
Rosario Crocetta
10
dicembre
REPORT LANCIA LA SFIDA A CROCETTA: SARA’ SUFFICIENTE BATTIATO A CAMBIARE MUSICA?

Report- Milena Gabanelli
In una puntata di Report più battagliera che mai Milena Gabanelli sfodera ancora una volta tutta la sua capacità dialettica e polemica per suonarle a destra e sinistra, al centro e ai tecnici sollevando sospetti su strane coincidenze e intrecci sicuramente da approfondire meglio, su riforme semplici da attuare ma a cui nessuno pensa. Tra i tanti temi affrontati c’è anche la nuova Sicilia di Rosario Crocetta, eletto circa un mese fa, coraggioso proclamatore di una rivoluzione della dignità.
In un servizio che raccoglie delle testimonianze in alcuni quartieri di Catania i giornalisti di Report portano la lucina rossa su alcuni risultati elettorali particolarmente eclatanti, lanciando ancora una volta il sospetto che nella parte più a Sud del Paese il clientelismo domini le relazioni sociali e che per il nuovo Governatore la sfida alla vecchia gestione e alla consolidata prassi siciliana sia davvero ardua. Non è la prima volta del resto che la trasmissione arriva alle pendici dell’Etna per misurare il polso alla classe dirigente.
Del resto c’era stato in tv anche un Totò Cuffaro, che direttamente dal carcere aveva più o meno confessato a Santoro che non riteneva facile una via d’uscita dall’impasse della Trinacria, ad augurare a Crocetta una svolta difficile, difficilissima. La Gabanelli porta alla luce ancora altri dati che lasciano pensare: Report infatti fa emergere una sorta di parentopoli addensata attorno al sistema della formazione regionale che necessiterebbe di un radicale ripensamento dei canali di finanziamento.


2
novembre
SERVIZIO PUBBLICO: CUFFARO DAL CARCERE DIVENTA PROFETA DI CATTIVE SVENTURE SULLA SICILIA, CROCETTA E GRILLO

Totò Cuffaro
Ottimo colpo giornalistico quello di Michele Santoro e di Servizio Pubblico all’indomani dell’ultima tornata elettorale in Sicilia che ha visto trionfare, seppure con una maggioranza complicata e un astensionismo devastante, Rosario Crocetta, molto ambito in questi primissimi giorni dalla televisione per la sua carica innovativa e la tendenza a dichiarazioni importanti nei salotti politici.
Ma non c’è solo autocompiacimento di parte nella contemplazione della Sicilia che cambia colore. In una breve intervista all’ex governatore della Trinacria, Totò Cuffaro, oggi a Rebibbia, si mostra la diffidenza, di un uomo che conosce da vicino le atmosfere di Palermo e dintorni, verso l’apertura di spiragli di cambiamento. E’ un disincanto, quello cuffariano, cupo come le pagine più nere del conservatorismo verghiano.
Come se nulla potesse cambiare nella parte più meridionale della Penisola italiana Cuffaro sorride davanti a chi commenta questi ultimi dati delle urne come un segno di discontinuità. L’ex politico dell’Udc sorride con al rassegnazione di chi vuol far capire che si stanno vendendo favole ai cittadini. Garantisce che i suoi uomini, i suoi collaboratori si trovano molto più all’interno della nuova cordata della rivoluzione di quanto si voglia far credere.


31
ottobre
ROSARIO CROCETTA SHOCK A CRISTINA PARODI LIVE: LA MAFIA MI HA CONDANNATO A MORTE

Rosario Crocetta
Nel giorno dopo la vittoria, Rosario Crocetta sente il fiato della mafia sul collo. E lo dice chiaramente in tv. Il nuovo Governatore della Regione Sicilia, eletto lunedì scorso con il 30,4% delle preferenze, ha denunciato di sentirsi un obiettivo sensibile della criminalità organizzata, che già in passato tentò di farlo fuori dispiegando i propri mezzi. Ospite quest’oggi di Cristina Parodi Live, su La7, il politico di centrosinistra ha dichiarato:
“Ho già subito tre attentati alla mia vita negli ultimi dieci anni, fortunatamente tutti sventati. Ma sono consapevole che non morirò in un letto come chiunque altro, su di me la Mafia ha emesso una condanna di morte“
Nella sua storia personale, del resto, Crocetta è sempre apparso in trincea nella lotta alla criminalità organizzata, e questa presa di posizione gli avrebbe procurato una serie di nemici. Dopo l’elezione, il neo Governatore siciliano ha inoltre dichiarato che la sua Regione sarà parte civile in tutti processi di mafia aperti, con l’obbligo agli enti locali di fare la stessa cosa.

