Fiction


29
gennaio

VALENTINA CERVI: IN ITALIA MI OFFRONO POCO. SOLO UNA PICCOLA APPARIZIONE IN UNA GRANDE FAMIGLIA 2

Valentina Cervi in True Blood

In Italia ha recitato nella fiction Una Grande Famiglia e nella commedia di Sergio Rubini Mi rifaccio vivo. In giro per l’Europa ha preso parte alla serie I Borgia scritta da Tom Fontana, a Los Angeles ha vestito i panni di Salomè in True Blood, mentre in Francia è stata la protagonista di Au Galop, acclamato film di Louis-Do de Lencquesaing. Per Valentina Cervi, attrice dalla valigia sempre in mano, è un periodo ricco di grosse soddisfazioni professionali ma anche di qualche piccolo dispiacere, dovuto alle poche offerte lavorative ricevute nel nostro Paese. Ha dichiararlo è lei stessa in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa.

“Mi offrono poco. Forse la mia faccia non è adatta. Chissà. Su Rai1, comunque, dovrei tornare presto con I Borgia, una megaproduzione franco-americana di Canal Plus in cui interpreto Caterina Sforza, la gran nemica di Cesare Borgia, il Valentino. Una donna terribile. Fu quella  che quando le uccisero il figlio, alzandosi le gonne disse la celebre frase ‘Ho il calco qua per farne un altro’. E’ una serie assai realistica, crudele e aspra, proprio per questo negli Stati Uniti, è andata meglio dei Borgia con Jeremy Irons, più romantici.”

In attesa dell’arrivo delle avventure della discussa famiglia rinascimentale, la Cervi tornerà su Rai1 con le vicende di un altro nucleo familiare, ovvero i Rengoni, protagonisti della fortunata serie Una Grande Famiglia. L’attrice che nella serie interpreta il ruolo di Martina, la moglie di Raoul (Giorgio Marchesi), farà in questa seconda stagione solo una piccola apparizione. Il primo capitolo della fiction prodotta da Magnolia si era, infatti, concluso con  Raoul che dichiarava a Martina di essere innamorato di Chiara (Stefania Rocca), di non far altro che pensare a lei, e di averla anche tradita.




26
gennaio

UN MEDICO IN FAMIGLIA 8: QUATTRO BEBE’, NUOVE NOZZE, E UN COOKING SHOW NELLA SERIE IN PARTENZA A MARZO SU RAI1

Lino Banfi e Giulio Scarpati

Nuovi arrivi, bebè, matrimoni, amori, crisi, guest star e persino un cooking show, non manca proprio nulla nella nuova stagione di Un Medico in famiglia, in partenza con ogni probabilità domenica 3 marzo in prima serata su Rai1. L’ottavo capitolo della saga dei Martini avrà ancora una volta come protagonista Giulio Scarpati nei panni del Dottor Lele, fresco sposo di Bianca, interpretata da Francesca Cavallin (a breve su Rai1 anche in Tutta la musica del cuore). La coppia, sposatasi nell’ultima puntata della scorsa stagione, attende ora un figlio, la cui nascita avverrà soltanto nell’ultimo dei 26 episodi previsti.

A movimentare la villetta di Poggio Fiorito ci penseranno nel frattempo altri 3 bebè. Ciccio (Michael Cadeddu) e Tracy (Tresy Taddei) aspettano ben due gemelli, mentre la colf Melina (Beatrice Fazi) e il tuttofare Dante (Gabriele Cirilli) diventeranno genitori di Aurora. Tante pappe e pannolini da cambiare attendono dunque il povero Nonno Libero alias Lino Banfi, tornato a grande richiesta nel cast dopo essere uscito di scena nella settima stagione.

L’amato e spesso indispensabile nonno tornerà dall’America, dove era andato a far compagnia al fratello, in occasione del matrimonio della nipote Maria (Margot Sikabonyi). La primogenita di Lele, vedova di Guido (Pietro Sermonti), è pronta ad impalmare il bel Marco (Giorgio Marchesi), ma a turbare la coppia ad un passo o quasi dal si, sarà l’arrivo di Roberto Magnani, un aitante ex compagno di università di Maria, interpretato dalla new entry Alessandro Tersigni.


25
gennaio

IL CLAN DEI CAMORRISTI: O’MALESE CONQUISTA SEMPRE PIÙ POTERE

Il Clan dei camorristi

Si avvia alla conclusione, in questi minuti su Canale5, il primo appuntamento con Il Clan dei camorristi, l’attesa fiction Taodue con protagonisti Stefano Accorsi e Giuseppe Zeno. Un primo episodio carico di suspense, nel quale abbiamo iniziato a conoscere i tanti protagonisti che animeranno le 8 puntate dirette da Alessandro Angelini e Alexis Sweet. Tutto parte dal 23 novembre 1980, giorno in cui il terremoto scuote la Campania.

Nel carcere di Poggioreale, approfittando della confusione, Raffaele Cutolo dà incarico ai suoi uomini di saldare alcuni vecchi conti in sospeso. Sopravvive solo uno dei luogotenenti di Antonio Vescia (Massimiliano Gallo), storico rivale di Cutolo. Gli salva la vita un giovane detenuto: si chiama Francesco Russo (Giuseppe Zeno), ma per tutti lui è ‘O Malese. Sei mesi dopo, quando esce del carcere,‘O Malese va a riscuotere il suo credito: lui e i suoi amici vogliono mettersi al servizio di Vescia, il boss di Castello di Aversa. Vescia gli chiede una prova del suo valore: bisogna ammazzare il braccio destro di Cutolo. O’ Malese accetta: e ammazza, con la freddezza di chi non ha niente da perdere.

Tre anni dopo O’ Malese non è più un pischello: è uno che a Castello, nel giro della camorra, conta. Giovane, ricco, spregiudicato, temuto. E quando O’ Malese si sposa, il boss Vescia è l’invitato d’onore al suo sfarzoso matrimonio. E’ lo stesso giorno in cui a Castello arriva Andrea Esposito (Stefano Accorsi), un giovane magistrato che s’è fatto le ossa al nord e adesso ha deciso di tornare nella sua terra accettando un posto vacante alla Procura. Lo accompagna la moglie Anna (Francesca Beggio), una piemontese caparbia che ha accettato la sfida di venire a fare il medico dall’altra parte dell’Italia.





25
gennaio

LE TRE ROSE DI EVA 2: IN ARRIVO DA RIS ROMA EURIDICE AXEN. PERICOLO PER SAFRONCIK E FARNESI

Anna Safroncik e Roberto Farnesi

La lunga e travagliata gestazione, unita allo scetticismo generale nei confronti di una fiction dal sapore di soap non giocavano certo a favore, ma in barba ai pronostici Le tre rose di Eva è riuscita a conquistare puntata dopo puntata un nutrito gruppo di estimatori, raggiungendo una media d’ascolto di circa 5.300.000 spettatori e del 20% di share. Risultati ancor più importanti se si considera la particolarità della serie, realizzata internamente all’azienda da Mediavivere con grande attenzione al contenimento dei costi.

Un successo che non poteva non portare alla realizzazione di una seconda stagione, le cui riprese prenderanno il via il prossimo 25 febbraio. Nuovi conflitti, amori, misteri, travolgenti passioni e numerosi delitti torneranno dunque ad animare le colline della toscana. Nei 14 episodi previsti, ancora una volta diretti da Raffaele Mertes, assisteremo all’ingresso di diverse new entry. Al ricco cast, composto tra gli altri da Roberto Farnesi, Anna Safroncik, Karin Proia, Giorgia Wurth e Luca Capuano, si andranno certamente ad aggiungere Simona Borioni ed Euridice Axen.

La prima, già diretta da Mertes nella serie tv Un amore e una vendetta, vestirà i panni di una donna perfida e senza scrupoli, pronta a turbare la vita della bella Aurora Taviani (Anna Safroncik). Non si conosce invece ancora il ruolo della Axen, che proprio in Le tre rose di Eva 2 potrebbe trovare una nuova occasione lavorativa dopo i non troppo esaltanti risultati ottenuti nelle vesti del Capitano Lucia Brancato in Ris Roma – Delitti imperfetti, la cui realizzazione di un quarto capitolo appare sempre più improbabile.


25
gennaio

IL CLAN DEI CAMORRISTI: STEFANO ACCORSI E GIUSEPPE ZENO SBANCHERANNO GLI ASCOLTI?

Giuseppe Zeno

Questa sera alle 21,10 su Canale5 andrà in onda il primo attesissimo appuntamento de Il clan dei camorristi, la nuova fiction Taodue con protagonisti Stefano Accorsi e Giuseppe Zeno. La serie tv, diretta da Alessandro Angelini e Alexis Sweet, racconterà la storia della più spietata organizzazione mafiosa che abbia mai conosciuto l’Italia. Un’associazione in grado di dar vita ad un sistema che negli anni ha costruito una trama di violenza e d’impunità senza precedenti.

La fiction, composta da 8 episodi, rappresenta senza dubbio uno dei prodotti di punta dell’offerta di Canale5, che non a caso ha rinviato più volte la messa in onda della serie, cercando una collocazione ottimale in palinsesto. Una sistemazione che possa magari dare a Il Clan dei camorristi la possibilità di bissare il successo di una serie per certi versi omologa come Il Capo dei Capi che nel 2007, raccontando ascesa e retroscena di Cosa Nostra, appassionò una media di 7 milioni di persone e arrivò in alcune puntate a sfiorare il 30% di share.

Numeri che sfiorare non sarebbe impossibile se si considera l’attualità del tema e il fascino che le organizzazioni criminali da sempre esercitano nelle numerose fiction a loro dedicate. Molte di queste realizzate e prodotte dalla stessa Taodue, vera esperta nel genere. La casa di produzione di Pietro Valsecchi, che in questi primi giorni dell’anno ha peraltro già collezionato il successo della miniserie Ultimo – L’Occhio del Falco, potrebbe dunque riuscire senza troppi problemi ad inanellare un altro ottimo colpo. Del resto anche la contro-programmazione Rai non sembra creare troppi pensieri, se si considera che al venerdì almeno per le prossime settimane sono previsti gli ultimi due appuntamenti con lo show Riusciranno i nostri eroi, il cui modesto appeal nel pubblico è stato più che confermato dagli ascolti ottenuti sin’ora.





24
gennaio

IL CLAN DEI CAMORRISTI: PER VALSECCHI E’ DA SERVIZIO PUBBLICO E DOVEVA ANDARE IN ONDA DI LUNEDI

Stefano Accorsi

Salvo ulteriori colpi di scena domani, venerdì 25 gennaio, alle 21,10 su Canale5, partirà Il Clan dei Camorristi, la tanto attesa fiction Taodue incentrata sulla nascita e l’ascesa della camorra, una delle più potenti organizzazioni criminali del nostro Paese, in grado negli anni di estendersi con successo in Italia e all’estero, all’interno delle istituzioni e dei luoghi più insospettabili. Un’organizzazione tornata alla ribalta della cronaca proprio in questi giorni grazie all’arresto lunedì scorso di Carmine Schiavone, ovvero Carminotto ‘o staffone, il figlio di Francesco Schiavone, detto“Sandokan”, latitante  arrestato nel 1998 ed in seguito condannato all’ergastolo.

Il nuovo importante colpo inferto alla camorra rappresenta senza dubbio un’ulteriore “pubblicità” alla fiction Mediaset, pronta ormai da tempo, e programmata e rinviata un numero infinito di volte. Rinvii e programmazioni che non sono piaciuti al produttore Pietro Valsecchi che, durante la conferenza stampa di presentazione della serie, ha dichiarato:

“Il clan dei camorristi è una fiction pronta da nove mesi. Si è deciso di mandarla in onda ora per raccogliere più pubblicità. E’ una decisione di chi fa i palinsesti, io faccio fiction. Certo avrei preferito la collocazione settimanale del lunedì, piuttosto che quella del venerdì. L’importante è che si parli di camorra.”

Valsecchi, che è anche autore del soggetto, coglie inoltre l’occasione per sottolineare l’impegno della sua casa di produzione nel mettere in luce la realtà delle varie organizzazioni criminali, senza risparmiare delle critiche alla tv di Stato.


23
gennaio

L’ISOLA: DOPO L’INASPETTATO SUCCESSO SI PENSA AD UNA SECONDA STAGIONE

L'Isola

I risultati in termini d’ascolto e di qualità non sono certo paragonabili a quelli a cui ci ha abituati Il Commissario Montalbano, ma, con una media di oltre 5.200.000 spettatori ed uno share assestatosi intorno al 20%, anche L’Isola può entrare di diritto tra le fiction di successo a marchio Palomar. La serie con protagonisti Blanca Romero e Simone Montedoro – nata inizialmente come spin off della fiction Gente di Mare ed in seguito completamente rivisitata per dare vita ad un nuovo progetto – ha conquistato di puntata in puntata uno zoccolo duro di pubblico, cresciuto nell’appuntamento finale a ben 5.987.000 spettatori e il 20,49% di share.

Risultati importanti che riscattano la fiction diretta da Alberto Negrin dal trattamento non certo di riguardo riservatole dalla Rai. Pronta da tempo, la serie è, infatti, rimasta inspiegabilmente ferma per un lungo periodo nei magazzini della tv di Stato, salvo poi essere programmata con un doppio appuntamento settimanale in un periodo di non garanzia. Un comportamento che tradisce in qualche modo una mancanza di fiducia nel prodotto, rivelatosi al contrario apprezzato dal pubblico, al punto da poter probabilmente tornare in tv con una seconda stagione. Ad annunciarlo è il produttore Carlo Degli Esposti che, sulle pagine del quotidiano Il Tirreno, ha dichiarato:

“Questo de L’isola è stato un esperimento molto coraggioso per la prima volta abbiamo prodotto in Italia una fiction catastrofico-sentimentale. Finita la serie aspettiamo con curiosità di vedere se il turismo elbano ne avrà giovamento. Dopo che l’Elba è stata illuminata per tante settimane vediamo quale sarà la risposta. Intanto stiamo valutando la possibilità di girare anche una seconda serie. Ma se ne riparla almeno tra un anno o un anno e mezzo”.

I fan della bella Tenente di vascello Tara Riva dovranno dunque aspettare un bel po’ prima di rivedere all’opera la loro beniamina e riammirare gli incantevoli scenari dell’arcipelago toscano.

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17
gennaio

FICTION E SCAMPIA: NO A SKY, SI ALLA RAI. PROTESTANO I LAVORATORI DE “LA SQUADRA”

Gomorra - Il film

Non accennano a placarsi le polemiche intorno alla realizzazione da parte di Sky della fiction Gomorra 2, ispirata all’omonimo best seller di Roberto Saviano. Il presidente della Municipalità Angelo Pisani nei giorni scorsi aveva detto no a “qualsiasi autorizzazione allo sfruttamento di immagini e luoghi del territorio di Scampia”, quartiere di Napoli in cui doveva essere girata e ambientata la serie. Sulla stessa linea anche il sindaco Luigi De Magistris e buona parte degli abitanti dell’ormai noto complesso abitativo de le Vele, che nel 2008 fece da set al film Gomorra diretto da Matteo Garrone.

Pubblicità negativa e speculazione, queste le principali accuse rivolte alla produzione Sky, le cui riprese previste per la fine del mese sono state rinviate a data da destinarsi. La conferma arriva da Gianluca Arcopinto, responsabile dell’organizzazione per la casa di produzione Cattleya, reduce dall’assemblea di cittadini organizzata alcuni giorni fa dal municipio napoletano.

“Le riprese della fiction per il momento non iniziano. Lunedì si farà un incontro sui contenuti, poi se non si troverà un accordo, con la morte nel cuore, o Gomorra 2 non si farà o si farà senza girare a Scampia”.

Un incontro particolarmente movimentato quello tra gli abitanti di Scampia e i produttori della fiction, anche a seguito dell’affissione sul tavolo dei relatori di uno striscione contro Roberto Saviano, sul quale campeggiava la scritta “SCAMPIAmoci da Saviano”. Uno slogan che non è piaciuto alle associazioni antimafia presenti, che hanno abbandonato l’incontro in segno di protesta.