Amici Miei



9
marzo

IRENE GHERGO A DM: PER POTERSI ESPRIMERE IN TV, NON RESTA CHE LA TERZA SERATA. MA GLI EDITORI NON INVESTONO. AMBRA? TROPPO INTELLIGENTE PER LA TV

Irene Ghergo

Non ha  bisogno di presentazioni Irene Ghergo. Eccentrica autrice, inseparabile collega di Gianni Boncompagni con il quale ha costruito programmi cult del piccolo schermo nostrano, frequentatrice del jet-set, instancabile talent scout, perennemente circondata da amici. Pochi ma buoni. Proprio come quelli che intervista in ‘Amici Miei‘, programma di Rai 5 (domani, 22.45) dove Irene Ghergo veste anche i panni di conduttrice. Con la ‘Madonna dei Monti Parioli’ abbiamo fatto una chiacchierata per parlare, manco a dirlo, di televisione.

Sai che qualche giorno fa un amico comune ti definiva come una persona straordinariamente esperta di pubbliche relazioni, capace di arrivare a tutti, dalla Regina Elisabetta all’ultimo operaio di una fabbrica di provincia?!

Mi sembra che mi sopravvaluti (ride, ndDM). Certamente ho avuto una vita in una direzione di grande comunicazione; prima della tv ho per molti anni lavorato con Lucherini ed è lì che mi sono formata; prima ancora, quando non lavoravo ed ero una signora dell’alta borghesia, mi divertivo a fare degli strani miscugli di salotto.

Avresti piacere ad essere definita una bravissima esperta in PR o una bravissima autrice?

Le cose non sono mai in una direzione sola. E’ il mix delle cose, come quando in un programma mischi alto e basso. Come autore, tra l’altro, sono abbastanza atipico, anomalo; vengo da una scuola molto complicata che è quella di Boncompagni e ho avuto un percorso molto originale…

Originale ma anche attuale?

Gianni è più avanti degli altri. Non si formattizza. Dice che l’unico format italiano che ha un senso è la Santa Messa. Tutti gli altri sono comprati o copiati.

Come mai, allora, non è in onda un programma di Boncompagni?

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