E’ un cult della televisione italiana in onda ininterrottamente dal 1989. Chi l’ha Visto ha conquistato, con il tempo, sempre più autorevolezza e non perde occasione per “regalare” ai propri fedelissimi delle piccole, grandi esclusive che accompagnano il vero fulcro del programma: la ricerca di personaggi scomparsi. Caratteristiche, queste, che lo rendono uno dei pochi esempi veri di servizio pubblico. Non potevamo non “portare su DM” la sua conduttrice, Federica Sciarelli, e lo facciamo con un pizzico di orgoglio visto il dosaggio minimo di dichiarazioni che rilascia agli organi di informazione…
Federica, mercoledi scorso 15%…
Siamo contenti, abbiamo battuto Canale5 (era in onda Let’s Dance – 12,65% di share, ndDM), pur dovendo battere Rete4. Essere seconda rete per noi è importantissimo. Più pubblico abbiamo, più persone riportiamo a casa. Queste settimane con un ascolto particolarmente solido siamo riusciti a risolvere molti casi.
Ascolti solidi anche grazie al caso Scazzi?
Sicuramente ha contato. E lo ha fatto come il caso Claps l’anno scorso. Quando è stato trovato il corpo di Elisa, ad esempio, facemmo il 15% e lo scorso mercoledi, con lo stesso caso, abbiamo toccato il 20%. Il pubblico in qualche modo riconosce che Chi l’ha visto si è occupato sempre di alcuni casi che in realtà erano nel dimenticatoio. Sa che abbiamo una marcia in più.
Credi che il telespettatore guardi Chi l’ha Visto per soddisfare la propria curiosità oppure per dare una mano?
Secondo me il telespettatore ha voglia di dare una mano. C’e’ tanta solidarietà in giro che non viene incanalata da qualche parte. Chi l’ha visto, invece, questa cosa in qualche modo la fa. Poi c’è da considerare che noi, raccontando le scomparse, raccontiamo comunque la storia del Paese. Partiamo, per esempio, da Emanuela Orlandi ma per gli appasionati di questi intrighi internazionali andiamo a finire a parlare del Vaticano, dello IOR, di Calvi. Ma parliamo anche del malato di Alzheimer e ne parliamo in modo tale che tutte le famiglie che abbiano un problema del genere possano in qualche modo riconoscersi.
Hai annunciato a Concetta Scazzi, in diretta, la morte della figlia. A prescindere dalla scelta televisiva, come donna cosa hai provato? Ci hai riflettuto successivamente?