E’ il 17 giugno 1983 quando il Tg2 apre la sua edizione delle 13 annunciando con queste parole l’arresto del conduttore tv Enzo Tortora.
“Enzo Tortora è stato arrestato in uno dei più lussuosi alberghi romani, il Plaza; ordine di cattura nel quale si parla di sospetta appartenenza all’associazione camorristica Nuova Camorra Organizzata (N.C.O), il clan cioè diretto e capeggiato da Raffaele Cutolo: un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e dei reati contro il patrimonio e la persona”.
Le immagini del conduttore con le manette ai polsi e lo sguardo confuso rimangono da subito impresse nella memoria di tanti italiani. Gli stessi che per anni l’hanno seguito nelle sue numerose trasmissioni televisive. E proprio da quella terribile giornata parte il racconto de Il Caso Enzo Tortora – Dove eravamo rimasti?, la miniserie in due puntate in onda questa sera e domani in prima serata su Rai1.
La fiction, liberamente tratta dai libri “Applausi e sputi – Le due vite di Enzo Tortora” di Vittorio Pezzuto e “Fratello segreto” di Anna Tortora, vedrà Ricky Tognazzi impegnato nel duplice ruolo di regista e protagonista.
“Per il personaggio di Enzo ho provinato moltissimi attori ma sembrava quasi che ci fosse un sortilegio sul ruolo… tutti quelli che mi piacevano non erano, per un motivo o per l’altro, disponibili: chi impegnato con le riprese in altri film, chi a teatro … insomma mentre cercavo senza sosta un protagonista, mi calavo nella storia, studiavo, preparavo il film, a seguito di un suggerimento di Giancarlo De Cataldo, ho cominciato a valutare il fatto che forse, avrei potuto interpretarlo io, l’età c’era e anche la settentrionalità… E così è stato, con un po’ di incoscienza forse… perché curare la messa in scena e, allo stesso tempo, interpretare un ruolo di tale spessore non era impresa facile…” (note di regia)