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marzo

MATTIA “DETTO FATTO” POGGI: LA DIRETTA NEI PROGRAMMI CULINARI? L’UNICA CHE PUO’ FARLA E’ LA CLERICI

Mattia Poggi

Nel menù piuttosto ricco (ed affollato) di programmi di cucina c’è un giovane che ha saputo conquistare la platea della tv satellitare (e recentemente anche quella digitale) con uno stile fresco e  ricette accattivanti. Mattia Poggi, genovese doc, classe 1984, è uno dei cuochi di punta di “Alice” e “Arturo” (entrambi in canali fanno parte del gruppo SitCom). Dopo aver studiato alla scuola di cucina internazionale ALMA, è stato introdotto al mondo della cucina dallo chef Fabio Fauraz. La sua trasmissione “Mattia, detto fatto!” è diventata un piccolo cult tale da regalargli il successo anche in libreria  (l’ultimo libro è “La pasta, detto fatto”).

Secondo te come mai la cucina negli ultimi anni ha spopolato così tanto in tv e nelle librerie?

In realtà credo che non ci sia un motivo particolare. Dal mio punto di vista penso che in tempi come questi, di crisi, la cucina rimanga un lusso piuttosto accessibile. La gente ritrova nel piacere di cucinare e di mangiare uno sfizio che non potrebbe togliersi in altro modo, acquistando ad esempio opere d’arte contemporanea (di cui Mattia è appassionato, ndDM) o auto costose. La cucina, oggi, è alla portata di tutti, si può godere sia nella preparazione di un piatto che nella sua degustazione a tavola.

Quali sono, da spettatore, i programmi di cucina che più ti piacciono?

Io sono un fan accanito di Jamie Oliver, per me è la persona che sa muoversi meglio sullo schermo, che copre bene  gli spazi, che dà le indicazioni giuste. Anche se credo che dietro ai suoi programmi ci sia un lavoro autoriale molto vasto e uno sforzo tecnico non indifferente. Sono prodotti costosi, lunghi da realizzare.

Difficile ottenere una buona resa con una troupe ridotta e mezzi modesti?

Infatti, il punto è questo. Io avevo un  programma in giro per l’Europa, ”Mattia on tour”, e la mia troupe era formata da due camere e un fonico, poi c’eravamo io e un autore. Lì davvero è difficile avere un’ottima resa, non è come in studio dove puoi permetterti cinque camere e tutti i vari brandeggi, che possono catturare il dettaglio all’interno delle pentole. E’ per questo che, quando si hanno mezzi risicati e le cose vengono bene, il merito va soprattutto alla bravura dei tecnici.

Che ne pensi invece del fenomeno “Masterchef”?

Masterchef l’ho visto, ed  è stato fatto davvero molto bene. Mi ha incuriosito, sono stati bravissimi a reclutare tre giudici come Cracco, Barbieri e Bastianich. Con tre professionisti del genere e con concorrenti preparati lo show viene per forza bene.  Il montaggio poi è  fantastico e sa lasciarti sulle spine…proprio un bel programma.

Certo è che “Masterchef” ha dimostrato come il genere culinario in tv stia cambiando. Antonella Clerici ha iniziato a “spadellare” live nel lontano 2000. Secondo te oggi la diretta è un valore aggiunto o il programma registrato ha più appeal?

Guarda diciamo la verità, la diretta finora l’ha fatta solo la Clerici. Le voglio bene è un’amica, e lei è l’unica che può reggere così bene una diretta. Ma in realtà penso che questi programmi funzionino più in registrata, e paradossalmente anche in replica. Tanta gente mi scrive “Mattia mi sono perso questa o quella ricetta”. Grazie alle repliche invece è più facile recuperare tutto, ingredienti e preparazioni.

Quindi  vuoi dire che la cucina è perfetta per il web dove i video sono on-demand…

Sicuramente, ed è per questo che già da tempo mi sto muovendo sul web. Ho  un canale su youtube gestito da Alice che va benissimo e poi oggi su internet  sono tanti gli sponsor di qualsiasi prodotto (dalla pasta ai formaggi dagli utensili agli elettrodomestici) che appaltano a noi cuochi delle video ricette on line. Se la pubblicità punta al web significa che l’interesse è davvero alto. Fra l’altro ci sono dei veri e propri fenomeni venuti fuori  dal web, vedi Sonia Peronaci  di GialloZafferano. Bisogna però considerare che molte star della rete sono blogger e appassionati, non cuochi professionisti. Credo invece che le basi servano sempre perché solo un cuoco con esperienza e studi alle spalle può descrivere con precisione le minuziosità di un ingrediente, dare il giusto consiglio o usare con competenza alcuni termini tecnici.

Visto il successo di libri e programmi il gruppo SitCom ti terrà stretto…

Con il gruppo mi trovo benissimo e proprio pochi giorni fa ho rinnovato l’esclusiva per altri tre anni. C’è anche il progetto portare le mie ricette anche sul canale Marcopolo, perché abbiamo visto che la cucina abbinata ai viaggi piace molto e può offrire tanti spunti interessanti.

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8 Commenti dei lettori »

1. Nina ha scritto:

9 marzo 2012 alle 13:19

Questo cuoco non mi piace per niente, tutto forzato nel parlare si vede che non è a suo agio davanti alla telecamera. Cerca di fare battute che non gli riescono. Inoltre una volta ha fatto attaccare la polenta alla griglia (doveva fare solo quello perchè il resto lo faceva una signora).



2. Vincenzo ha scritto:

9 marzo 2012 alle 13:30

Scusate la mia domanda da ignorante, ma chi è questo qui?



3. MisterGrr ha scritto:

9 marzo 2012 alle 13:55

Aaaaaah, Mattia Poggi! Non piace molto neanche a me, però sono d’accordo con molte delle sue risposte (tranne su Jamie Oliver…nun me piace).



4. Nina ha scritto:

9 marzo 2012 alle 14:41

MisterGrr: Jamie Oliver per essere un inglese è geniale come cuoco.



5. MisterGrr ha scritto:

9 marzo 2012 alle 14:58

Nina: onestamente preferisco il grande e unico Gordon Ramsay!



6. Nina ha scritto:

9 marzo 2012 alle 15:07

Io invece non lo sopporto proprio.



7. MisterGrr ha scritto:

9 marzo 2012 alle 15:10

Nina: ahahahah!



8. mariarosa ha scritto:

9 marzo 2012 alle 18:21

Mattia Poggi non mi piace, quando c’è lui cambio canale, da quando ha acquistato un pò di popolarità in più facendo il cuoco per qualche star se la tira un pò troppo (HIMO)



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