Cartellino rosso contro ‘bandiera rossa’. Tanto tuonò che piovve, e un bel giorno anche l’Agcom si accorse che in tv le informazioni da riequilibrare non riguardano soltanto il centrodestra. In una nota, il Garante ha infatti richiamato il Tg3 di Bianca Berlinguer a dare spazio, entro domani, ad un esponente dello schieramento opposto a quello di Antonio Di Pietro, dopo l’intervista del 20 maggio scorso al leader Idv sul ballottaggio a Napoli. Il provvedimento è stato emanato dall’Autorità a seguito di un esposto presentato da Alessio Butti, capogruppo del Pdl in Commissione di Vigilanza Rai.
A richiamare l’attenzione dell’Agcom è stata dunque l’intervista che il Tg3 rivolse in diretta ad Antonio Di Pietro, senza che alle sue parole seguissero repliche di diversa natura politica. Per bilanciare quei minuti di ‘Tonino show’ la Commissione servizi e prodotti dell’Autorità ha deliberato, a maggioranza, di richiamare il notiziario della Berlinguer a concedere eguale spazio ad un esponente della maggioranza di Governo. Tra i voti favorevoli al richiamo, anche quello del Presidente dell’organo di garanzia Corrado Calabrò.
Lunedì scorso l’Agcom era intervenuta con fermezza contro i principali tg nazionali che avevano offerto una sovraesposizione al premier Silvio Berlusconi. Le multe avevano colpito in particolare il Tg1 e al Tg4 (maggiori info qui). Ma alla luce dei dati resi noti dal Garante a motivazione di quei provvedimenti, qualcosa non tornava. Alcuni infatti notarono che, in quegli stessi giorni, il Tg3 aveva riservato il 51,89% dello spazio alle opposizioni e solo il 35,83% a maggioranza e governo (assieme). Non che a Rainews24 le cose andassero meglio: il notiziario di Corradino Mineo aveva riservato il 50,39% dei minuti a disposizione alla sinistra e il 36,45% per cento a Berlusconi e Bossi. Possibile che la solerte Commissione non se ne fosse accorta?
Ci è voluta una bella intervista a Di Pietro da parte del Tg3 (e una segnalazione del Consigliere Butti) a risvegliare l’occhio critico del Garante. Meglio tardi che mai, anche a tutela dell’imparzialità di tale organo. I quattro Commissari Antonio Martusciello, Stefano Mannoni, Roberto Napoli, Enzo Savarese hanno comunque denunciato che l’Agcom avrebbe usato “due pesi e due misure” paragonando il “buffetto sulla guancia” riservato al Tg3 alle super multe ai notiziari che si erano occupati del premier. Alla luce dei dati del monitoraggio radiotv del 15-21 maggio, la Commissione ha inoltre invitato Studio Aperto ad attenersi ad un rigoroso equilibrio dell’informazione.
A conti fatti, dunque, l’unico notiziario a non essersi macchiato di richiami all’imparzialità è stato il Tg La7 di Enrico Mentana, in questi giorni molto attento a bilanciare interviste e commenti sui protagonisti della politica nazionale.
1. Nina ha scritto:
26 maggio 2011 alle 19:19