26
marzo

LE AVVENTURE DELLA NINA, LA WANDA E LA SANTA TV

Protagonista di questa storia dai contorni a volte surreali ma nella sostanza di totale verità (alias, è una storia vera) è la Nina, 102 anni, vedova lucidissima, autosufficiente con badante peruviana, fidanzata con un 93enne ex architetto, vedovo pure lui, ma questa è un’altra storia. I due, in realtà, si vedono solo nel periodo estivo, 15 giorni all’anno in agosto, in un elegante albergo 4 stelle sul lago Maggiore, mentre durante l’anno hanno deciso, di comune accordo, di non frequentarsi perchè sia Lui che Lei non vogliono far sapere a parenti e al mondo esterno che tra loro c’è un rapporto intimo e speciale. “La gente è cattiva” sostiene la Nina, così il loro rapporto si limita a quei 15 giorni d’estate; ma in quelle due settimane “di fuoco”, i due fidanzatini sembrano i protagonisti del “Tempo delle mele numero 18” e si comportano proprio come fossero una coppia: sguardi complici, qualche tenero bacio fugace, mano nella mano. In albergo sanno tutto ma vige una totale omertà a loro tutela, nessuno parla e anzi tutti aspettano l’anno successivo per poterli, forse (data la veneranda età), riabbracciare e riempirsi nuovamente gli occhi, guardandoli, di tenerezza e speranza.

L’altra protagonista è la Wanda di anni 88. Gran Signora, cervello sopraffino, voce squillante, vedova di un industriale, due figli, con problemi deambulatori e, da poco tempo, una leggera, diciamo leggera, sordità che le crea non pochi problemi pratici nel suo vissuto quotidiano. Lei però, da donna tosta quale è, per ogni difficoltà trova sempre un rimedio: telefonino a tracolla con suoneria che più che una suoneria sembra la sirena di un traghetto in partenza per Golfo Aranci; volume della tv alto ma così alto che, a parole, è difficile a spiegarsi; quando mette sul fuoco la macchina del caffè, se l’ aroma non si propaga nell’aria in modo che lei possa percepirne il profumo, 3/4 del contenuto fuoriesce come lava incandescente galleggiando sul piano cottura. Come potrete capire, tanti piccoli inconvenienti che, però, a Lei, donna ancora autosufficiente, arguta e assolutamente informata su tutto, le creano un sottile e mai ammesso (a se stessa) fastidio (in realtà, vivendo col figlio che lavora in televisione, ha cercato di mascherare questo problemuccio fino a che ha potuto, poi però ha dovuto alzare bandiera bianca ed ammettere a malincuore l’esistenza del problema. E se per caso qualcuno le consiglia l’utilizzo dell’Amplifone, Lei, la Wanda, bruciandolo con gli occhi, afferma stizzita: “l’Amplifoneeeee… mamma mia è cosi cheap” ).

Terza protagonista assoluta è la Televisione che con i suoi programmi, i suoi personaggi, il gossip, gli amori dei Vip, le coppie che si formano, quelle che scoppiano, è il vero grande e fondamentale elemento che lega le due arzille amiche, file rouge di un rapporto ormai quasi indissolubile e necessario per entrambe.

In questa storia in cui la Nina, la Wanda e la Santa Tv sono le 3 assolute protagoniste, c’è un quarto elemento fondamentalmente destabilizzante: l’ odiato e sempre più complicato Telecomando. Ora, sul Telecomando urge una leggera ma profonda digressione: sul tavolo del salotto buono di casa delle famiglie italiane, più che essere in una abitazione, sembra di stare all’interno della Nasa. Decine di telecomandi, uno per ogni malefico strumento stazionano in modo ingombrante ed invasivo. Ce n’è per tutti i gusti: quello per la Tv, per il dvd, quello del videoregistratore, quello di Sky, del Digitale terrestre; c’è pure quello per lo stereo, ognuno con centinaia di tasti inutili e funzioni talmente assurde che, per orientarsi al meglio, bisogna perlomeno aver conseguito una laurea in cibernetica applicata o in ingegneria nucleare. Pensate un po’ voi le nostre due povere vecchiette quando devono accendere banalmente la tv, che tipo di via Crucis devono sopportare. Ogni giorno sempre la solita procedura: una volta individuato quello della tv classica (per loro dvd, MySky, Sky, Premium è semplicemente fantascienza), avendo davanti un foglietto con lo schema disegnatogli o dal genero o dal tecnico delle tele, munite di occhiali e di tanta pazienza, vanno per tentativi schacciando a caso tasti e pulsanti; quando, poi, come per magia appare finalmente Raiuno, sul loro viso si accende una felicità pari solo alla vincita di un Superenalotto multimilionario. Vi dirò di più, la Wanda per evitare tutto questo, tiene accesa la tv 24 ore al giorno. Perennemente.

Ma torniamo alle due inseparabili amiche. Le due abitano nello stesso palazzo, ma siccome la Nina 6 anni fa, scendendo le scale, si è letteralmente cappottata, mentre la Wanda ha avuto un problema di salute che non le permette di uscire, sono sei anni che pur abitando a circa 50 metri di distanza, non si vedono ma si sentono una decina di volte al giorno al telefono e se vale la teoria che una telefonata allunga la vita, possiamo preconizzare tranquillamente che la Nina arrivi a 200 anni mentre la Wanda, egoisticamente sarei contento se toccasse quota 100.

Di cosa parlano le due amiche nelle loro innumerevoli telefonate quotidiane? Amici, è pleonastico, di televisione suvvia. Un palinsesto infinito (le persone anziane si svegliano prestissimo e di notte dormono poco), si parte da Uno Mattina fino ad arrivare a Marzullo, nel mezzo, tra un pisolo ed un altro, c’è il mondo: da Beautiful a Forum, da Centovetrine a Verdetto Finale, dalla D’Urso a Sposini, da Gerry col Milionario (a detta loro, le sanno tutte) fino all’Eredità (“ma che bell’uomo abbronzato, così elegante, prestante, deve proprio essere un gran bravo ragazzo quel Conti” dice la Nina) e così via fino ad arrivare al prime time dove i gusti delle due si dividono: la 102 enne Nina adora le Iene, i programmi comici, quelli di satira politica (pensate, guardava persino la “Tintoria” su Rai 3); la Wanda, invece, preferisce le grandi fiction di Raiuno, i talent e i reality.

Ma sia per la Nina che la Wanda ogni giorno è sempre il solito dramma: siccome di notte dormono poco, regolarmente si addormentano non riuscendo mai a vedere il finale nè a capire la trama, quindi le due amiche non vedono l’ora di telefonarsi per discutere e commentare cio che è successo alla Vita in diretta, dalla D’urso ma soprattutto per capire il finale della fiction, non ammettendo mai a se stesse di essersi addormentate. Cominciano ad elucubrare a braccio situazioni meravigliosamente parossistiche con morti improbabili, finali sconvolgenti, accoppiamenti carnali di protagonisti ma la cosa incredibile sono i nomi dei protagonisti che vengono rielaborati e reinterpretati a loro piacimento.

Se volete conoscere meglio le dinamiche e le avventure delle due terribili ma troppo simpatiche vecchiette, dovete attendere la prossima puntata, mentre mi piacerebbe che, qualora aveste ache voi un parente, una nonna , un nonno che ne combina una più di Bertoldo, raccontaste nei commenti la vostra esperienza perchè a noi oltre ad incuriosirci, ci piace e ci fa una grande tenerezza. Per dovere di cronaca, sappiate che proprio loro sono il grande bacino di utenza del pubblico di Raiuno; sono Loro, quelli della Terza etè, che fanno realizzare i grandi numeri, ma a noi ci piacciono perchè sono tosti, ne hanno viste di ogni ma a differenza di molti di noi, hanno stampato sul viso sorriso ed occhi ancora pieni di speranza e ottimismo.

Arrividerci alla prossima puntata con“Le Avventure della Nina , la Wanda e la Santa tv”.



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3 Commenti dei lettori »

1. lim3 ha scritto:

26 marzo 2010 alle 19:50

Articolo carinissimo :)



2. Massimo Galli ha scritto:

26 marzo 2010 alle 19:57

Divertente e originale . Spero che presto tu scriva una nuova avventura.
L’accostamento delle nuove tecnologie televisive a chi ha un secolo di vita è assolutamente tragi-comico. Complimenti.
I personaggi che tu descrivi e con cui tutti noi, direttamente o meno, abbiamo a che fare, da più di cinquant’anni si siedono ad osservare tutte le sere questo elettrodomestico che proietta immagini e suoni. Sono più di cinquant’anni che usano anche la lavatrice ma quest’ultima pur ammodernandosi notevolmente non risulta agli anziani così complicata come la televisione. La colpa è dei telecomandi?. Non solo. Ti ricordi le cassette Vhs? Facevamo la raccolta e ci permettevano di registrare i programmi preferiti non rischiando così di perderne la visione. Era comodo e facile d’uso, anche per i meno giovani. Ora tutto questo è finito, superato e in cambio l’accesso alle varie tecnologie di servizio è per loro, gli anziani, un luogo inaccessibile. Di inalterato è rimasto solo il canone Rai e tra poco il digitale terrestre, per chi ancora non ne è succube, darà il colpo di grazia. Ogni apparecchio televisivo casalingo dovrà esserne dotato. se no ciccia raiuno e canalecinque! E via danè! Un altro telecomando per ogni stanza. Per la terza età il digitale non è un paradiso ma un purgatorio terrestre. Certo che hai ragione, il telecomando da delizia si è tramutato in croce. Quando si perde nei meandri del salotto ne abbiamo la riprova. Chiedere alla Beghelli di mettere in produzione un riòevatore scovatelecomandi?
Spero di leggerti presto
Massimo Galli



3. massimo dorati ha scritto:

26 marzo 2010 alle 23:12

grazie massimo , ma mi piacerebbe che anche chi mi legge , mi raccontasse una storia personale , tutti hanno un genitore , un nonno , una nonna che con le nuove teconologie hanno problemi pratici . ecco addormentandomi stasera mi piacebbe idealmnte trovare storie di vita vera. un paio d’ anni fa , il regista Garrone produsse un delicato film su un ferragosto vissuto da un gruppo di signroe anziane , mollate come pacchi in citta’ mentre loro , i figli , bellamente sguazzavano in cristalline acque marine , su barche veloci o in viaggi in giro per il mondo.Ecco mi piacerebbe che qualcuno si prendesse la briga di raccontarci le loro storie , quelle curiose dei nonni e delle nonne .



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