Totò Cuffaro



14
dicembre

TV2000, TOTO’ CUFFARO VS SORTINO: “TU HAI UNA TESTA MESSA MALE” (VIDEO)

Totò Cuffaro, Tv2000

Le ultime parole da detenuto, Totò Cuffaro le ha pronunciate ai microfoni di Tv2000. L’ex governatore della Sicilia, che in questi giorni ha finito di scontare una condanna per favoreggiamento aggravato alla mafia, ha rilasciato un’intervista ad Alessandro Sortino per la prima puntata di 70 volte 7, un ciclo dedicato al tema del perdono in onda in prima serata da martedì 15 dicembre. “Ho chiuso con la politica. Ho chiuso definitivamente perché ho pagato il mio prezzo” ha detto Cuffaro. E non sono mancate le scintille con il giornalista.




2
novembre

SERVIZIO PUBBLICO: CUFFARO DAL CARCERE DIVENTA PROFETA DI CATTIVE SVENTURE SULLA SICILIA, CROCETTA E GRILLO

Totò Cuffaro

Ottimo colpo giornalistico quello di Michele Santoro e di Servizio Pubblico all’indomani dell’ultima tornata elettorale in Sicilia che ha visto trionfare, seppure con una maggioranza complicata e un astensionismo devastante, Rosario Crocetta, molto ambito in questi primissimi giorni dalla televisione per la sua carica innovativa e la tendenza a dichiarazioni importanti nei salotti politici.

Ma non c’è solo autocompiacimento di parte nella contemplazione della Sicilia che cambia colore. In una breve intervista all’ex governatore della Trinacria, Totò Cuffaro, oggi a Rebibbia, si mostra la diffidenza, di un uomo che conosce da vicino le atmosfere di Palermo e dintorni, verso l’apertura di spiragli di cambiamento. E’ un disincanto, quello cuffariano, cupo come le pagine più nere del conservatorismo verghiano.

Come se nulla potesse cambiare nella parte più meridionale della Penisola italiana Cuffaro sorride davanti a chi commenta questi ultimi dati delle urne come un segno di discontinuità. L’ex politico dell’Udc sorride con al rassegnazione di chi vuol far capire che si stanno vendendo favole ai cittadini. Garantisce che i suoi uomini, i suoi collaboratori si trovano molto più all’interno della nuova cordata della rivoluzione di quanto si voglia far credere.


26
agosto

LIBERO NEL NOME: RAI2 RICORDA L’IMPRENDITORE CHE SFIDO’ LA MAFIA IN TV

Libero (Grassi) nel nome

Con una denuncia squarciò il velo dell’omertà mafiosa e sfidò il racket. Con una denuncia firmò la sua condanna a morte. Sono trascorsi vent’anni dall’assassinio di Libero Grassi, l’imprenditore palermitano che pagò con la vita il coraggio di aver affrontato gli estorsori che gli chiedevano il pizzo. In una lettera pubblicata in prima pagina sul Giornale di Sicilia del 10 gennaio 1991, si rivolse direttamente ai picciotti, cosicché da quel momento nessuno potesse fingere di non sapere. Pochi mesi dopo un killer di Cosa Nostra lo uccise sparandogli alle spalle. Il sacrificio di Grassi, tanto esemplare quanto tragico, verrà ricordato lunedì prossimo -29 agosto- su Rai 2 con un film-documentario dal titolo “Libero nel nome”.

Uno speciale, quello proposto dalla seconda rete, che ci piace segnalare come ricordo dovuto ad una persona che si è davvero spesa per un ideale di legalità autentico, innescando – a distanza di anni – una rivoluzione culturale capace di coinvolgere oltre diecimila cittadini palermitani convinti che “un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. E’ questa la preziosa eredità morale lasciata da Libero Grassi alla sua Sicilia, una testimonianza di coraggio e libertà della quale la moglie e i figli dell’imprenditore parleranno nel documentario curato da Pietro Durante.

Libero nel nome mostrerà i frutti del sacrificio di Grassi, puntando i riflettori sulla nuova dignità popolare che oggi scaturisce dalle iniziative dei giovani di Addiopizzo e da quegli imprenditori che decidono di ribellarsi al racket della mafia. Raccontare l’esempio di Libero Grassi in tv significa anche dare un segnale che forse qualcosa sta cambiando davvero. Nel passato, infatti, il piccolo schermo ha riservato a quest’uomo meno attenzione di quanto meritasse. Nel 1991, solo Maurizio Costanzo e Michele Santoro portarono in diretta la storia del coraggioso imprenditore ‘antimafia’. Ne uscì una di quelle pagine di televisione che si faticano a dimenticare.