Interviste



10
gennaio

MAX GIUSTI A DM: CON RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI FARO’ UNA TV CREATIVA. TUTTI SCRIVONO CHE AFFARI TUOI HA ROTTO, NESSUNO CHE BATTE LA CONCORRENZA

Max Giusti

La sua grande occasione, finalmente, è arrivata. Domani, 11 gennaio, Max Giusti debutta in prime time su Rai1 con un ambizioso varietà del venerdì sera dedicato agli italiani. Il brillante conduttore di Affari Tuoi e di SuperMax (su Radio2) sarà il mattatore assoluto di Riusciranno i nostri eroi, cinque puntate fatte di monologhi, sketch, imitazioni  e musica dal vivo. Al suo fianco, le attrici Donatella Finocchiaro e Laura Chiatti. Lo abbiamo intervistato alla vigilia dell’importante debutto, interrompendolo proprio durante una delle ultime prove prima della diretta.

L’esordio del tuo nuovo show si avvicina: come ti senti, Max?

Molto contento, è un programma diverso da tutti quelli che ho fatto negli ultimi anni. Nasce da una mia idea, per riappropriarmi del gusto di fare cose che mi divertono. Farò quello che non sono mai riuscito a proporre su Rai1: ci saranno i miei monologhi, interagirò con due attrici bravissime come Laura Chiatti e Donatella Finocchiaro, che sono delle belle scoperte con un background diverso dal mio. Il desiderio di portarle in tv nasce proprio dal fatto che oggi il piccolo schermo si nutre di se stesso e ci sono poche novità.

Quali saranno i punti di forza dello show?

Un primo punto di forza sarò io, che mi presenterò nel ruolo inedito del monologhista e tornerò ad interpretare dei personaggi, ma non come facevo a Quelli che il calcio perché il programma sarà tutto live e ci sarà poco di registrato. Io ho voluto fortemente la diretta, mi sono contaminato con un autore come Giovanni Veronesi e soprattutto, essendo io in onda tutto l’anno con Affari tuoi, volevo portare in tv anche elementi nuovi, in modo da non procurare al pubblico un’overdose di Max Giusti. Tra gli ospiti avremo anche degli attori, che non verranno a promuovere un film ma ad interagire in situazioni divertenti come non si vedeva da anni. Ho voluto riportare la tv ad essere un palcoscenico che si apre nelle case degli italiani.

Ci puoi anticipare qualcosa sui tuoi ospiti?

Porterò in onda persone che altrimenti non avrebbero mai accettato di fare tv. Posso confermare la presenza di Sergio Castellitto, Enrico Brignano, Fiorella Mannoia… e tanti altri che ancora non vi svelo.

Il programma si propone di raccontare gli italiani di oggi in chiave ironica. Ma l’attualità del Paese offre ancora spunti per sorridere?

Sì, molti. Il problema è non fare ridere in modo banale, perché Rai1 è la rete generalista per eccellenza ed io dovrei far divertire tutti in modo originale. E questo non è semplice. Nel nostro mestiere bisogna anche rischiare. Dopo tanti anni, questo è il primo show televisivo di prime time prodotto internamente dalla Rai ed è una sfida che io ho colto, anche se molti mi dicevano di aspettare momenti migliori per farlo. Ma non dobbiamo ragionare solo per strategia, io lavoro per entusiasmo.

Sul piano degli ascolti ti misurerai a distanza con un altro showman di successo, Maurizio Crozza. Temi questo confronto?




9
gennaio

EMANUELA AURELI A DM: NON APPARTENGO ALLA CATEGORIA DELLE RACCOMANDATE

Emanuela Aureli

E’ una delle imitatrici più simpatiche e sapide del panorama televisivo italiano. Reduce dal successo di Tale e Quale Show, tornerà sull’ammiraglia Rai sabato 12 gennaio con una puntata speciale sui duetti del programma di Carlo Conti. Parliamo di Emanuela Aureli, volto della storica Buona Domenica targata Maurizio Costanzo e costantemente impegnata sui fronti dell’arte e della comicità sia televisiva che teatrale…

Cara Manuela, si torna sul luogo del ‘delitto’.  Cosa vedremo?

Vedrete degli artisti che si supereranno. Lavorando con un’altra persona, ciascuno attinge inevitabilmente dall’altro. Pensate a un Montrucchio che si cimenterà nel ruolo di Al Bano e una Pamela Camassa che interpreterà Romina.

Perché le imitazioni non conoscono crisi?

Semplicemente perché scimmiottare, ricreare un gesto o una voce è bello. Imitare vuol dire rendere visibile quel particolare che tu decidi di mettere in evidenza e la gente vuole ridere di quello che conosce. Per me l’imitatore è avvantaggiato rispetto al comico perchè il pubblico è più attivo, partecipe e, soprattutto, ti riconosce. Quando un comico propone un monologo c’è il rischio che la gente non si riconosca subito in ciò che dice, non avendo la possibilità di toccare con mano quell’ironia.

Nessuna punta di sana competizione con Loretta Goggi?

Un’icona, per me è un’icona! Loretta sta sull’Olimpo e io la guardo dal basso, è un modello da imitare. Non so lei come mi guardi ma credo che ci sia anche un profondo affetto. Per me lei è unica, irripetibile, mi sento molto sua allieva. C’è riconoscenza perché ha sempre speso delle belle parole nei miei confronti e continuo a seguirla e venerarla.

Su quali personaggi nuovi ti stai concentrando ultimamente?

Adesso sto studiando Adele, Madonna, l’ex Ministro Elsa Fornero; poi voglio rispolverare Armstrong e concentrarmi anche un po sul mondo del calcio e dei politici.

Vieni da una palestra forte come la Buona Domenica di Maurizio Costanzo. Se si riproponesse un programma del genere, avrebbe successo?


9
gennaio

ALDA D’EUSANIO A DM: LA VITA IN DIRETTA, MIA UNICA FONTE DI GUADAGNO. TOAFF E CUCCARINI GLI UNICI CHE MI HANNO AIUTATA.

Alda d'Eusanio

Dopo il racconto della truffa ai suoi danni, continua la nostra intervista ad Alda d’Eusanio. Nel ’secondo capitolo’ la conduttrice parla delle sue esperienze televisive e del desiderio di tornare in video al timone dei suoi vecchi programmi. Allo stesso tempo non risparmia amare considerazioni verso la Rai e la società odierna che si complimenta con Silvio Berlusconi e acclama la farfallina di Belen Rodriguez e Fabrizio Corona…

Rerecentemente al Cristina Parodi Live in relazione alle conduttrici della tv del pomeriggio (Venier, D’Urso, De Filippi) ha dichiarato:  “Secondo la stampa italiana rispetto a queste mie tre colleghe io sono la rappresentazione della tv spazzatura. Loro sono invece quelle che fanno la Divina Commedia”. Cosa ne pensa di questo tipo di tv?

La trovo inutile, vuota, ripetitiva, senza senso, fatta di cose toccata e fuga, non c’è mai un approfondimento. I pomeriggi in tv sono tediosi, uno uguale all’altro, e la cosa che più mi colpisce è la totale assenza di responsabilità verso quello che si fa. La televisione è una pistola in mano a qualcuno, è uno strumento di forte potenza che bisogna utilizzare con consapevolezza, sapendo di svolgere un dovere, di tenere compagnia, di raccontare, nel rispetto di un contenuto che devi sempre fornire.

Lei è spesso ospite a La Vita in Diretta, però…

Sì, è l’unica mia fonte di guadagno.

Ed è inclusa nella tua critica?

Non è che sia inclusa o esclusa, La Vita in Diretta – come Porta a Porta o tutti gli altri programmi in onda a qualsiasi ora – è come se fosse costretta a raccontare sempre le stesse cose. La tv è monocorde e monocolore. Un esempio è l’omicidio di Sarah Scazzi, una vera tragedia diventata uno strumento di spettacolo.

La colpa è della tv o del pubblico?

Di entrambi. Se il pubblico segue e gode nel vedere la tragedia di quella bambina, con lo zio divenuto una sorta di Al Pacino, prima sembrava uno ’spaventapasseri’  indifeso col cappellino, ora un uomo che sfoggia un look da attore. Abbiamo fatto di questo mostro – che sia o non sia l’assassino – una persona rispettabile, corteggiata da emittenti e giornali. Se la gente segue e crea questi mostri deve prendersene la responsabilità.

Come riuscire a coniugare ascolto e interesse allora?

Io lo facevo con Ricomincio da qui, un programma in onda ogni pomeriggio in cui parlavo con una persona che aveva un problema e davo una soluzione per risolverlo. Era il programma di massimo ascolto della seconda rete, il che vuol dire che la gente non vuole seguire soltanto determinate cose. E’ possibile attirare l’attenzione del pubblico verso altri contenuti, come fanno Fiorello e Roberto Saviano. Il pubblico premia la qualità, la preparazione e le capacità. Se nel nostro Paese, negli ultimi 20 anni, è stata uccisa la coscienza, la cultura, l’intelligenza, e non c’è più il senso della vergogna per cui tu puoi farti tatuare una farfalla sull’inguine, andare a Sanremo, ed essere applaudita da tutti, o puoi essere Fabrizio Corona ed essere acclamato. Non ci si vergogna più. Una volta se commettevi una cosa non giusta, fuori dalle regole, venivi escluso dalla tua stessa famiglia, oggi invece per diventare in personaggio devi frodare, dire parolacce, essere maleducato o ammazzare un bambino.

Ma perchè allora non si è più fatto Ricomincio da qui?





7
gennaio

PAOLO RUFFINI A DM: MARIA DE FILIPPI, MIO MITO ASSOLUTO. OGGI ANDY WARHOL FAREBBE UNA TRASMISSIONE COME UOMINI E DONNE OVER

Paolo Ruffini

Paolo Ruffini

Simpatico, esuberante, comico di professione. Ma anche introspettivo, profondo e… sentimentale! Paolo Ruffini è una rivelazione: alle risate dello show comico di Italia 1, Colorado, il 34enne livornese affianca tutta una serie di attività che svelano un lato inedito della sua personalità. Una generosa attenzione verso gli altri che bene viene riassunta dal titolo del suo primo romanzo, fresco di uscita nelle librerie: Tutto bene. Lo interrompiamo mentre ascolta un brano, poco prima della registrazione di una puntata di Colorado. “Amo collaborare e non competere” ci dice, ripetendo un passo del testo che leggeva. E, per dirla alla Lubrano, la domanda è sorta spontanea:

Non sei mai stato in competizione con nessuno?

Purtroppo nella vita non ho fatto nemmeno tanto sport e forse la mancanza di competizione deriva proprio da questo.

Cos’è importante nella vita?

Ridere, che secondo me fa bene alla salute ed è un antidoto naturale e gratuito, e poi fare l’amore.

Fare l’amore o fare sesso?

E’ uguale.  Come diceva Venditti, non c’è sesso senza amore. Credo, comunque, che chi fa l’amore sia fortunato rispetto a chi fa sesso.

Lo dici perché sei felicemente sposato?

Infatti. E mi ritengo fortunatissimo. Il matrimonio è stato una cosa che ho fortemente voluto e mi fa sentire molto più al sicuro. Proprio per questo capisco le lotte delle coppie omosessuali.

Sul palco fai il comico. Nella vita invece?

Nella vita non lavoro. Fare il comico è un mestiere e non mi fido molto dei miei colleghi che fanno ridere anche nella loro quotidianità. Certo, spero che se qualcuno viene a cena con me non si rompa le scatole…

Chi ti fa ridere di più?

Fiorello e Christian De Sica, per esempio. Ti fanno morire dal ridere ma puoi farci anche un discorso serio. D’altro canto per far ridere dev’esserci da parte del comico un bel momento di riflessione prima. Tutti i più grandi buffoni sono buffoni ragionati.

Hai realizzato un documentario dal titolo emblematico: ‘Ansia.no‘. Sei ansioso o ti preoccupi dell’ansia degli altri?

Beh, un po’ ansioso lo sono. Ritengo, al tempo stesso, che gli anziani siano un valido antidoto, anche se spesso ci si dimentica di loro. Non a caso se n’è accorta anche Maria De Filippi, il mio mito assoluto, facendo ballare gli anziani a Uomini e Donne.

Perché il tuo mito è Maria De Filippi?

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7
gennaio

ALDA D’EUSANIO A DM: ERO CONTENTA DI ESSER MORTA. DISPOSTA AD INCATENARMI DAVANTI AL TRIBUNALE PER AVERE GIUSTIZIA

Alda d'Eusanio

Definire duro il suo 2012 è dir poco. Alda d’Eusanio ha salutato, infatti, un anno pieno di sofferenza. Il dolore e la depressione per una truffa, che le ha portato via i risparmi di una vita, si è drammaticamente accompagnato ad un incidente che l’ha ridotta tra la vita e la morte. Una disavventura alla quale – confessa inaspettatamente a DM – in quel momento avrebbe preferito non sopravvivere. Ora, però, a distanza di mesi, Alda ha capito il motivo per cui il destino le ha concesso un’altra opportunità: dare voce a qualcun altro, a chi come lei è stato truffato nei sentimenti e negli affetti. Proprio il suo annus horribilis è al centro della prima parte della nostra intervista ad Alda d’Eusanio.

Alda, cos’è successo? Sappiamo che la truffa l’ha scossa parecchio…

Scossa è dir poco! All’inizio c’è stato un periodo di grande depressione e di dispiacere. Mi ha truffato una persona, conosciuta a casa di amici, che si è presentata come un avvocato fallimentarista proponendo affari a tutti. A me però non interessavano perché mi bastava quello che avevo. Il mio desiderio era solo quello di comprare una casa per mio fratello accanto alla mia. Da quando sono rimasta vedova, infatti, sono sola e, non avendo figli, l’idea di avere mio fratello accanto sarebbe stata una grande consolazione. Dopo due anni quest’uomo mi ha proposto di acquistare, in un’ asta fallimentare,  una casa che si trova di fronte alla mia. Dopo aver visionato tutti i documenti e l’appartamento, abbiamo stipulato un contratto che delegava lo studio legale di questa persona a partecipare al fallimento. Alla fine la casa è stata venduta ad altri e non ci hanno dato più i soldi, circa 400 mila euro.

I risparmi di una vita…

Sì ed ora non so se riuscirò a recuperarli. Punto a riavere i miei soldi anche se trovo sconvolgente la sola idea che per risarcirmi possa mettere nella disperazione, come ha messo me, un’altra famiglia.

E’ la prima volta che quest’uomo è coinvolto in un caso del genere? Di solito i truffatori sono seriali.

No, ha già trascorso 20 giorni di carcere per una precedente condanna per truffa. Ovviamente io non lo sapevo, quando incontri una persona a casa di amici, che in qualche modo garantiscono per lui, non vai a controllare la fedina penale. Capisco solo ora che questo è  stato un errore perché bisogna sempre compiere degli accertamenti. Mi sconvolge altresì il fatto che questo studio legale sia ancora riconosciuto dall’Ordine e che in Italia la truffa sia un reato di serie Z.

In effetti 20 giorni di carcere sembrano pochi.

Ed erano anche per una truffa più grande che aveva commesso. In più, visti i tempi della giustizia, quest’avvocato continua a truffare allegramente, malgrado la mia non sia l’unica querela penale a suo carico. Ne ha avute altre due, mi pare, ma nessuno riesce a fermarlo.

Come si difende il truffatore?

Non lo fa affatto, ti ride in faccia spavaldo, è sicuro di farcela sulla base di quanto accaduto passato. Ogni tanto cambia studio, adesso ha una sede signorile accanto al Quirinale, ma non è una persona che si nasconde. Si presenta con la compagna, la figlia, vive un villa megalattica, guida una Ferrari. Questo è il Paese in cui se truffi ti si dice “ammazza quanto sei bravo”, e se sei truffato “quanto sei cretino”. Con i tempi della giustizia potrebbe candidarsi ed essere eletto al Parlamento. Non gli darò tregua, sono disposta ad incatenarmi davanti al tribunale.

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4
gennaio

SAVINO ZABA A DM: STORIE VERE E’ UNA SCOMMESSA VINTA. LA CONDUZIONE CON GEORGIA LUZI FUNZIONA, LASCIAMO CHE CONTINUI

Savino Zaba

I suoi quarant’anni gli hanno portato bene. Da quando li ha compiuti, infatti, gli sono accadute un sacco di cose belle, compresa la paternità e l’occasione di condurre un programma su Rai1. Savino Zaba è presentatore televisivo e radiofonico di talento, ma anche attore teatrale, doppiatore e scrittore:  un artista a tutto tondo, insomma. Ogni giorno, dal lunedì al venerdì alle 11.05, conduce sulla prima rete UnoMattina Storie Vere, un’esperienza arrivata ormai alla seconda edizione e affrontata in coppia con Georgia Luzi.

Savino, come prosegue questa collaborazione?

Cresciamo giorno dopo giorno, come colleghi e come amici, consapevoli della grande opportunità e della responsabilità di andare in onda nel daytime della prima rete. Credo che la nostra sia una scommessa vinta per la Rai, che ha voluto puntare su due ‘giovani’. Confrontarci ogni giorno con un tema nuovo è un’ esperienza bellissima, arricchente, e sono fortunato ad avere una partner come Georgia, con la quale c’è affiatamento.

Dicono che lei abbia un bel caratterino…

Sì, ho imparato a conoscerla e in verità ci compensiamo bene: a volte io vado a stemperare alcune sue impulsività e viceversa.

La tv è spesso pura finzione, voi invece vi distinguete per raccontare delle storie vere. Qual è il tuo l’approccio a tali vicende?

Io vengo dalla radio, che è verità, spontaneità, freschezza, e ho sempre avuto paura di arrivare in tv e fare cose finte. Invece sono stato fortunato, perché noi raccontiamo delle storie reali, con i loro protagonisti e non con degli attori. E’ un bell’esperimento, perché mancava da tempo un programma che raccontasse la verità. Oltre agli ospiti, in studio abbiamo anche la riflessione ragionata di alcuni esperti e la reazione di pancia del pubblico: non c’è finzione! Io e Georgia, poi, cerchiamo di metterci quanta più spontaneità possibile.

Quest’anno il programma ha cambiato collocazione oraria. Siete soddisfatti degli ascolti o ritenete che nella nuova fascia potreste fare potenzialmente di più?

I bilanci si fanno dopo una stagione. Per ora, la sensazione che abbiamo è quella che l’anno scorso avevamo fidelizzato di più, con una media del 22%, e quest’anno ci ritroviamo invece con un pubblico completamente diverso, più adulto e con un livello culturale differente. Io, però, temo che stia proprio cambiando il pubblico della tv generalista: credo che la televisione tradizionale non abbia ancora molto tempo e che in futuro cambierà il modo di fruire questo mezzo.

Secondo alcune indiscrezioni Georgia Luzi potrebbe essere sostituita da Lorena Bianchetti. Come accoglieresti questo eventuale cambiamento in corso d’opera?


3
gennaio

JOE BASTIANICH A DM: IL PIU’ CATTIVO TRA CARLO CRACCO E GORDON RAMSAY? TUTTI E DUE STRONZI!

Joe Bastianich

Gli spettatori di Masterchef ormai hanno imparato a conoscerlo. Il ‘restaurant man’ Joe Bastianich è uno che non le manda a dire. Anche a costo di apparire antipatico, l’imprenditore italoamericano ha fatto della schiettezza il suo cavallo di battaglia. Non chiamatelo cattivo però, la sua irruenza verso i concorrenti del popolare cooking show – in onda ogni giovedì in prime time su Sky Uno – è solo un modo per cercare di trasmettere tutte le sue conoscenze in campo culinario a quelli che considera suoi allievi. C’è solo una cosa che manda davvero in escandescenza il collega di Bruno Barbieri e Carlo Cracco: le leggi ridicole e la burocrazia italiana che rendono complicata la vita di chi come lui opera nel settore della ristorazione….

Dopo il successo a sorpresa dello scorso anno, c’erano aspettative elevate attorno alla seconda edizione di Masterchef. Avete mai temuto di non essere all’altezza?

Mai avuto paura del confronto, siamo sempre stati tutti contentissimi di questo nuovo ciclo. Alla luce anche delle mie esperienze all’estero, sapevo già sin dall’inizio che la sfida si sarebbe fatta più interessante. Le capacità di noi giudici di valutare sono migliorate e con noi anche i concorrenti che sono più preparati, perché hanno già seguito il programma e sanno giocare meglio. Allo stesso tempo questo ha fatto sì che il livello di complessità sia aumentato.

Sei anche uno dei protagonisti dell’edizione a stelle e strisce di Masterchef. Quali sono le differenze con la versione italiana?

Il livello del cuoco medio italiano è più alto di quello americano perché in Italia la cultura gastronomica è molto più diffusa. Inoltre nel Belpaese si cucina tanto cibo nazionale, nello specifico i concorrenti sono molto ancorati ai cibo regionali e attraverso i piatti esprimono anche le loro origini e la loro storia. In America questo non avviene, gli aspiranti Masterchef sono spesso di razze diverse e sperimentano varie tipologie di cibo. Insomma due realtà completamente diverse pur essendo ugualmente stimolanti.

Dal tuo punto di vista quale tra i due talent ti diverte di più?

Mi piacciono tutti e due anche se sono impegnativi. Ma non mi lamento: riuscire a conseguire determinati risultati regala sempre un’enorme soddisfazione. Inoltre negli Stati Uniti si gira a Los Angeles, una città stupenda con belle ragazze, mentre in Italia a Milano, che per me è stata una piacevole novità da scoprire.

In Masterchef Usa sei accanto all’ormai famosissimo Gordon Ramsay. Dicci la verità: è più o meno cattivo di Carlo Cracco?

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31
dicembre

FABIO PASTRELLO, CAPOPROGETTO DI EXTREME MAKEOVER HOME EDITION ITALIA, A DM: FEDELISSIMO ALL’ORIGINALE. CON PUBLITALIA PRODUCT PLACEMENT PERFETTO

Fabio Pastrello - Capo Progetto di Extreme Makeover Home Edition Italia

[Intervista del 4 giugno 2012] Ha messo la sua firma praticamente su quasi tutti i reality, e su alcuni game, che ha trasmesso Mediaset: Grande Fratello, Il Ristorante, Reality Circus, La fattoria, Unan1mous. Nel suo curriculum mancano solo La Talpa e L’Isola dei Famosi, che comunque dice di apprezzare tanto come format. Esperto di narrazione da reality è stato chiamato anche al Secret Story francese per portare il suo contributo. Il principale motivo per cui abbiamo sentito Fabio Pastrello è, però, l’avventura, in partenza in autunno, ma nel pieno delle riprese, di Extreme Makeover Home Edition Italia, la scommessa di Canale 5 per la prossima stagione.

Come procedono i lavori per questa nuova avventura di Extreme Makeover Home Edition?

Sta andando molto bene. Una cosa che accomuna tutto il gruppo di lavoro è che, per la prima volta, ci troviamo ad essere tutti fan del programma, nel senso che abbiamo visto tutti la versione americana, da sempre, ed è uno dei nostri preferiti. Lo conosciamo a menadito, l’abbiamo vissuto prima di tutto come spettatori. E’ veramente un lavoro di gruppo, come non mai tutte le forze in campo giocano e compartecipano. Mai come alla fine di questo programma ci siamo trovati a bere il vinello rosso mentre la famiglia festeggiava nella nuova casa. Ho ritrovato un’energia che non provavo da tanto.

A che punto siete con le registrazioni?

Molti hanno iniziato a lavorare prima di me, che ero nel frattempo impegnato col Gf. Totò Coppolino ci lavora addirittura dallo scorso giugno. Emiliano Ereddia e Laura Gamberini da febbraio. Maddol e Cristiana Farina hanno fatto un grande lavoro. Abbiamo girato la prima tappa ed è stato sicuramente molto faticoso perché unire ritmi di cantiere e ritmi di televisione è molto difficile. Per un cantiere essere in ritardo vuol dire essere fuori tempo di almeno due mesi, per la tv invece si è in ritardo anche sforando di pochi minuti. Mixare le due cose quindi è faticoso: abbiamo lavorato dalle 8 del mattino fino alle 10 di sera. Ora stiamo partendo per la seconda tappa ma stiamo anche mettendo insieme tutte le cose della prima.

Com’è stata la reazione delle famiglie e soprattutto come le avete scelte?

Scegliere è stato difficile. Come sempre, in questi casi, ci siamo incontrati e scontrati con storie molto problematiche. La prima scelta, per tagliare la testa al toro, è stata selezionare storie di famiglie per le quali potevamo fare veramente qualcosa cambiandogli la vita, dove il nostro intervento non fosse semplicemente dare ad una famiglia una casa lussuosa o rendergliela più bella. Extreme Makeover con la sua ristrutturazione un po’ da sogno deve portare cambiamenti e un reale sollievo.

Avete incontrato i produttori americani?