Interviste



25
maggio

CARLA GOZZI A DM: “RESTO FEDELE A REAL TIME. I NOSTRI POLITICI RAPPRESENTANO MALE L’ITALIA A LIVELLO DI STILE”

Carla Gozzi

Se incontrandovi per strada vi dovesse salutare incrociando gli indici cominciate a darvi un’occhiata. Probabilmente i vostri pantaloni a pinocchietto e la camicia hawaiana con cui li avete abbinati hanno provocato una crisi di panico a Carla Gozzi, costretta a bocciarvi con il suo noto gesto di disapprovazione. Ora la più nota style coaching d’Italia è di nuovo sugli schermi di Real Time, ogni mercoledì alle 21.10, con la sesta stagione di Ma Come Ti Vesti?, show diventato ormai un cult in cui è affiancata dal fido Enzo Miccio.

Più passano gli anni e più i casi di look improbabili di Ma Come Ti Vesti? diventano estremi. Qual è stata la difficoltà maggiore di questa edizione?

Quest’anno Enzo ed io ci siamo dovuti confrontare con persone, soprattutto donne, che avevano già un proprio, discutibilissimo, stile. In passato abbiamo lavorato su signore un po’ remissive, che avrebbero dovuto curarsi solo un po’ di più. In questa edizione invece abbiamo provato a rimettere sul binario del buongusto gente che per anni ha commesso tanti errori in fatto di stile.

Per spingere una persona ad un cambiamento, dopo tanti anni, bisogna essere anche un po’ psicologi?

Certo, lo stile parla di noi, descrive come siamo fatti, chi frequentiamo, il mondo che ci piace. Per far si che le nostre trasformazioni di look abbiano successo dobbiamo capire chi abbiamo di fronte, dobbiamo trovare persone che siano convinte del loro cambiamento e che possano  mantenere il loro nuovo stile nel tempo.

Avete avuto notizie di partecipanti di Ma Come Ti Vesti? che dopo i vostri consigli sono ricaduti nel baratro del cattivo gusto?

Per ora no. Noi rimaniamo spesso in contatto con i “nostri ospiti” che continuano a chiederci consigli, anche a distanza di anni. Ci mandano lettere soprattutto quando devono partecipare ad alcuni eventi ed hanno il timore di “ricadere” sugli errori del passato.

Invece vi è mai capitato che una puntata andasse “a buca” per un “caso” troppo disperato? Avete mai gettato la spugna?




24
maggio

ROBERTA CAPUA: MISS ITALIA NON IN COSTUME? ALLORA CHIUDIAMOLO PER SEMPRE. MI PIACEREBBE SPERIMENTARE SUL DIGITALE

Roberta Capua

La sua classe unita ad un’eleganza da “miss” ha fatto sempre la differenza tra i tanti volti che popolano il piccolo schermo. Parliamo di Roberta Capua che, accantonata momentaneamente la tv, si gode le gioie della famiglia. Sposata da un anno con l’imprenditore Stefano Cassoli, che nel 2008 l’ha resa madre del piccolo Leonardo, l’ex signora della domenica di Canale5 non sembra avere particolari rimpianti per le scelte fatte e, in attesa di una giusta occasione per tornare dal suo pubblico, si racconta a 360 gradi sulle pagine di DM.

Allora Roberta, quando torni in tv? Il pubblico inizia a reclamare…

Mi fa molto piacere che la gente si ricordi di me e desideri il mio rientro in tv, ma per il momento non ho nessun progetto. La tv, come del resto il nostro Paese, sta vivendo un momento di crisi. Sono diminuite le produzioni, si lavora molto meno rispetto a prima, e a farlo sono sempre le stesse persone.

In passato ti sei misurata sia con il varietà che con la tv di servizio. In quali vesti ti piacerebbe tornare?

Il varietà e l’intrattenimento sono molto divertenti, però il talk è senz’altro il genere televisivo più nelle mie corde. Con In Famiglia e Unomattina ho avuto in passato grandi soddisfazioni. Certo, si tratta di trasmissioni molto impegnative dal punto di vista dei tempi; generalmente sono programmi quotidiani e in diretta. Io ho un bambino piccolo, vivo a Bologna, mi dovrei organizzare. Però nella vita tutto può succedere. Mai dire mai.

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23
maggio

INTERVISTA A VINCENZO CANTATORE: “LA TV MI HA DELUSO, E’ TUTTO MOLTO FINTO. PUNTO ALLA FICTION E AL CINEMA”

Vincenzo Cantatore

Dal ring al set televisivo. E’ questo il singolare percorso di Vincenzo Cantatore, ex campione di pugilato che nella prossima stagione vedremo in due episodi della fiction di Canale 5 R.I.S. Roma 3. Spalle larghe e volto da guerriero, lo sportivo, rimasto deluso dalle precedenti esperienze tv, sogna ora un futuro d’attore per il piccolo e grande schermo. Abbiamo voluto saperne di più.

Da campione della boxe ad attore di fiction, com’è avvenuto questo curioso passaggio?

Il tutto nasce in realtà parecchi anni fa. C’è sempre stato un certo interesse nei miei confronti da parte di varie case di produzione di cinema e tv. Sono stato corteggiato a lungo, ma purtroppo ho sempre dovuto rinunciare per via degli impegni sportivi, che non mi davano il tempo e la possibilità di potermi dedicare ad altro.

Adesso che hai appeso i guantoni al chiodo, puoi finalmente metterti alla prova…

In questi anni, nel tempo libero, mi sono preparato per un’eventuale scritturazione. Ora è arrivata la partecipazione a “R.I.S. Roma 3”, un’esperienza che io considero una prova generale, una sorta di provino. Già due anni e mezzo fa fui contattato dalla Taodue per prendere parte a Distretto di polizia, però dovetti rinunciare per impegni di lavoro presi in precedenza. 

Come è stata questa prima esperienza sul set?

Sicuramente molto divertente. Sono molto grato al produttore Pietro Valsecchi che mi ha coinvolto in questa iniziativa. Stare sul set è un po’ come stare sul ring, però al posto dell’avversario ti relazioni con il regista e al posto del pubblico sei circondato dalla troupe. Sono contento perché ho lavorato con grandi attori e con la Taodue, che è in assoluto la casa di produzione più forte e valida che c’è in circolazione.

Che ruolo avrai in R.I.S. Roma 3?





19
maggio

PAOLA FERRARI A DM: “NON CREDO CHE MIO SUOCERO ACQUISTERA’ LA7. LA RAI POTREBBE TROVARE I SOLDI PER IL CALCIO TAGLIANDO I CACHET DELLE STAR”

Paola Ferrari

Il “calcio spezzatino” e l’avanzare di Sky e Mediaset Premium non hanno scalfito la sua Domenica Sportiva. Paola Ferrari può dirsi soddisfatta: lo storico talk show domenicale, nella stagione appena conclusa, è addirittura cresciuto negli ascolti con un picco record che ha sfiorato il 18% di share. Proprio un bilancio sulla DS dà il la ad una chiacchierata a tutto tondo con la giornalista che a DM non esita a rivelare la sua massima ambizione professionale

E’ stata un’annata fortunata questa per La Domenica Sportiva…

Sì, abbiamo chiuso due punti sopra la media dell’anno scorso e con la puntata del 6 maggio abbiamo realizzato uno straordinario 17.91%. Un dato assai significativo perché non veniva raggiunto da anni dal programma e sappiamo come nelle ultime stagioni il calcio sulla tv generalista sia cambiato. Una grande soddisfazione, frutto di tanto lavoro, non solo mio ma di tutti noi che la creiamo lavorando e discutendo insieme attorno ad un tavolo. La nostra non è più una trasmissione sportiva, sarebbe riduttivo considerarla tale, ma un talk che dura più di due ore.

C’è qualcuno tra i tuoi ospiti fissi che ritieni indispensabile?

Non potrei fare a meno di Ivan Zazzaroni; con lui ho un rapporto particolare, anche nei momenti di difficoltà è pronto a darti una mano. Più in generale non lascerei andare via nessuno: con Marco Civoli e Fulvio Collovati siamo amici di lunga data, mentre con Gene siamo diventati una coppia non dico comica ma quasi. Baconi ci dà una chiave tecnica-tattica fondamentale perché la trasmissione, pur avendo dei momenti più leggeri, deve avere la sua autorevolezza. L’obiettivo che ci siamo posti, quando abbiamo tolto la moviola, era di spiegare il calcio agli italiani e credo che siamo riusciti a raggiungerlo avendo offerto un prodotto molto credibile dal punto di vista tecnico ma anche un prodotto che permette di passare del tempo divertendosi. C’è stata anche una fascia di pubblico non proprio calciofila che ci ha seguito.

Malgrado il successo la Domenica Sportiva potrebbe esser messa in discussione dal mancato acquisto dei diritti tv in chiaro della Serie A da parte della Rai.


17
maggio

PAOLO RUFFINI A DM: “VORREI CONDURRE LA CORRIDA. BELEN COME MARILYN MONROE”

Paolo Ruffini

A vederlo non si direbbe. Eppure Paolo Ruffini, teledipendente dichiarato, sogna un futuro da conduttore alla vecchia maniera. Proprio come il suo idolo sin da quando era piccolo: Corrado Mantoni, indimenticato padrone di casa de La Corrida e de Il Pranzo è servito.  Nell’attesa di coronare il suo sogno, il conduttore e attore livornese si divide tra Stracult (ogni lunedi in seconda serata su Raidue) e le parodie di Sto Classico (ogni martedi in prima serata su Italia1) spin off del suo fortunatissimo Colorado, la cui nuova edizione andrà in onda il prossimo autunno con o senza (non è dato saperlo) la prima donna Belen Rodriguez. Proprio a proposito della sensuale argentina Paolo conia un inedito paragone: Belen come Marilyn Monroe…

Paolo hai debuttato su Italia 1 con Sto Classico. Com’è andata?

Devo ammettere che ero molto curioso quando mi è arrivata la proposta che mi ha subito entusiasmato; l’idea delle parodie non è nuova ma è stata declinata in una maniera assolutamente originale. Questo  è avvenuto grazie ad una parte tecnica straordinaria che si avvale di una regia e di costumi quasi cinematografici. Inoltre hanno partecipato attori molto bravi che non provengono solo da Colorado. Abbiamo avuto guest cinematografiche come Nicoletta Romanoff, Dino Abbrescia, Enzo Salvi, Biagio Izzo e personaggi  tv come Gerry Scotti e Juliana Moreira.

E’ stato un bel rischio quello che ti sei assunto.

Sì, però, meno male. In questo periodo, poi, vacci a capire qualcosa in materia di ascolti, ormai è difficilissimo.





16
maggio

CLAUDIO LIPPI A DM: EBBENE SI’, MI ERO PROPOSTO PER SANREMO 2012. CARLO CONTI VERO EREDE DI BAUDO

Claudio Lippi

L’intervista è servita…Volto storico di una delle trasmissioni più amate, per tanti anni jolly nel contenitore domenicale di Canale 5 a firma di Maurizio Costanzo, Claudio Lippi ritorna d’attualità in un momento televisivo come questo che, accantonati i fasti del presenzialismo eccessivo della gente comune, tende a riconsegnare la propria guida ai personaggi che per anni sono stati punto di riferimento del piccolo schermo. Dalla supplenza de La Prova del Cuoco a Punto su di te ecco i pensieri sparsi di Lippi su questo nuovo momento professionale.

Lo sai che rischi tantissimo con Punto su di te?

Lo so, lo so. E sono sinceramente concentrato.

O preoccupato?

No, preoccupato no. Ne ho avute talmente tante di preoccupazioni nella vita che non so più come chiamarle.

Una sostituzione, anni fa, rilanciò la tua carriera… in positivo (Mai Dire Gol, ndDM)…

Evidentemente è vero quanto dici. Era più incosciente quel rischio perché non feci in tempo a pensare che fosse un rischio. La casualità fu quella di incontrare la Gialappa’s che mi disse ‘fallo tu’. Da loro fan… accettai! Qui è tutto un altro tipo di condizione, attesa, motivazioni. D’altronde questo è un periodo nel quale nessuno parte con la convinzione che un programma sia un successo.

Tu ci credi a prescindere dall’arrivo in corsa?

La notte prima del debutto non ho praticamente dormito. Lo studio ce l’hanno dato il 4 e il 4 avevo deciso di non farlo. Il primo maggio il mio agente è stato chiamato da Danilo De Lorenzo (presidente LDM, società produttrice del programma) che mi ha spiegato che, per motivi personali, Paola Perego non avrebbe condotto il programma e io sarei stato l’unico… (‘rimasto?!’, aggiunge ridendo, ndDM). So per certo, e ne sono felice, che la nuova struttura intrattenimento di Giancarlo Leone e Antonio Azzalini per l’autunno ha delle idee interessanti.

Parli del progetto che coinvolge te, Costanzo e Magalli?

Non mi è stata ufficializzata in un incontro diretto ma mi è stata ufficializzata nelle intenzioni quest’idea di proporre una rivisitazione di Amici Miei con Giancarlo Magalli e Maurizio Costanzo.

Questo trio era in ballo anche per l’access di Rai 1 con I Got News for you. Che fine ha fatto?

Non si sa. Credo si sia optato per utilizzare il trio ma nella ‘costola’ Amici Miei. E leggo che si potrebbe aggiungere Vanessa Incontrada.

Qualcuno fa anche il nome di Miriam Leone…

Basta che non tolgano me (ride, ndDM)

Quindi la Leone la vedresti bene in una chiave comica?

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16
maggio

EDOARDO SYLOS LABINI A DM: “ANCHE NELLE SOAP CI SONO ATTORI MOLTO PREPARATI (ACCANTO A MODELLI ED EX GIEFFINI). DA QUANDO SONO SPOSATO CON LUNA BERLUSCONI RICEVO ATTACCHI COSTANTI”

Edoardo Sylos Labini

Edoardo Sylos Labini, in queste settimane alla ribalta per la partecipazione alla fiction di successo Le tre rose di Eva, si racconta ai lettori rivelando qualche sorpresa sul suo personaggio nella serie, ma soprattutto facendo conoscere meglio la sua storia di attore e di autore, nonché di marito e padre. Qualche nuovo progetto televisivo e teatrale all’orizzonte, Labini ricostruisce le tappe più significative della sua avventura professionale.

Non possiamo che cominciare con il chiederti come sta tua figlia. Abbiamo letto di un brutto episodio durante un volo aereo.

C’è stato un vuoto d’aria, l’aereo è precipitato per qualche secondo e chi non aveva la cintura è volato in aria. Sia mia moglie sia la mia bambina, di soli tre mesi, sono volate. Per fortuna d’istinto sono riuscito a prenderla in aria. C’era tra l’altro anche l’altra figlia, eravamo tutta la famiglia. Eravamo tra i pochi che avevamo sganciato per un frangente le cinture di sicurezza. I giornali non hanno riportato la notizia perché credo che non ci sia stato nessun ferito.

Arriviamo subito a parlare di Le Tre rose di Eva. C’è grande soddisfazione per i risultati.

E’ una delle poche fiction Mediaset che sta vincendo superando peraltro la soglia dei 5 milioni di telespettatori. Siamo andati anche contro le partite di Champions, quindi bene. Secondo me gli ascolti sono destinati a salire.

Puoi regalare qualche chicca ai nostri lettori sul tuo personaggio?

 Subirà una trasformazione, ci saranno delle sorprese. Probabilmente il pubblico si affezionerà a lui.

Ma in fondo nella fiction sei un buono o un cattivo?

A vederlo così sembra perfido. L’amore verso la moglie lo spinge però a cercare di dare un senso alla sua vita, a redimersi. Ci saranno, nel corso delle prossime puntate, evoluzioni che sorprenderanno il pubblico.

Sei d’accordo con Pietro Genuardi che sottolineava nella nostra intervista come questa serie sia un po’ la rivincita degli attori di soap?

Certo che sì. Se vai a vedere il curriculum di questi cosiddetti ‘attori di soap’ capisci bene che, almeno per l’80%, sono in realtà tutti attori che vengono dal teatro. Luca Ward, Paola Pitagora, Sara D’Amario, Fiorenza Marchegiani…basta fare i loro nomi e vedere le loro esperienze per capire come la soap abbia costituito solo una parte della loro carriera.

Quindi solo un classico esempio di snobismo all’italiana.

Coloro che hanno guardato con la puzza sotto il naso la soap devono stare zitti, perché anche nelle soap ci sono attori molto preparati. Poi magari trovi anche il modello o l’ex gieffino, ma quello è ormai il mercato italiano: un misto dove non si capiscono più bene i confini. Il pubblico non è stupido e sa riconoscere benissimo chi sa recitare. Oggi come oggi gli attori di soap fanno ascolti, tutti gli altri no.

Non credi che sia passata un po’ la moda del gieffino attore?


15
maggio

MARIA DE FILIPPI: “NON CONSIDERO SKY UN’ALTERNATIVA A MEDIASET. PER LA7 SONO L’ANTICRISTO”

Maria de Filippi da Vanity Fair.it (Photomovie)

E’ un’intervista che non ti aspetti quella che Maria De Filippi, alla vigilia del gran finale di Amici, rilascia a Vanity Fair. Sorprendente già dal servizio fotografico a corredo delle risposte della conduttrice di Mediaset, di solito molto schiva. Importantissime le dichiarazioni sul suo futuro a Cologno Monzese, la fiducia di Piersilvio Berlusconi e le sirene di Sky.

“Non nego di aver avuto contatti con Sky, ma per ora non considero la loro offerta un’alternativa a Mediaset… Me ne andrei se, a parità di mezzi, mi rendessi conto che con Pier Silvio non c’è più sintonia perfetta e fiducia piena… La Rai? Perché no?… La7? Non mi piace l’aria snob che c’è lì. Mi vedono come l’Anticristo, perché dovrei andare e sperare che cambino idea?”.

Sembra dunque che l’ammiraglia Mediaset possa tirare un gran sospiro di sollievo potendo contare sulle performance di Maria e dei personaggi legati al suo marchio ancora per un po’, almeno fino a quando la fiducia dei piani alti rimarrà immutata. E come potrebbe la dirigenza lasciarsi scappare una garanzia di questo tipo in un periodo di vacche magrissime come questo?