Dove non riesce la Castigatrice ad arrivare con le sue antenne ci pensa Mai dire Amici. Nella nuova collocazione del lunedì a tarda notte i Gialappi riescono finalmente a ritrovare la vena migliore per portarci all’interno delle pareti della scuola televisiva più longeva di sempre. E’ soprattutto quella mina vagante di Francesca Nicolì, eliminata a furor di popolo in semifinale, a dare soddisfazione alla Gialappa’s con le sue iniziative personali molto audaci, e i suoi vizietti ben collaudati.
Che Franceschina non fosse uno stinco di santo lo avevamo ben chiaro, e non sono bastati né Dante, né la visione della Fontana e della Celentano appena sveglie a spaventarla e redimerla. Non è servito nemmeno il tuffo nell’acqua di colonia per la Messa e il cappellino per ridare ordine ai suoi ciuffi più ribelli di quelli della leggendaria monaca di Monza manzoniana. Da qui però ad immaginarla come una vera macchina da guerra della volgarità da autogrill, più da Gf che da Amici, ce ne passava parecchio: grazie dunque al trio linguacciuto per averci illuminato così d’immenso.
Dalle immagini esclusive mandate in onda nelle ultime due puntate conosciamo la salentina in tutta la sua intraprendenza. Un’insana vocazione per gli attributi quella della Nicolì, e non solo per le palle di carta costruite per dare del fifone a Virginio. Fuor di metafora i Gialappi ci mostrano la birichina concorrente a trastullarsi con gli zebedei del povero Denny, costretto a subire la terribile angheria di sopportare queste mani arrampicatrici. Quasi più puntuale della timbratura del cartellino Francesca si è divertita a testare, o meglio tastare, lo sviluppo del piccolo amico di Maria. Deve essere stata colpa della perifrasi della Littizzetto che da anni ormai per dare la notizia balenga sugli ultimi aggeggi da sexy shop usa sempre l’epiteto amici di Maria quando deve riferirsi alle pudenda maschili.