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MILO INFANTE A DM: FORSE E’ LA MIA ULTIMA STAGIONE DA CONDUTTORE. E LA BIANCHETTI: “PIGLIATEVELO VOI IL TELERATTO, IO NON LO VOGLIO”.

di Davide Maggio

29/03/2010 - 18:00

MILO INFANTE A DM: FORSE E’ LA MIA ULTIMA STAGIONE DA CONDUTTORE. E LA BIANCHETTI: “PIGLIATEVELO VOI IL TELERATTO, IO NON LO VOGLIO”.

Un’intervista che ha fatto molto “rumore” al settimo piano di Viale Mazzini. Un’intervista in cui i conduttori de l’Italia sul 2 si sono raccontati a DM senza filtri e senza maschere; un’intervista fiume che si conclude quest’oggi con una dichiarazione importante, rilasciata in anteprima a DM dal giornalista milanese, che – stando ai “si dice” – potrebbe essere la prima di una serie di novità che potrebbe riguardare la seconda rete della TV di Stato. Dopo la prima parte (potete leggerla qui), dunque, continua quest’oggi il racconto di Milo Infante e Lorena Bianchetti su davidemaggio.it…

Lorena, al pubblico molto spesso piace trovare del marcio in ciò che guarda, quasi si diverte. Non immagini quanto si divertano con i Teleratti… anzi quest’anno che non c’è la Perego, tocca a te!

Lorena: ma che bastardi!

Si si, ti riempiremo di Teratti, te li porterò direttamente in studio soprattutto per l’abito col fiore indossato alcuni giorni fa!

Milo: Siiii.

L: Ma pigliatevelo voi il Teleratto. Io non lo voglio, datelo ad Infante!

Se fossi rimasta a RaiUno avresti pagato il 12% fatto con Domenica In su RaiUno?

L: No, perché facevo il 17%; non mi va di parlare male di Pippo, però nella sua fascia (che era la mia) io ho chiuso al 17 e qualcosa, Pippo non credo faccia gli stessi risultati. E non avevo le disponibilità di Pippo Baudo, costavo pochissimo. Comunque si tratta di un fascia difficile, con la fine delle partite. Sono soddisfatta del lavoro che ho fatto.

Quanto conta il format rispetto ad un conduttore?

L: Sai il mio un format era semplicissimo, non c’eravamo inventati nulla. Io cerco di portare me stessa, nel mio piccolo, con pregi e difetti. Il pubblico mi ha voluto bene.

Milo, come si lavora, invece, con Guardi?

M: Con Michele si lavora molto bene, è un maestro della televisione, impari a vedere i dettagli delle cose; la sua non è una visione monoscopica, riesce a cogliere dettagli in uno studio che tu non puoi immaginare.

Ma ad un conduttore non dà fastidio il suo essere sempre in mezzo?

M: Nel nostro mestiere si deve sempre crescere. E da Michele, ma anche da Giovanna e Rory (Giovanna Flora e Rory Zamponi, le sue due autrici storiche, ndDM) c’è sempre da imparare. Detto questo è inevitabile che tutti i conduttori soffrano chi più chi meno la sua forte personalità. Devo dire che sono sicuramente tra i conduttori che non si possono lamentare. Con me Michele interveniva molto poco, forse perché si parlava di politica, e lui diceva che pur amandola non l’aveva mai trattata in televisione.

E non si stanca mai?

M: Di lavorare mai. Purtroppo con Michele ho lavorato un solo anno, e ti assicuro che è per me è stato come arruolarmi nella legione straniera. Ho imparato di più in quei mesi che negli ultimi anni. Lavoravamo 12 ore al giorno, e il sabato e la domenica la trascorrevamo tutti insieme con le nostre famiglie. Per mio figlio Daniele lui e sua moglie Rita sono stati i nonni che non ha mai avuto. Mi correggo: nonno Michele, zia Rita!

L’Italia sul 2 è stato il primo dei contenitori/talk pomeridiani, un modello che adesso impazza dappertutto…

M: Cani e porci.

Tipo?

M: Non c’è programma che non ci abbia copiato. Ma è innegabile che anche noi abbiamo attinto idee e spunti preesistenti .

Il vostro programma ha dato il via alla stagione degli opinionisti. Cosa si prova a vedere personaggi nati e cresciuti con voi ma scippati, poi, dalla concorrenza?

M: Ti dispiace ma nel libero mercato se vuoi avere un’esclusiva devi pagarla.

C’è stato qualche personaggio di cui sei più orgoglioso? Fare l’opinionista è meno stupido di quanto sembri…

M: Opinionisti stupidi, oppure a gettone ce ne sono parecchi. E per gettone non intendo solo pagati, ossia la stragrande maggioranza. Ma quelli che vanno in televisione a raccontare la storiellina che gli autori e i conduttori vogliono sentirsi dire. Tra quelli, invece, di cui andiamo più fieri e che sono televisivamente nati con noi c’è la psicoterapeuta Sara Viola. Un ottimo acquisto. Ma il mio preferito resta il professor Maurizio Bini, un uomo incredibilmente preparato, primario di ginecologia all’ospedale Niguarda di Milano; lui è l’antitesi del professorone della clinica privata. Un uomo che impara il cinese perché i tanti pazienti cinesi non imparano la nostra lingua.

La Setta ha cominciato con la politica poi gioco forza ha iniziato a trattare argomenti più leggeri, tant’è che per alcuni Il Fatto del Giorno è diventata una sorta di anteprima dell’Italia sul 2. E’ una cosa che vi porta qualche vantaggio o vi crea dei fastidi?

M: La tua domanda contiene un’affermazione, e cioè che il programma della Setta secondo alcuni sia un’anteprima del nostro; se così fosse sarebbe un non sense della rete e dovrebbe intervenire il palinsesto; io non ravviso questa identità, penso siano due programmi molto diversi.

Secondo te Lorena?

L: Sono perfettamente d’accordo (ride, ndDM).

Allora parliamo del look della Setta. Ti piace?

L: Io credo che ognuno sia libero di vestirsi, abbigliarsi e proporsi come vuole; se lei sente questo… sta bene.

Se uno dei due dovesse lasciare il programma, chi vorreste al vostro fianco?

L: Milo è insostituibile.

Mettiamo il caso che muoia allora…

L: Non perché siamo qua con Milo, ma oltre al rapporto professionale è nato un rapporto vero, mi sono affezionata, è nato un rapporto umano.

Ho capito, ma se lui non ci fosse?

L: Carlo Conti o Giletti.

Milo, se ci non fosse Lorena?

L: la Senette (sussurato).

M: Monica Leofreddi. Mi lega a lei un rapporto d’amicizia da tanti anni, è una grande professionista. Mi meraviglio che la Rai tenga in panchina. Questo è un momento di grandi cambiamenti in Rai, sia sul primo sia sul secondo canale. Spero davvero che il suo ritorno in video da protagonista sia possibile. Detto questo, il cambio io non lo farei.

Mi state facendo venire una carie…

M: No, la premessa è stata che abbiamo litigato ma si è cementato il nostro rapporto. Ricordo in conferenza stampa che mi chiedevano del rapporto tra me e Lorena quando ancora non c’eravamo conosciuti.

Interviene Lorena: io rispondevo… che ne so, ha più capelli di Pippo Baudo.

M: Questa cosa dei capelli è riuscita a dirla anche stavolta.

L: Lo dico perché a Domenica in era uno sport nazionale giocare con Pippo, è stato divertente.

E’ stato divertente anche giocare con la Vanoni?

L: Sono contenta per la domanda così racconto come sono andate le cose: ho ricevuto la linea con 20 minuti di ritardo, la Vanoni aveva anche ragione, poverina.

M: Chi ti precedeva?

L: La Setta. Eravamo a Sanremo in diretta, la Vanoni doveva entrare alle 4 ed entrò alle 4e 30; è chiaro che, poverina, si è sentita depistata. Non voleva attendere, si è cominciata a lamentare dell’attesa 2,3,4 volte. Allora veramente mi è venuto in mente il muratore col berretto, al freddo o sotto al sole.

Questa non si può sentire…

L: Eh sì ma è vero, il muratore che guadagna di meno di tutti noi eppure sta lì e non si lamenta.

Vi siete più incontrate?

L: La cosa carina è che lei alla fine della puntata mi ha fatto dei complimenti ma sul web hanno messo solo la prima parte. Peccato che non abbia la puntata.

Chiudiamo con il plastico dell’Isola, volete essere i Bruno Vespa di Raidue?

M: E’ nato per scherzo, era una cosa umoristica non certo per per fare il verso a Vespa. Non avevamo immagini, ci siamo inventati un modo per raccontare in maniera scherzosa quello che accadeva sull’isola non avendo il “girato”

L: Comunque vedere Milo con la pistolina in mano è qualcosa di catartico.

M: Lei è molto attratta dalla pistolina.

L: Quella del gioco.

Confermati per l’anno prossimo?

L: No.

M: No, è presto. Siamo a marzo, e tante cose devono ancora accadere prima della presentazione dei palinsesti.

L : Io l’8 agosto sono stata chiamata per l’Italia sul 2.

Caporedattore di RaiDue?

M: Si.

Si è detto che la nomina fosse stata congelata, perchè?

M: Perché in Italia leggi e regolamenti ci sono ma nessuno li fa rispettare. Noi giornalisti siamo obbligati al rispetto della notizia, in altre parole dobbiamo scrivere la verità, e invece non resistiamo alla tentazione di scrivere sotto dettatura pettegolezzi e cazzate persino quando sarebbe facile fare una telefonata e appurare la verità. Il signore che ha scritto che la mia nomina è stata congelata si chiama Marco Castoro e poteva informarsi da fonti più serie attendibili oppure con una semplice telefonata risparmiare al suo giornale, Italia Oggi diretto dal grande Pierluigi Magnaschi, uno scivolone antipatico. Sono entrato in Rai come collaboratore grazie ad Antonio Marano, nel 2003. E già allora, da direttore di Antennatre, ad un buon contratto che mi veniva offerto come consulente, avevo risposto chiedendo di entrare in azienda come giornalista. Dal 1 marzo scorso questo mio sogno si è realizzato: guadagno meno della metà di prima ma mi sento finalmente parte di una grande azienda. Pronto per un nuovo radicale cambiamento…

Quale?

M: Questa potrebbe essere la mia ultima stagione da conduttore. Molti dicono che la televisione debba cambiare, che continuiamo a spostare verso il basso la famosa asticella dei contenuti. Che i programmi, come i conduttori, sono sempre uguali e diventano anno dopo anno una brutta copia di loro stessi. Ma è anche vero che ormai per contenere i costi non c’è più tempo per studiare e sperimentare: si pensa ad un titolo e un mese dopo si accendono le luci della diretta. Così non si può più andare avanti. E allora perché non provare a pensare ad un gruppo di lavoro che possa studiare nuove formule di informazione, approfondimento e intrattenimento senza l’incubo di dover andare in onda tutti i giorni e fare anche ascolti? Chissà…

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17 commenti su "MILO INFANTE A DM: FORSE E’ LA MIA ULTIMA STAGIONE DA CONDUTTORE. E LA BIANCHETTI: “PIGLIATEVELO VOI IL TELERATTO, IO NON LO VOGLIO”."

  1. massimo maffei dice:

    complimenti. ottima intervista. i teleratti sono tutti per la D'Urso

  2. Il teleratto io lo darei alla Setta , visti i suoi falsi scoop e come si concia

  3. se ne va Infante che fanno Setta e Bianchetti nel fango?

  4. Tv/ Milo Infante: potrebbe essere mia ultima stagione da conduttore Il giornalista: "Così non si può più andare avanti" Roma, 29 mar. (Apcom) - "Questa potrebbe essere la mia ultima stagione da conduttore". Lo afferma Milo Infante, che insieme a Lorena Bianchetti conduce 'L'Italia sul 2'. "Molti dicono che la televisione debba cambiare, che continuiamo a spostare verso il basso la famosa asticella dei contenuti. Che i programmi, come i conduttori, sono sempre uguali e diventano anno dopo anno una brutta copia di loro stessi. Ma è anche vero - dichiara in un'intervista a Davidemaggio.it - che ormai per contenere i costi non c'è più tempo per studiare e sperimentare: si pensa ad un titolo e un mese dopo si accendono le luci della diretta". "Così - spiega Infante - non si può più andare avanti. E allora perché non provare a pensare ad un gruppo di lavoro che possa studiare nuove formule di informazione, approfondimento e intrattenimento senza l'incubo di dover andare in onda tutti i giorni e fare anche ascolti? Chissà". http://notizie.virgilio.it/notizie/spettacoli/tv/2010/03_marzo/29/tv_milo_infante_potrebbe_essere_mia_ultima_stagione_da_conduttore,23597065.html

  5. IN BOCCA AL LUPO A MILO E LORENA! GRAZIE DAVIDE!

  6. lordchaotic dice:

    la domanda è la seguente... La Bianchetti a domenica In a quell'ora faceva il 17, baudo il 12 e la D'Urso il 16.. voglio dire, perche sparare solo merda sulla bianchetti se alla fine risulta la migliore nell'ascolto??

  7. La Bianchetti fa onestamente il suo lavoro. I teleratti vanno innanzitutto alla D'Urso per le sue facce e, in seconda istanza, alla Setta per i suoi "scoop".