Interviste



12
giugno

ELLEN HIDDING A DM: “IN GIROGIROBIMBO SONO PIÙ MAMMA CHE CONDUTTRICE. SE MI RICHIAMASSE LA GIALAPPA? MAGARI”

Ellen Hidding

La nuova avventura televisiva rappresenta per lei la realizzazione di un sogno. Parliamo di Ellen Hidding, che ieri ha debuttato alla guida di Girogirobimbo, il nuovo programma di La5 interamente dedicato al mondo dell’infanzia. Mamma della piccola Anne Marie e autrice di fiabe per bambini, l’olandesina della tv, in compagnia di medici e specialisti, dispensa in ogni puntata idee e consigli utili per l’educazione e la crescita dei figli, ma anche ricette per una sana e corretta alimentazione. Un impegno quotidiano, in onda dal lunedì al venerdì, che si è aggiunto all’appuntamento domenicale con Melaverde su Rete4. Abbiamo voluto saperne di più.

Come stai vivendo la tua nuova avventura televisiva alla guida di Girogirobimbo?

Sono orgogliosa e onorata di condurre questo programma. Quando ho visto il progetto me ne sono subito innamorata e penso sia stato un amore corrisposto perché, dopo il primo colloquio, gli autori mi hanno richiamata ed abbiamo registrato subito le prime puntate. Sono super contenta, è un sogno che si è realizzato.

Per chi ancora non l’avesse visto di cosa si occupa il programma?

Girogirobimbo ospita in ogni puntata medici, specialisti e genitori che daranno consigli sull’educazione dei figli e in generale su tutto ciò che riguarda l’universo dei bambini. Io presento diverse rubriche. Nello spazio, che s’intitola Chef a merenda, propongo delle ricette ideali per spuntini e per la crescita dei bambini. In Genitori 2.0 invece do dei consigli pratici a tutti i neogenitori. In Bebè in arrivo, che è lo spazio che più preferisco, parlo con delle mamme in dolce attesa, di paura del parto e dei tanti temi legati alla maternità. C’è anche Il libro dei perché, dove vengono dati consigli su come rispondere alle domande, spesso difficili, fatte dai bimbi.




11
giugno

CRISTIANO MALGIOGLIO A DM: MIA MADRE DALL’ALDILA’ MI HA DETTO DI LASCIARE L’ISOLA. SCANU E’ UN MONTATO

Cristiano Malgioglio

Sto modificando una maglietta con il volto di Audrey Hepburn, sto applicando degli strass sulla bocca, ma ho esagerato e adesso sembra un trans!”. Anche se in veste di novello stilista lascia un po’ a desiderare, Cristiano Malgioglio non si scoraggia e, anzi, sottolinea che le magliette a cui tiene davvero sono quelle anti-omofobia che lancerà a giorni, dopo aver partecipato all’Avana ad una marcia organizzata da Mariela Castro, figlia di Raul e nipote di Fidel, da anni attivista per i diritti dei gay. La marcia si è conclusa con un grande concerto al teatro Karl Marx, dove accanto ai più celebrati musicisti cubani, c’era anche Cristiano, che si è esibito sulle canzoni della sua vita, quelle scritte per Mina. Una performance a cui è seguito un ritorno in Italia all’insegna del cinema.

Hai appena girato un cameo nel film “Viva L’Italia”, dove fra l’altro interpreterai un sindaco…

Si tratta di un film di Massimiliano Bruno che uscirà in sala ad ottobre. E’ un cameo davvero carino, sono molto felice di aver partecipato a questo film, il mio ruolo sarà di certo una sorpresa e spero che sia un primo passo per poter fare altro cinema in futuro.

Tutti sanno che ami il cinema di Almodovar. Ti piacerebbe recitare in Spagna?

Pedro Almodovar è il mio sogno, da sempre. Magari non mi prenderà mai, non lo so, ma nel cinema resta il mio mito. Adesso comunque sto per partire per Madrid per un provino molto importante con Aranda. La Spagna è un paese che io amo molto, avrei potuto lavorarci di più ma ho dovuto dire tanti no per seguire gli impegni televisivi in Italia.

Musica, concerti, cinema d’autore. Nulla a che vedere con l’Isola dei Famosi che quest’anno ti ha visto protagonista. Quest’Isola 2012 ti ha entusiasmato?

Questa edizione non mi ha entusiasmato molto. Non mi è piaciuta a partire dalla presenza degli “eletti” che erano separati da noi e che nutrivano troppa rivalità nei nostri confronti. Se fossimo stati insieme a partire dall’inizio forse sarebbe stato più divertente. L’Isola comunque mi ha fatto ri-scoprire una Valeria Marini alla quale sono particolarmente affezionato, è come se fosse una di famiglia. Un’altra persona bellissima è Aida Yespica, così come Den Harrow. Ci tengo a dire che per me comunque non è stata un’Isola da dimenticare, anzi, sono stato protagonista anche nel momento dell’uscita dove ho deciso di abbandonare il gioco in maniera elegante. L’Isola infatti ti può distruggere e quando ho capito l’antifona, con quello che era successo con Apicella, mi sono detto: “Basta Cristiano qui non ci puoi più stare”. Una decisione maturata anche alla luce di un messaggio, ricevuto in sogno da mia madre.

Spiegaci meglio.

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6
giugno

MYRTA MERLINO A DM: “VOGLIO CONTINUARE A FARE LA ‘PALADINA DEI CITTADINI’. L’ARIA CHE TIRA PROSEGUE NELLA PROSSIMA STAGIONE”

Myrta Merlino

Quando la sua Piazza Affari personale va giù, impegnata fra figli, scalette, libri e lettere, il trucco segreto di Myrta Merlino per affrontare con grinta e piglio deciso le dirette mattutine de L’Aria che tira è una tazza colma di Coca Cola da sorseggiare davanti alle telecamere. Non sarà un caffè americano, in pieno stile Letterman, ma è di certo un piccolo rituale che la giornalista ha portato avanti in questa stagione della sua trasmissione di economia che va in onda dal lunedì al venerdì alle 11 su La7 e che in breve tempo è diventata un piccolo cult per gli italiani che, con la crisi finanziaria che dilaga, desiderano essere informati su risparmi, mutui, lavoro, borsa, tasse e bollette. Ora L’Aria che tira è diventato anche un libro dal sottotitolo Noi e i nostri soldi in tempo di crisi, un prontuario attuale e utile, che affronta quel che è essenziale sapere per capire a fondo il senso e le conseguenze dei cambiamenti avvenuti con la crisi europea e i successivi provvedimenti del governo Monti.

Il tuo libro sembrerebbe un instant book scritto in tempi strettissimi. Come è nata l’idea?

Il libro è nato di pari passo con il programma. Quando abbiamo iniziato la trasmissione, lo scorso ottobre, ci siamo prefissi di spiegare l’economia in maniera semplice agli italiani. In realtà poi nelle settimane successive siamo stati travolti da un’onda di telefonate, mail, lettere di gente comune che ci raccontava la propria storia, che chiedeva di poter intervenire in trasmissione. Ci siamo accorti allora che stavamo raccontando la vita degli italiani nell’anno forse più difficile dal dopoguerra ad oggi, dando voce a chi non ha voce. Per la prima volta in tv le persone hanno proposto le loro storie non da un punto di vista sentimentale, ma parlando di pensioni, di salari, dei problemi con le tasse. Mi sono sentita investita di una grande responsabilità e allora ho iniziato a raccogliere le lettere arrivate al programma. Alcune sono davvero intense, altre quasi commoventi.  Il libro è nato quindi per fermare sulla carta queste testimonianze, che raccontano quali sono le sofferenze degli italiani del 2012, e per cercare di dare delle risposte a chi vede con incertezza il proprio futuro.

Dando voce direttamente alla gente avete sollevato problemi gravi ancor prima che finissero sulle prime pagine dei giornali. C’è una questione che hai seguito con particolare apprensione?

Sicuramente il difficile tema degli esodati.  Una questione che sui giornali è finita a marzo ma che noi già dal 5 dicembre, ai tempi del discorso “lacrimoso” del Ministro Fornero ci eravamo posti in redazione grazie alle lettere di gente che si era fatta i conti e che si era chiesta se sarebbe andata comunque in pensione, dopo essere uscita dal mercato del lavoro. Gente che si è sentita tradita dallo Stato, persone che dopo aver sottoscritto un accordo con le proprie aziende si sono ritrovate in mano un pugno di mosche e che oggi non hanno nessuno si occupi di loro.

Visto il periodo voi giornalisti che trattate di economia siete richiestissimi. Sarah Varetto lo scorso anno, dopo essersi occupata del tema, è stata promossa alla direzione di Sky Tg24. Ti piacerebbe dirigere un giornale o un tg?





5
giugno

LORENZO CIOMPI A DM: NON MI SONO MAI ACCETTATO. MI HANNO SCARTATO PER ‘LE TRE ROSE DI EVA’ MA NON MI PIACE LA SCENEGGIATURA

Lorenzo Ciompi

Impresso nell’immaginario collettivo come l’arido aristocratico Andrea Gherardi di Vivere, Lorenzo Ciompi, a distanza di anni dalla fine della soap, è diventato un volto di Leonardo, il canale satellitare per cui cura un programma di design, Le Case di Lorenzo. Nella nuova veste di curatore d’interni Ciompi esprime la sua passione per il collezionismo. In attesa di qualche nuovo progetto televisivo, Lorenzo racconta ai lettori questo momento professionale, ricostruendo alcune tappe significative della sua carriera.

Dalle soap a Le Case di Lorenzo: com’è cambiato il tuo rapporto con la televisione e il pubblico?

Ho fatto un percorso di qualità e ho preferito la qualità alla quantità. Non sputo nel piatto in cui ho mangiato per tanti anni però devo ringraziare Sky perché mi ha dato la possibilità di fare ciò che volevo. Era importante per me riuscire a fare quello che desideravo, anche se magari non riesce a darti una grandissima popolarità.

Soddisfatto della tua esperienza a Leonardo?

Mi piace. Mi occupo di design, mi diverte. E’ una cosa che da sempre avrei voluto fare.

Quali pensi siano i punti di forza di questa rete?

Ci sono programmi fatti per gli addetti ai lavori, ma non solo. Mi piace come canale, come modo di lavorare. Non vorrei essere demagogico e scontato ma devo dire che siamo una grande famiglia.

Pensi ci potrà essere mai la possibilità di vedere su Canale 5 un programma come Le Case di Lorenzo?

Mi piacerebbe molto. Non so quanto possa piacere. Ho proposto per esempio delle letture di poesie ma mi hanno sempre risposto che non era il momento e che erano troppo di nicchia. Invece vedo che ci sono programmi di questo genere su Raiuno, però hanno fatto la scelta di dare delle letture di poesie a poeti. Non credo che sia stata una scelta felice. Non è detto che se scrivi una poesia possa recitarla. E’ come scrivere una sceneggiatura: non è detto che poi debba interpretarla.

Quanta televisione guardi?


5
giugno

MARCO LIORNI DICE NO AD UNA FICTION RAI: HO RINUNCIATO PER LA VITA IN DIRETTA. E PENSA AL PRIME TIME

Marco Liorni

Dalla popolarità come inviato del Grande Fratello alla consacrazione come conduttore de La Vita in Diretta, dandosi nel frattempo da fare nell’isola felice di Radio Dimensione Suono (“cosa che faccio volentieri anche oggi” dice). Marco Liorni si gode il meritato successo professionale, premiato dalla riconferma nella prossima stagione tv al timone del contenitore pomeridiano di Rai 1.

Uno stile istituzionale e al tempo stesso fresco, che gli ha permesso di calarsi per bene nella parte, nonostante La Vita in Diretta sia un programma che lo “costringa” a trattare diversi argomenti, col rischio di gaffe live sempre dietro l’angolo. Ma l’ansia delle prime “battutte” è ormai soltanto un ricordo:

“Ho più esperienza e meno paura di sbagliare - dichiara Liorni a DiPiù - E vivo con maggiore serenità questa stagione ricca di soddisfazioni, che mi ha portato anche una proposta del tutto inattesa: mi hanno offerto persino di esordire come attore nei panni di un commissario di polizia. Vogliono che reciti. (…) Poche settimane fa mi hanno chiamato per una fiction della Rai sul dramma del terremoto del Friuli del 1976. Devo dire che l’idea di fare l’attore mi incuriosiva, ma ho rinunciato per dedicare tutto me stesso a La Vita in Diretta”.





4
giugno

MIRIANA TREVISAN A DM: ALL’ISOLA DEI FAMOSI NON MI HANNO RICHIAMATA PERCHE’ NON CREO SCANDALI E NON SONO PAZZERELLA. VORREI TORNARE IN TV CON UN PROGRAMMA DI VIAGGI

Miriana Trevisan

Come altre sue colleghe non riesce a trovare uno spazio in tv da alcuni anni, ma Miriana Trevisan non sembra affatto “Delusa”, giusto per citare la famosa canzone che Vasco Rossi dedicò a suo tempo alle ragazze di Non è la Rai. Proprio in questa trasmissione cult degli anni 90, la showgirl napoletana ha, infatti, mosso i primi passi nello spettacolo, per approdare subito dopo sul bancone di Striscia la notizia come velina, e negli anni successivi come valletta al fianco di mostri sacri del piccolo schermo come Corrado, Raimondo Vianello e Mike Bongiorno. Tra ricordi di gioventù e progetti futuri, Miriana, da qualche anno felicemente sposata con il cantante Pago e mamma del piccolo Nicola, si è raccontata a noi di DM.

Miriana, ti si vede poco in tv, ma in compenso sei attivissima sul web grazie a Facebook e Twitter…

Si, ci tengo tantissimo ad avere questo contatto quotidiano con i miei fans. Sono felice che esista questa possibilità d’interagire e comunicare con il pubblico, senza doverlo fare necessariamente dalla tv.

Come mai il piccolo schermo ti ha messa un po’ da parte?

Messa proprio da parte no. Siamo in tante a non lavorare, alcune non fanno proprio nulla. Io ogni tanto faccio delle ospitate in trasmissioni come L’Italia sul due, Mattino Cinque o Le amiche del sabato.

Delusa da questo ridimensionamento?

Non sono delusa, nello spettacolo funziona così. Magari ho sbagliato qualcosa anche io. Mi dispiace non esserci e mi farebbe molto piacere tornare, del resto la tv è sempre stata il mio lavoro.

In che vesti vorresti tornare?

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4
giugno

GERARDO PULLI A DM: “CHI PENSA CHE ABBIA VINTO PERCHE’ SONO SOLO UN PERSONAGGIO E’ UN ALIENATO SOCIALE”

Gerardo Pulli

Non è un tipo facile Gerardo Pulli. Il vincitore di Amici 11 sta sulla difensiva, rigetta le etichette e ha un modo di pensare tutto suo che cerca di spiegare come meglio può ricorrendo talvolta anche ad espressioni che non ammettono contraddizioni. Dalla crisi della politica ai concetti di religione e libertà, passando ovviamente per la musica e per il talent show che gli ha regalato la notorietà, il giovane cantautore torinese si racconta a 360 gradi e senza peli sulla lingua a DM.

Com’è passare da illustre sconosciuto a giovane promessa della musica?

Oggi è facile diventare famosi: esci di casa, uccidi tre persone e lo sei. Per me non conta l’esser popolare ma la passione. Poi non è che facendo Amici si diventa qualcuno.

Però hai un album in classifica, quello è sicuramente un primo passo…

Sì. Sono felicissimo perché prima di andare ad Amici il mio obiettivo era di esser ascoltato.

Da cosa nasce questo impellente bisogno di essere ascoltato?

Io ero uno che non parlava tanto. Per questioni caratteriali ero sempre chiuso nel mio guscio, uscivo poco e rimanevo chiuso in cameretta. Con le canzoni dico quello che non riesco a dire di persona. Se facciamo una cena in quattro e qualcuno fa una domanda a tutti, io non rispondo per non mettermi in mezzo. Io parlo scrivendo.

E non hai pensato che  l’esperienza ad Amici poteva farti apparire per quello che non sei?

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31
maggio

TIBERIO TIMPERI A DM: ”CON ME RECORD D’ASCOLTI PER VERDETTO FINALE. LA PUNIZIONE PIU’ GRANDE? LAVORARE CON EMILIO FEDE”

Tiberio Timperi

A dispetto della crisi della tv generalista anche quest’anno con un marchio consolidato come Uno Mattina In Famiglia, Tiberio Timperi è riuscito a portare a casa grandi numeri. Più in generale però, questa stagione è stata particolarmente intensa per il giornalista conduttore. Tiberio ha sostituito temporaneamente, con ottimi risultati, Veronica Maya a Verdetto Finale ed ha condotto, in prima serata su Rai1, il poco fortunato esperimento di Socrate. Proprio le sue ultime avventure televisive sono il pretesto per la nostra chiacchierata.

Com’è il bilancio di questa stagione di Unomattina in Famiglia?

Annata ottima, sempre sull’attualità con il garbo che compete al servizio pubblico. Abbiamo fatto record d’ascolto storici. Niente sensazionalismi o finti pietismi, senza ipocrisia e moralismi: abbiamo fatto il nostro onesto lavoro.

C’è qualche frecciatina a qualcuno per caso?

No, dico solo che ci sono due tipi di televisione: una sensazionalista e una che invece semplicemente dà la notizia lasciando poi a chi sta a casa la possibilità di farsi un’opinione. Noi apparteniamo a questo secondo filone. Non giudico nessuno: in tv c’è posto per tutti. E’ la mia cifra stilistica, vado avanti così.

Il segreto del successo di questo programma è la sobrietà?

Non solo. C’è una squadra molto affiatata e una coppia in armonia. Io e Miriam non siamo un tandem nato per contratto.

Come vedi Miriam? Quale pensi sia la sua marcia in più?

Mi trovo molto bene con lei. E’ molto giovane e brava, si sta dando un metodo, ha preso la strada giusta. Anagraficamente se le magna tutte. Ha la percezione chiara di tutto quello che le accade intorno, ma soprattutto legge, legge, legge. Ha studiato, non è una smandrappata ed ha una spiccata sensibilità. Trovarne di persone così.

La vedi in prospettiva come volto Rai da prima serata?

Sì. Ammesso e non concesso che il prime time sia ancora un traguardo. Ha comunque tutto il tempo. Io le dico sempre: non avere fretta perché te le magni tutte.

Ma le levatacce mattutine del weekend non ti pesano? Spesso vengono vissute quasi come una punizione…

Invecchiando mi cominciano a pesare proprio tanto. Non ho fatto niente per dover essere punito, per me anzi è stato un traguardo. Al tempo stesso mi auguro che da punto di arrivo sia a sua volta un punto di partenza per fare altre cose. Per me la vera punizione è stato dover lavorare con Emilio Fede.

Problemi personali con lui?

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