..:: Prime Time ::..
Rai1, ore 21.30: Giovanni Falcone
L’attore Massimo Dapporto veste i tragici panni del giudice Giovanni Falcone mentre Elena Sofia Ricci interpreta il ruolo della moglie del giudice. E’ il 1980. Giovanni Falcone è da pochi mesi giudice istruttore a Palermo, quando il Consigliere capo Rocco Chinnici lo convoca nel suo ufficio: dice di volergli affidare l’inchiesta che vede accusato il principale costruttore di Palermo, Rosario Spatola, di aver riciclato i soldi del traffico di eroina dei clan italo-americani. A Palermo esplode però la guerra di mafia che comincia a seminare morti anche all’interno della magistratura. Le condanne del processo Spatola, hanno indebolito i vecchi boss Stefano Bontate e Totuccio Inzerillo, che vengono eliminati all’interno di una faida fratricida. Nelle tasche di quest’ultimo viene trovato un numero telefonico che lo lega all’insospettabile costruttore Ignazio Lo Presti. Giovanni, facendo mettere il suo telefono sotto controllo, intercetta una telefonata in cui l’imprenditore e un certo “Nino” si dimostrano assai preoccupati per quanto sta accadendo a Palermo, e cercano protezione attraverso un uomo che si fa chiamare Roberto, e che parla dal Brasile. Per Giovanni dietro Nino si nasconde Nino Salvo, potente esponente della DC siciliana.
Rai2, ore 20:45: Quelli che il calcio e…
Appuntamento speciale per la Mona e il suo storico programma in Rai. Innanzitutto l’ultima di campionato che però ha già dato i verdetti che contano sia in alto sia in basso. Soprattutto il sospetto che possa essere l’ultima della Ventura al timone del programma che l’ha resa un indiscusso personaggio Rai. Anche stavolta Supersimo in chiusura si lascerà scappare qualche frecciata al vertice facendoci capire una volta per tutte che aria tira?
Rai3, ore 21.30: Report
L’Italia non è un paese per giovani, o meglio non lo è più da un pezzo. Perché il nostro paese non riesce più a progettare il proprio futuro? Un paese nel quale gli anziani hanno superato numericamente i giovani, non solo perché si e’ allungata la vita ma perché da più di 30 anni si fanno meno figli a causa di ripetute crisi economiche scaricate sempre sulle fasce più deboli della società e per mancanza di adeguate politiche di welfare. Se facciamo un paragone con la Francia, un paese demograficamente confrontabile con l’Italia e con adeguate politiche di welfare, da noi manca all’appello un’intera fascia generazionale: 4 milioni di giovani tra i 25 e i 35 anni. Dobbiamo quindi pensare che per chi decide le strategie politiche del nostro Paese i giovani contino poco, dal punto di vista politico siano invisibili, salvo poi giocarsi il loro stato di precarietà nelle campagne elettorali, promettendo loro un futuro migliore che non arriva mai. E allora ai ragazzi non rimane che “mettere la collera nella valigia” e andare via. La nuova emigrazione è fatta di laureati, ricercatori che non ritorneranno indietro perché trovano solo all’estero un’adeguata collocazione. Lasciando alle spalle un Paese che sta erodendo il risparmio privato per mantenere i figli, sempre più povero di risorse umane, sempre più vecchio
Canale5, ore 21.10: No problem
Film del 2008 di Vincenzo Salemme con Giorgio Panariello e Sergio Rubini. Trama: Arturo Cremisi è (o, meglio, era) il protagonista di una soap opera dal titolo “Un bambino a metà”. ‘Era’ perché Federico, il bambino che interpreta il ruolo di suo figlio, gli ruba costantemente la scena grazie anche agli appoggi ‘in alto’ di cui gode la madre Barbara che nel passato ha avuto una breve relazione proprio con Arturo. Sul set la tensione è alle stelle ma la situazione si complica all’estremo quando negli studi di registrazione giunge il piccolo Mirko che, avendo perso il padre e vivendo con una madre sempre in tensione, si è identificato nel protagonista della soap e ha deciso che Arturo è il padre che gli manca. All’istintivo tentativo di liberarsi dell’importuno da parte dell’attore fa da scudo l’intraprendenza del suo agente Enrico Pignataro. Costui, naif quanto basta a storpiare una parola su cinque ma estremamente attento a tutto quanto può accrescere la sua parcella, vede in questo incontro un affare. I settimanali e le rubriche televisive andranno a nozze con la storia dell’attore che diventa ‘nella realtà’ il padre dell’orfano. Ci sono però due ostacoli: la madre di Mirko che non vuole che il figlio venga sfruttato mediaticamente e uno zio del bambino simpaticamente alienato. A loro si aggiunge la rabbia di Barbara che rischia di vedere il proprio pupillo entrare in un cono d’ombra.