E’ tornata in grande spolvero. Raggiante, con un immancabile nuovo look e assolutamente in forma. Dopo nove anni di assenza e una parentesi “talpesca” in Sudafrica, si è riappropriata del video grazie ai reality show. Genere, quest’ultimo, che non ha mai gradito ma che, oltre ad averla aiutata a “voltar pagina” in un periodo buio, sancisce una rentrèe con un riscontro di pubblico decisamente buono. Inizialmente titubante, e non per questioni economiche – come ci tiene a sottolineare, ha accettato la conduzione dell’agognato ritorno de La Pupa e il Secchione. Per darle il bentornato anche noi, abbiamo intervistato Paola Barale mentre era in compagnia dell’amico di sempre Luca Tommasini, poco prima della messa in onda della seconda puntata del reality show di Italia1.
Volevo iniziare con una considerazione. Sai che brava!?!
Ma io ti ringrazio. Probabilmente è perchè mi diverto, la Pupa e il Secchione è intrattenimento puro. Devo dirti che mi sono piaciuta abbastanza anche io.
Come mai abbiamo dovuto aspettare tutti questi anni prima di vederti nuovamente in video?
Quando decisi di non far più Buona Domenica non lo feci perchè non avevo più voglia di lavorare. Era piuttosto voglia di fare altro. Potevo permettermi il lusso di fermarmi un attimo, cosa che ritengo sia una grande opportunità che non tutti hanno, e ho preso del tempo. Alcune cose che mi hanno proposto non mi sono piaciute, quelle che aspettavo non sono mai arrivate ma ora è arrivata quest’opportunità in un momento in cui avevo davvero una gran voglia di tornare. Così ho accettato.
Non subito a quanto pare…
Non ho accettato sin da subito, ma non è stata una questione economica come hanno scritto in tanti. Sin dall’inizio, da quel punto di vista, non ci sono stati problemi. Percepisco una cifra adeguata ai tempi che ci sono oggi. Era, invece, una questione di contenuti: all’epoca non vidi il programma perchè non ero in Italia ma, stando a ciò che si diceva, mi sembrava che non mi piacesse. Prima di accettare, quindi, ho voluto vedere di cosa si trattasse e capire quale sarebbe stato il mio ruolo. All’inizio mi sembrava uno show offensivo nei confronti delle donne, poi ho visto che si trattava di un gioco, una parodia. E mi piace perchè è spudoratamente onesto nel senso che non fa finta di essere un’altra cosa: è una comicità facile ma dichiarata.
A proposito di estero e viaggi, tempo fa anticipammo su DM l’arrivo di un tuo programma alla scoperta della cultura asiatica…
Era una gran bell’idea scritta da alcuni miei amici conosciuti durante la Talpa in SudAfrica. Purtroppo il progetto non è andato avanti. Ma guarda un po’ se devi sempre farmela…