Interviste



6
aprile

ALESSANDRO BORGHESE A DM: VORREI FARE UN TALENT PER GIOVANI CUOCHI. MAGARI LO CHIAMO “AMICI DI PENTOLA”

Alessandro Borghese

Sua madre è Barbara Bouchet, icona sexy degli anni ’70 e ’80, ma lui è molto di più di un semplice figlio d’arte. Alessandro Borghese è uno chef di fama, pioniere su Real Time dell’invasione dei programmi di cucina in tv al punto da diventare un volto televisivo a tutti gli effetti ma anche per molte donne un sex symbol. L’abbiamo intervistato.

Che sapore ha passare da chef a star della tv?

Diciamo che non sono una star della tv ma un volto prestato alla televisione. Ad ogni modo è stato ed è tutto molto divertente e gratificante. Sono grato alla televisione che mi ha dato l’opportunità di far vedere quello che faccio al nostro Belpaese, che sulla cucina, in particolare, è molto ferrato.

Non ti piacerebbe fare qualcosa nel mondo dello spettacolo che non abbia niente a che vedere con il tuo lavoro?

No, perché credo che ognuno debba  fare il suo mestiere. L’anno scorso ho fatto Lasciami Cantare ed è stata una cosa divertente ma perché Carlo Conti ci teneva e io adoro la musica e il rock. Sapevo che l’opportunità di poter cantare con un’orchestra alle spalle con ogni probabilità non mi sarebbe più ricapitata.

Hai fatto tanti programmi. A quale ti senti più legato?

Direi L’Ost, uno dei primi programmi che ho fatto in cui giravo in tutta l’Italia e andavo a conoscere le massaie che custodiscono determinate ricette locali. Un’esperienza meravigliosa dal punto di vista umano mentre da quello professionale è stato come frequentare un’università gastronomica. Peccato che non sia stato più rifatto per scelta della rete perché io lo rifarei volentieri, tornerei nelle stesse case per vedere se ci sono state novità. L’unico neo è che quando l’ho fatto sono ingrassato 9 kg. Ma anche questo fa parte del mio lavoro.

Sei stato uno dei pionieri dei programmi di cucina in tv, cosa ne pensi di quest’ondata?

Credo che sia un bene, la nostra cucina ce la invidiano tutti quanti. Gli inglesi e americani, miei colleghi e non, hanno fatto la loro fortuna sui programmi di cucina basati spesso proprio sulla cucina italiana, perché non lo dobbiamo fare noi? Ho iniziato e porto ancora avanti questa “battaglia” di divulgazione della nostra cucina che è una vera e propria arte. Si parla tanto di calcio, politica, perché non di cucina?

E’ pur vero, però, che la cucina spopola sulle reti digitali mentre tra Rai e Mediaset l’unica che va bene è Antonella Clerici…

Secondo me, però, la cucina ha potenzialità anche sui canali tradizionali, che potrebbero investire anche su progetti più articolati. Secondo me si potrebbero fare delle prime serate, io sono stato invitato a La Notte degli Chef lo scorso anno che mi pare fece anche un discreto ascolto. Per il resto sono dinamiche a me estranee.

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4
aprile

VERONICA PIVETTI A DM: HO DETTO NO ALLA CONDUZIONE DEL GF E AFFARI TUOI. PREFERISCO LA DANDINI AL BALLO E AI FENOMENI DA BARACCONE

Veronica Pivetti

Brillante e immediata anche al di là della maschera televisiva grazie a una sua filosofia dell’immagine televisiva ben chiara e distinta. Veronica Pivetti, ormai la professoressa nell’immaginario collettivo, si racconta a DM rivelandoci interessanti dietro le quinte sui suoi lavori televisivi di ieri e di oggi, senza trascurare il momento felice che sta attraversando tra tv, teatro ed editoria e le idee che guidano il suo zapping nelle serate sul divano.

Possiamo parlare di periodo d’oro per Veronica Pivetti?

Fai immediatamente le corna, le sto facendo anche io (ride, ndDM). Tocca tutto quello che vuoi. Non vorrei dirlo però è proprio un buon periodo. E’ andata benissimo la prof, benissimo ‘Per un pugno di libri’, adesso sto facendo uno spettacolo teatrale, è uscito il libro ed è alla sesta ristampa. Ma che voglio di più dalla vita? Diciamo che è un ottimo periodo.

Qual è secondo te il segreto del successo del tuo personaggio, in fondo una maschera non proprio popolare, che non dice frasi ad effetto?

Bella domanda, bisognerebbe chiederlo al pubblico. Una cosa importante in questo mestiere è avere una sorta di empatia con le persone, cosa che sicuramente ho. Siccome il nostro è un mestiere di comunicazione, chi ha empatia arriva. Credo e spero che il pubblico pensi che quando faccio una cosa non gli do una fregatura.

Quanti ‘no’ hai detto?

Manco me li ricordo più. Tantissimi per condurre l’intrattenimento e tantissimi per la fiction. Ho anche detto di no quando all’orizzonte non c’era niente. Diciamo che più che sapere bene quello che voglio fare, so molto bene quello che non voglio fare.

Uno dei tanto NO a chi l’hai detto?

Mi avevano offerto persino la conduzione del Grande Fratello, piuttosto che Affari tuoi. Ma anche altri varietà. E poi fiction che poi non so neanche con che titolo siano andate in onda.

Secondo te per entrare nelle case degli italiani è stato più utile il cinema (la Fosca di Viaggi di Nozze) o la tv (Commesse, Il Maresciallo Rocca, Sanremo)?

E’ un bel concorso di colpa. Ho avuto sempre una grandissima fortuna. Sono partita facendo cose di qualità ma contemporaneamente popolari. Viaggi di Nozze è stato campione d’incassi di quell’anno e stiamo parlando di Verdone, una figura mitica per il nostro cinema. Quella è una botta di culo spaventosa. Poi è arrivato Commesse, ero in compagnia della Ferilli e della Brilli, più note di me e molto amate. Avevo fatto anche Sanremo. Tutta roba molto chiassosa. A me pare che tutto mi abbia dato molto. Verdone mi ha visto da Fazio, in quel periodo Quelli che il calcio era un programma di culto.

Quante soddisfazioni ti ha dato condurre Per un pugno di Libri?

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4
aprile

TATA ADRIANA A DM: “NON MI PIACCIONO I BABY TALENT. TANTI BAMBINI SPINTI DA GENITORI E SPESSO CONCIATI DA ADULTI”

Adriana Cantisani

Il suo cognome, Cantisani, vi dirà poco. Eppure lei è una vera e propria “istituzione” per le mamme di tutta Italia. Parliamo di Tata Adriana, protagonista di SOS Tata, lo show che mette in riga i “bambini terribili” la cui nuova stagione è in onda su La7 ogni martedi in prima serata. Proprio il successo del suo programma è il pretesto per la nostra chiacchierata sull’essere genitori oggi e sul “complicato” rapporto tra bambini e televisione, media che l’educatrice non demonizza pur criticando alcuni dei suoi programmi.

Come spieghi il successo di SOS Tata?

Penso sia sintomo del bisogno delle famiglie di sentirsi ascoltate e guidate; necessità che le tate riescono a colmare. Siamo sì una figura di autorevolezza ma anche una spalla su cui appoggiarsi, un misto tra una zia o una mamma e un’educatrice. Secondo me la gente oggi ha bisogno di essere capita.

Prima i bisogni dei genitori erano diversi?

La gente non è cambiata, è cambiata la modalità. Prima c’era molto più confronto con i parenti. Le mamme, poi, stavano più a casa con i figli ed era più facile sbagliare e imparare giorno per giorno; mentre oggi le donne vanno a lavorare e quando tornano a casa hanno difficoltà a relazionarsi con i bambini.

Trovi differenze tra le mamme italiane e quelle americane (Adriana è vissuta a lungo negli Usa, ndDm)?

Sì negli Usa le famiglie si formano prima e si fanno anche più figli, il che comporta meno tempo da dedicare al singolo figlio. I bambini americani in generale sono più indipendenti: si preparano, fanno il letto.

Cosa non bisogna mai fare educando un bambino?

Posso dire quello che bisogna fare: credere in loro, nelle loro  competenze e nelle loro capacità. Se uno riesce a fare quello, riesce ad evitare anche quello da non fare.

In che modo i genitori dovrebbero gestire il rapporto tra tv e i propri figli?





2
aprile

NICOLA SAVINO SPIEGA LA RIUSCITA (O LA MANCATA ESPLOSIONE?) DELL’ISOLA 9 E SI CANDIDA PER LA DECIMA EDIZIONE

Isola dei Famosi 9 - Nicola Savino

Si chiude giovedì sera l’Isola dei Famosi numero nove. Un’edizione che resterà sicuramente nella storia del reality di Rai 2; vuoi per l’assenza di Simona Ventura, vuoi per il ritorno sul “luogo del delitto” di alcune vecchie glorie e per la presenza di un bel gruppetto di “prepotenti” Eletti, il programma è riuscito nell’intento di non passare inosservato. E i meriti vanno anche al “neo-patentato” Nicola Savino, per la prima volta alla guida di uno show che conta:

“Su di me c’erano i fucili puntati – dichiara in un’intervista a Il Giornale – Io ho mantenuto sempre un basso profilo, perchè è nella mia natura e perchè quando ci si mette nella casa di un altro bisogna stare ancor più attenti. E penso che tutto questo abbia pagato. Contro ogni pronostico, avevano ragione i dirigenti Rai e Magnolia (la casa di produzione) a puntare su di me”.

Tornato in grande spolvero il daytime – capace di toccare anche i 3 milioni di spettatori (non succedeva dal 2008) – resta forse l’amaro in bocca per le puntate serali, inchiodate ad una media di quasi 3 milioni e mezzo di affezionati (share del 14.88%). Un risultato più che dignitoso, ma che, a conti fatti, suona come un’occasione sprecata per un’Isola che poteva dare (e ottenere) molto di più. Savino spiega le ragioni della riuscita del programma… che testimoniano, invece, il perchè della sua mancata esplosione:


29
marzo

INTERVISTA AD ANTONELLA CLERICI E BRUNO VESPA

Antonella Clerici e Bruno Vespa parlano dei rispettivi programmi in occasione della presentazione di Vino & Cucina, il libro scritto a quattro mani dalla conduttrice e dal giornalista.





27
marzo

CARMEN RUSSO A DM: “NON MI ASPETTAVO L’ELIMINAZIONE, FORSE IL PUBBLICO E’ UN PO’ CAMBIATO. ENZO PAOLO HA FATTO BENE A LASCIARE L’ISOLA”

Carmen Russo con Nicola Savino ed Enzo Paolo Turchi

E’ stata la wonder woman dell’Isola dei Famosi 9. Può piacere o non piacere, ma la sua forza e la sua tempra da “amazzone” sono indiscutibili. Alla terza esperienza da naufraga (conta una vittoria al Supervivientes di Telecinco), Carmen Russo non è più una sorpresa. Quel che forse ha stupito, invece, è stata la sua (doppia) eliminazione contro avversarie sulla carta abbordabili. Dei motivi che hanno spinto il pubblico a farla tornare in Italia e in generale della sua esperienza nel reality, in coppia con il marito Enzo Paolo Turchi, Carmen Russo parla a DM.

Carmen com’è andata la tua esperienza sull’Isola?

Magnificamente, ho avuto solo grandi consensi. Il bilancio è positivo, la cosa più bella è che le mie tre isole sono state una diversa dall’altra, tutte grandi esperienze di vita. Quest’anno poi c’è stata la novità dell’essere in coppia che mi ha reso particolarmente felice.

L’essere con Enzo Paolo ti ha più avvantaggiato o svantaggiato?

Secondo me penalizzato perché l’intenzione dei compagni era quella di far scoppiare la coppia. E poi oltre al normale stress, accumulavo anche quello di Enzo Paolo.

Lui ha fatto bene ad abbandonare?

Si perché se dopo avesse avuto una reazione violenta si sarebbe parlato solo di quella.

Sull’Isola esistono le amicizie?

E’ un gioco. Non esistono amicizie, solo appoggi morali o di convenienza.

Perché sei stata eliminata?

Non lo so, anche perché il mio comportamento mi è sembrato quasi esemplare. Non cambierei nulla di quello che ho fatto, sono stata sempre una che si è data da fare per la sopravvivenza del gruppo senza rompere le scatole né tanto meno essere invadente. Forse non ho litigato, forse al pubblico piace questo.


27
marzo

MASSIMO BERNARDINI A DM: I CITTADINI NON NE POSSONO PIU’ DEL BINOMIO RAI-POLITICA. IL SERVIZIO PUBBLICO DEVE TRASMETTERE SIA LE DIRETTE DEL PAPA CHE FISICA O CHIMICA

Massimo Bernardini

La tv che parla di tv senza essere autoreferenziale si può fare. La fa nel bene e nel male Massimo Bernardini, conduttore e autore di Tv Talk, appuntamento del sabato pomeriggio di Rai 3 per cultori (e non solo) del piccolo schermo. A poco più di due mesi dal termine della stagione, abbiamo chiesto al giornalista un bilancio sul programma e un’opinione sull’attuale televisione. Dal “caso Baudo” alla situazione Rai, passando per Fisica o Chimica e la crisi de La7 e della domenica pomeriggio, Massimo Bernardini si fa “analista” su DM.

Caro Massimo, come sta andando quest’annata di Tv Talk?

Direi molto bene. La scelta di posizionarlo e riconfermarlo al pomeriggio si è rivelata proficua dal punto di vista degli ascolti. Quest’anno, poi, ci siamo anche molto allungati per un’esigenza della Rai, cosa che ci costa fatica anche perché se fosse più corto il programma ne migliorerebbe in ascolto.

Dal punto di vista dei contenuti c’è qualcosa di cui è molto soddisfatto?

Ci è piaciuto molto l’esperimento con Rocco Tanica anche se è durato solo tre mesi per impegni suoi. Il nostro problema è che allungando il tempo bisogna arricchire i contenuti. In generale quest’esperimento ci ha fatto capire che si possono inserire anche degli elementi nel programma non necessariamente di analisi televisiva.

E’ soddisfatto anche degli analisti?

Sì perché sono molto più giovani. Danno forse l’immagine di essere un po’ acerbi ma secondo me sono molto più freschi e corrispondenti alla loro età. Ne difendo l’intelligenza e la preparazione, l’essere acerbi rispetto al mezzo è una ricchezza.

C’è un ospite che in tutti questi anni l’ha colpita?

Difficile dirlo, sono stati tanti. Quest’anno abbiamo avuto due volte ospite Maurizio Costanzo, io temevo che fosse un senatore che non avesse più cose da dire se non previste, invece mi ha colpito per l’intelligenza. Poi anche Gianni Boncompagni, intervenuto sabato scorso, è stato fantastico. Il suo sarcasmo, in un contesto serio come il nostro, ci ha dato un uno scatto satirico imprevisto che mi è piaciuto.


24
marzo

MILLY CARLUCCI A DM: BALLANDO MUNTO COME UNA MUCCA, MA NON NE HA SOFFERTO. MI E’ CAPITATO DI INVESTIRE PERSONALMENTE SUL PROGRAMMA

Milly Carlucci

Terminata l’avventura con Ballando con le Stelle, Milly Carlucci torna sulle pagine di DavideMaggio.it alla vigilia della partenza di Ballando con Te (questa sera, 21.10 Rai 1), lo spin off programma ballerino del sabato sera di Rai 1 e competitor, dalla prossima settimana, di Amici di Maria De Filippi. La nostra chiacchierata inizia proprio da questo nuovo scontro con la conduttrice del talent di Canale 5.

Io respingo l’idea della sfida. Le serate televisive sono diventate dei duelli tra programmi e protagonisti quando, invece, sono dei servizi che noi rendiamo ad un pubblico che ci onora della sua presenza davanti al teleschermo e, nel caso della Rai, paga il canone e vuole vedere delle cose fatte bene. L’idea del duello è tipicamente italiana: noi amiamo i bianchi e i neri, i Guelfi e i Ghibellini, Coppi e Bartali, ma in realtà ognuno di noi deve fare il proprio dovere nei confronti del pubblico che lo segue, dell’azienda, dei protagonisti che coinvolgi nelle tue avventure.

La domanda veniva spontanea perchè ultimamente hai dichiarato che sarebbe opportuno alternare Ballando con le Stelle e Italia’s Got Talent, pur essendo dei prodotti diversi tra loro…

Non è per un fatto di ’scontro di prodotti’. Nell’epoca di vacche magrissime che stiamo vivendo, la televisione è abbastanza morta e ci sono delle serate in cui ti dai i pizzichi dalla noia. Dato quindi che sono due programmi nei quali si investe e ci si aspetta che i pubblicitari mettano denaro, l’essere sfalsati fa si che si copra meglio il palinsesto. In Inghilterra hanno fatto così; andavano in onda nella stessa sera ma in slot differenti, anche se lì è più facile farlo perchè i programmi durano un’ora e in prime time possono fare quattro programmi diversi.

Saresti favorevole ad una cosa del genere anche in Italia?

Certo. Ma fare quattro programmi è questione di soldi. Pensa al risparmio che c’è con un programma come Ballando con le Stelle o Italia’s Got Talent che ti copre prima e seconda serata. In Inghilterra, invece, il prime time inizia alle 6.30 e si realizzano quattro programmi, oltre a quelli della seconda serata.

Qualche giorno fa Giancarlo Leone, direttore Rai Intrattenimento, lamentava proprio l’eccessiva lunghezza degli show in prime time. Che si fa?

Rai 1 una volta aveva la sua seconda serata che mi pare partisse alle 23.40 e c’erano dei programmi ad hoc che, tempo fa, non erano necessariamente di informazione. In seconda serata, per esempio, si sperimentava la comicità. Sono però investimenti. Il programma fiume, invece, ti copre tutto ma è anche un’aberrazione perchè è un consumo di idee spaventoso. Con un programma di 3/4 ore consumi in una serie sola quello che in altre nazioni sfrutti per 3/4 anni.

Sei molto legata a Ballando. Se ce ne fosse la necessità investiresti mai qualcosa di tuo se le risorse messe a disposizione fossero insufficienti?

L’abbiamo già fatto. Sia io che gli autori abbiamo coperto le spese per delle cose che ci sembrava giusto avere nel programma. Quando si è verificata una situazione estrema per cui non si poteva avere un certo personaggio, l’abbiamo fatto. Ed è capitato non solo per personaggi importanti ma, ad esempio, per coprire le spese per voli e soggiorni di maestri che venivano a dimostrare specialità. E’ una cosa che è successa negli ultimi tre o quattro anni.

Ti fa onore…