[Donatella Aragozzini per il quotidiano Libero] Il re della domenica? Senza dubbio Massimo Giletti. Nel pomeriggio festivo, che quest’anno ha visto l’esordio di “Domenica Cinque” e il fallimento del segmento affidato a Baudo, “L’Arena” – che si conclude oggi con una puntata dedicata al tema del burqa – si è confermata il programma più seguito della sua fascia, sfiorando i quattro milioni di spettatori e il 22,7% di share media.
Un trionfo, non c’è che dire.
«Il programma è andato oltre ogni previsione, è stato un risultato inaspettato perché quest’anno è stato molto più lungo e abbiamo avuto un cambiamento di orario, un nuovo direttore e, soprattutto, una nuova avversaria molto agguerrita, la D’Urso, che ha anche cercato di andare sulla nostra strada».
Senza riuscirci, però…
«Barbara è stata brava a reggere un programma in diretta per così tante ore, ma il talk è difficile da gestire e dal mio punto di vista non è positivo accendere il dibattito in modo violento su certi temi già di per sé caldi come l’Islam o l’omosessualità, se butti benzina è normale che scoppia l’incendio. Lo scontro paga in ascolti, ma poi ti porti a casa il TeleRatto…».
Tra le puntate di questa stagione, quale le ha dato più soddisfazione?
«Quelle in cui sono riuscito a far commuovere persone abituate alle interviste, come Banfi e Lippi: vuol dire che abbiamo centrato l’obiettivo dell’emozione. Quest’anno abbiamo fatto un passo indietro, abbiamo voluto puntare più sul confronto ed è stata una scelta vincente, perché abbiamo vinto 30 puntate su 32».
Nella prossima edizione su cosa punterete?