16
febbraio

IL TG5 BATTE IL TG1: SCONFITTA DI NON RITORNO? MINZO NON CI STA, MENTRE MENTANA SUPERA IL 10%

Augusto Minzolini

Destini incrociati. Proprio quando Silvio Berlusconi viene rinviato a giudizio con rito immediato per concussione e prostituzione minorile (il processo inizierà il prossimo 6 aprile, ndDM), il direttore del Tg1 Augusto Minzolini si trova alla sbarra, messo davanti al fuoco delle accuse. E se i grattacapi del premier riguardano gli sviluppi giudiziari del caso Ruby, quelli del giornalista Rai interessano i dati d’ascolto televisivi. Carta canta: domenica scorsa il notiziario della prima rete è stato battuto da quello di Canale5, 22,5% contro 22,38%. Ecco la prova - affermano i detrattori – che il tg “berlusconiano” del Minzo ha fallito! Così l’altalena dello share ha subito assunto una connotazione politica.

Il sorpasso del Tg5 ai danni del Tg1 segna un punto di non ritorno nella caduta degli ascolti del telegiornale diretto da Minzolini” ha dichiarato l’esponente Pd Giachetti. Qualcuno poi ha gridato persino al complotto, sostenendo che il ‘direttorissimo’ faccia apposta ad affossare il suo notiziario, in modo da favorire quello di Mediaset. Vi sembra plausibile? A nessuno, però, è venuta in mente l’alternativa più semplice, quella per cui gli ascolti tv si alternano da sempre tra vittorie e sconfitte. Nel 2007, ad esempio, il Tg1 è stato battuto 3 volte dal competitor di Canale5, 19 volte nel 2006, 70 nel 2005, 14 nel 2004, 25 nel 2003… Bisogna inoltre annotare che, dati alla mano, la domenica sera è spesso stata il tallone d’Achille del primo notiziario Rai (a favore del Tg5), quindi per stabilire se quel ko sia effettivamente un “punto di non ritorno”, dovremo considerare l’eventuale ripetersi dell’espisodio in futuro, magari durante la settimana.

Mentre Minzolini respinge le accuse con la ben nota atarassia (“La polemica politica è accettabile. Non lo è quella legata all’auditel. Il Tg1 ha un’anima ed è bene che ce l’abbia…“), il responsabile del Tg5 Clemente Mimun afferma: “Ho troppa esperienza per abbattermi o per esaltarmi sui dati d’ascolto di un giorno, di una settimana, di un mese. L’imperativo è quello di fare un buon tg e noi lo facciamo“. Ma tra i dati recenti sui notiziari, ci sono anche altri numeri significativi che riguardano le testate dirette da Enrico Mentana e Mario Orfeo.

Venerdì scorso il direttore del Tg La7 ha superato la barriera (supersonica per la rete da cui trasmette) del 10% di share. La testimonianza matematica che il notiziario di Chicco Mitraglia si conferma la vera novità del panorama informativo, in grado ormai di fidelizzare una parte sempre più stabile di pubblico. Il vento è favorevole anche per le vele del Tg2 di Orfeo, che ha acquistato 300mila spettatori.

Nei giorni del Bunga Bunga, poi, accade pure che il Tg3 guadagni 120mila ascoltatori e il Tg4 di Emilio Fede 23mila. Al di là dei numeri, il pubblico guarda e valuta, si affeziona o cambia canale. Di questi tempi, ad andare realmente contro tendenza è il notiziario che ti dà quella notizia in più. 



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3 Commenti dei lettori »

1. zack71 ha scritto:

16 febbraio 2011 alle 15:12

Mi sa che questo ci sta costando più della Minetti.
Oh Silvio , Silvio quanto ci costi.



2. mats ha scritto:

16 febbraio 2011 alle 16:08

Ho notato che da una settimana in casa mia all’ora di pranzo non si vede più il TG1 ma il TGLa7. E la cosa è alquanto strana visto che sono di quelle famiglie abbastanza restie a cambiare “abitudini televisive”, scelgono il programma per abitudine. E anche la sera, dall’avvento di Mentana, non si vede più il TG1 ma La7, e pure la Gruber ha sostituito Striscia!



3. ANTONIO1972 ha scritto:

16 febbraio 2011 alle 18:26

anch’io ho preso l’abitudine di guardare il tg di la7,l’unico definibile telegiornale oramai. credo che,con tutti i processi all’avvio del premier,questa primavera,il tg1 non sarà superato solo dal tg5 ma anche dal tg di la7,la gente oramai è stufa



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