Dopo il racconto della truffa ai suoi danni, continua la nostra intervista ad Alda d’Eusanio. Nel ’secondo capitolo’ la conduttrice parla delle sue esperienze televisive e del desiderio di tornare in video al timone dei suoi vecchi programmi. Allo stesso tempo non risparmia amare considerazioni verso la Rai e la società odierna che si complimenta con Silvio Berlusconi e acclama la farfallina di Belen Rodriguez e Fabrizio Corona…
Rerecentemente al Cristina Parodi Live in relazione alle conduttrici della tv del pomeriggio (Venier, D’Urso, De Filippi) ha dichiarato: “Secondo la stampa italiana rispetto a queste mie tre colleghe io sono la rappresentazione della tv spazzatura. Loro sono invece quelle che fanno la Divina Commedia”. Cosa ne pensa di questo tipo di tv?
La trovo inutile, vuota, ripetitiva, senza senso, fatta di cose toccata e fuga, non c’è mai un approfondimento. I pomeriggi in tv sono tediosi, uno uguale all’altro, e la cosa che più mi colpisce è la totale assenza di responsabilità verso quello che si fa. La televisione è una pistola in mano a qualcuno, è uno strumento di forte potenza che bisogna utilizzare con consapevolezza, sapendo di svolgere un dovere, di tenere compagnia, di raccontare, nel rispetto di un contenuto che devi sempre fornire.
Lei è spesso ospite a La Vita in Diretta, però…
Sì, è l’unica mia fonte di guadagno.
Ed è inclusa nella tua critica?
Non è che sia inclusa o esclusa, La Vita in Diretta – come Porta a Porta o tutti gli altri programmi in onda a qualsiasi ora – è come se fosse costretta a raccontare sempre le stesse cose. La tv è monocorde e monocolore. Un esempio è l’omicidio di Sarah Scazzi, una vera tragedia diventata uno strumento di spettacolo.
La colpa è della tv o del pubblico?
Di entrambi. Se il pubblico segue e gode nel vedere la tragedia di quella bambina, con lo zio divenuto una sorta di Al Pacino, prima sembrava uno ’spaventapasseri’ indifeso col cappellino, ora un uomo che sfoggia un look da attore. Abbiamo fatto di questo mostro – che sia o non sia l’assassino – una persona rispettabile, corteggiata da emittenti e giornali. Se la gente segue e crea questi mostri deve prendersene la responsabilità.
Come riuscire a coniugare ascolto e interesse allora?
Io lo facevo con Ricomincio da qui, un programma in onda ogni pomeriggio in cui parlavo con una persona che aveva un problema e davo una soluzione per risolverlo. Era il programma di massimo ascolto della seconda rete, il che vuol dire che la gente non vuole seguire soltanto determinate cose. E’ possibile attirare l’attenzione del pubblico verso altri contenuti, come fanno Fiorello e Roberto Saviano. Il pubblico premia la qualità, la preparazione e le capacità. Se nel nostro Paese, negli ultimi 20 anni, è stata uccisa la coscienza, la cultura, l’intelligenza, e non c’è più il senso della vergogna per cui tu puoi farti tatuare una farfalla sull’inguine, andare a Sanremo, ed essere applaudita da tutti, o puoi essere Fabrizio Corona ed essere acclamato. Non ci si vergogna più. Una volta se commettevi una cosa non giusta, fuori dalle regole, venivi escluso dalla tua stessa famiglia, oggi invece per diventare in personaggio devi frodare, dire parolacce, essere maleducato o ammazzare un bambino.
Ma perchè allora non si è più fatto Ricomincio da qui?