da Antonella Clerici che veniva da un flop di Canale 5 e, quindi, è evidente pensare che la sua sia stata una raccomandazione. Non ne avevo mai parlato prima, ma adesso non voglio più tacere”.

Il boccone, tanto per restare in tema, non l’ha ancora digerito, ma è certa che non restituirebbe mai il “favore” con la stessa moneta, perchè chiedere un aiuto per lavorare per lei equivale al “non so fare niente, sono negata, non ho la forza di portare avanti me stessa”. E’ anche per questo che considera la tv di oggi alla deriva, dove tutti vengono buttati nella mischia, competenti e non. E a rimetterci, tanto per cambiare, sono quelli bravi, soprattutto se giovani: