Dal ritorno di Raffaella Carrà, inutile negarlo, ci si aspettava qualcosa in più. Assente dalle scene da un paio d’anni, in seguito al flop “Amore” che però pagava il pesante scotto di portare nella prima serata del sabato di Rai1 un delicato, quanto indigesto per un varietà, tema delle adozioni a distanza, la “Raffa nazionale” è stata servita in pasto ai telespettatori accompagnata da quella ricetta che fino ad oggi, almeno in tv, ha funzionato alla grande: lacrime, sorprese, grandi ospiti e qualche giovanotto di bella presenza per strizzare l’occhio anche al pubblico femminile.
Eppure qualcosa non sta funzionando. “Carramba che fortuna!”, impeccabile marchio di fabbrica della metà degli anni novanta, scelto non senza tentennamenti da Del Noce per la corrente staffetta con la Lotteria Italia, rappresenta il più grande cruccio per i vertici della tv di stato alle prese con dati d’ascolto imbarazzantemente in calo.