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gennaio

IL CLAN DEI CAMORRISTI: PER VALSECCHI E’ DA SERVIZIO PUBBLICO E DOVEVA ANDARE IN ONDA DI LUNEDI

Stefano Accorsi

Salvo ulteriori colpi di scena domani, venerdì 25 gennaio, alle 21,10 su Canale5, partirà Il Clan dei Camorristi, la tanto attesa fiction Taodue incentrata sulla nascita e l’ascesa della camorra, una delle più potenti organizzazioni criminali del nostro Paese, in grado negli anni di estendersi con successo in Italia e all’estero, all’interno delle istituzioni e dei luoghi più insospettabili. Un’organizzazione tornata alla ribalta della cronaca proprio in questi giorni grazie all’arresto lunedì scorso di Carmine Schiavone, ovvero Carminotto ‘o staffone, il figlio di Francesco Schiavone, detto“Sandokan”, latitante  arrestato nel 1998 ed in seguito condannato all’ergastolo.

Il nuovo importante colpo inferto alla camorra rappresenta senza dubbio un’ulteriore “pubblicità” alla fiction Mediaset, pronta ormai da tempo, e programmata e rinviata un numero infinito di volte. Rinvii e programmazioni che non sono piaciuti al produttore Pietro Valsecchi che, durante la conferenza stampa di presentazione della serie, ha dichiarato:

“Il clan dei camorristi è una fiction pronta da nove mesi. Si è deciso di mandarla in onda ora per raccogliere più pubblicità. E’ una decisione di chi fa i palinsesti, io faccio fiction. Certo avrei preferito la collocazione settimanale del lunedì, piuttosto che quella del venerdì. L’importante è che si parli di camorra.”

Valsecchi, che è anche autore del soggetto, coglie inoltre l’occasione per sottolineare l’impegno della sua casa di produzione nel mettere in luce la realtà delle varie organizzazioni criminali, senza risparmiare delle critiche alla tv di Stato.

“E’ la nostra linea editoriale da vent’anni portare la luce sulla criminalità organizzata. Lo abbiamo fatto con Il Capo dei Capi e lo stiamo facendo con Le mani dentro la città’, che stiamo girando a Milano (con protagonista Simona Cavallari ndDM). E’ un lavoro da servizio pubblico raccontare questo tipo di storie e se non lo fa la Rai, l’azienda privata che lo fa dovrebbe essere sostenuta dal canone”.

Tematiche senza dubbio importanti, ma allo stesso tempo pronte a ricevere le critiche di coloro i quali ritengono che questo tipo di produzioni veicolino nell’opinione pubblica, e in particolar modo nei più giovani, un messaggio sbagliato sotto il profilo educativo e formativo. A smorzare qualsiasi polemica sul nascere è Stefano Accorsi, protagonista principale nel ruolo del magistrato Andrea Esposito, che dichiara:

“Il clan dei camorristi è una fiction senza retorica, siamo stati attenti a raccontare la verità dei personaggi sia da una parte che dall’altra della barricata. Di queste storie più se ne parla meglio è, se lo si fa nel modo giusto.”

Dello stesso parere Giuseppe Zeno, coprotagonista nei panni di Francesco Russo detto “O’ Malese”, che precisa:

“L’importante è evitare di rendere troppo accattivanti le figure negative”

Più diretto ed esplicito invece Claudio Fava, che insieme a Barbara Petronio, Leonardo Valenti e Daniele Cesarano, firma la sceneggiatura della serie.

“Non è la serie tv che crea la seduzione del male, è il male che seduce. Ma va raccontato per quello che è. Il nostro è stato un lavoro che è durato un paio d’anni. La cronaca ci ha accompagnato nel lavoro di scrittura mettendo in luce come la camorra si è insinuata nel sistema politico ed economico del Paese.”

La serie diretta da Alessandro Angelini e Alexis Sweet, è composta di 8 appuntamenti ed è stata girata tra la Campania e l’Agro Pontino. Nel cast insieme ad Accorsi e Zeno, anche Claudia Potenza, Serena Rossi, Massimiliano Gallo, Valeria Bilello, Massimo Popolizio, Francesca Beggio, Francesco Di Leva, Renato Marchetti e Fabio Troiano.



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1 Commento dei lettori »

1. amazing1972 ha scritto:

24 gennaio 2013 alle 12:41

anch’io avrei invertito zelig e camorristi. ne avrebbe giovato zelig,che il venerdi ha un competitor molto debole come lo show di giusti.
meglio per il clan,che non farà fatica a fidelizzare gli spettatori



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