Niente più fiction girate all’estero. La Rai chiederà ai produttori indipendenti di non delocalizzare le riprese come stava accadendo sempre più spesso negli ultimi anni. E’ questa la decisione presa dalla Tv di Stato al termine del confronto tra il Direttore Generale Luigi Gubitosi, i responsabili delle direzioni Fiction e Risorse Umane della Rai, e le rappresentative sindacali SLC CGIL- FISTEL CISL – UILCOM UIL guidate dai rispettivi Segretari Generali Massimo Cestaro, Vito Vitale e Bruno Di Cola.
Una decisione importante e di rottura, che arriva dopo anni di proteste e lamentale da parte delle maestranze italiane, che attraverso petizioni e manifestazioni da tempo denunciavano la situazione. La delocalizzazione all’estero delle numerose fiction prodotte per la Rai, con il relativo indotto in termini occupazionali arriva, infatti, a sottrarre ogni anno al nostro Paese decine di milioni di euro di reddito ai lavoratori e all’industria. Cifre importanti, alle quali vanno aggiunte le consistenti perdite per l’erario in termini di contributi (Iva, Irpef, etc.).
La Rai ha finalmente deciso di prendere una posizione netta a riguardo, e attraverso un comunicato chiarisce i motivi di tale scelta:
“In questo modo, accogliendo le istanze di tutte le componenti dei lavoratori dello spettacolo (attori, tecnici, troupe, generici), l’azienda contribuirà a rivitalizzare il settore dando spazio alle professionalità e ai talenti del nostro Paese, favorendo e garantendo la formazione dei giovani. Inoltre si tornerà a valorizzare il territorio italiano, le sue bellezze artistiche e paesaggistiche, dando nuovo impulso al tessuto economico locale e al turismo, vero volano dell’economia nazionale”