Definire duro il suo 2012 è dir poco. Alda d’Eusanio ha salutato, infatti, un anno pieno di sofferenza. Il dolore e la depressione per una truffa, che le ha portato via i risparmi di una vita, si è drammaticamente accompagnato ad un incidente che l’ha ridotta tra la vita e la morte. Una disavventura alla quale – confessa inaspettatamente a DM – in quel momento avrebbe preferito non sopravvivere. Ora, però, a distanza di mesi, Alda ha capito il motivo per cui il destino le ha concesso un’altra opportunità: dare voce a qualcun altro, a chi come lei è stato truffato nei sentimenti e negli affetti. Proprio il suo annus horribilis è al centro della prima parte della nostra intervista ad Alda d’Eusanio.
Alda, cos’è successo? Sappiamo che la truffa l’ha scossa parecchio…
Scossa è dir poco! All’inizio c’è stato un periodo di grande depressione e di dispiacere. Mi ha truffato una persona, conosciuta a casa di amici, che si è presentata come un avvocato fallimentarista proponendo affari a tutti. A me però non interessavano perché mi bastava quello che avevo. Il mio desiderio era solo quello di comprare una casa per mio fratello accanto alla mia. Da quando sono rimasta vedova, infatti, sono sola e, non avendo figli, l’idea di avere mio fratello accanto sarebbe stata una grande consolazione. Dopo due anni quest’uomo mi ha proposto di acquistare, in un’ asta fallimentare, una casa che si trova di fronte alla mia. Dopo aver visionato tutti i documenti e l’appartamento, abbiamo stipulato un contratto che delegava lo studio legale di questa persona a partecipare al fallimento. Alla fine la casa è stata venduta ad altri e non ci hanno dato più i soldi, circa 400 mila euro.
I risparmi di una vita…
Sì ed ora non so se riuscirò a recuperarli. Punto a riavere i miei soldi anche se trovo sconvolgente la sola idea che per risarcirmi possa mettere nella disperazione, come ha messo me, un’altra famiglia.
E’ la prima volta che quest’uomo è coinvolto in un caso del genere? Di solito i truffatori sono seriali.
No, ha già trascorso 20 giorni di carcere per una precedente condanna per truffa. Ovviamente io non lo sapevo, quando incontri una persona a casa di amici, che in qualche modo garantiscono per lui, non vai a controllare la fedina penale. Capisco solo ora che questo è stato un errore perché bisogna sempre compiere degli accertamenti. Mi sconvolge altresì il fatto che questo studio legale sia ancora riconosciuto dall’Ordine e che in Italia la truffa sia un reato di serie Z.
In effetti 20 giorni di carcere sembrano pochi.
Ed erano anche per una truffa più grande che aveva commesso. In più, visti i tempi della giustizia, quest’avvocato continua a truffare allegramente, malgrado la mia non sia l’unica querela penale a suo carico. Ne ha avute altre due, mi pare, ma nessuno riesce a fermarlo.
Come si difende il truffatore?
Non lo fa affatto, ti ride in faccia spavaldo, è sicuro di farcela sulla base di quanto accaduto passato. Ogni tanto cambia studio, adesso ha una sede signorile accanto al Quirinale, ma non è una persona che si nasconde. Si presenta con la compagna, la figlia, vive un villa megalattica, guida una Ferrari. Questo è il Paese in cui se truffi ti si dice “ammazza quanto sei bravo”, e se sei truffato “quanto sei cretino”. Con i tempi della giustizia potrebbe candidarsi ed essere eletto al Parlamento. Non gli darò tregua, sono disposta ad incatenarmi davanti al tribunale.
E’ stato un anno duro per Lei…
Duro? Meglio usare un termine più forte. Quando quel motorino mi ha messo sotto, io ero morta ed ero contenta di esser morta. Lo dico perché i truffati si nascondono, provano dolore o rabbia. Il dolore ti isola e ti fa cadere in una depressione che ti toglie la forza. Sono convinta che qualunque cosa accade è perché ha un significato e deve dare i suoi frutti. Quando sono tornata in vita dopo il coma, mi chiedevo “perché sono ancora viva? Qual è il significato?”.
Ora si è data una risposta?
Ora sì, l’ho capito: dare voce a qualcun altro, dare speranza per fare giustizia a costo di andare in tv a dire che sono una cretina. Quando la mia storia è venuta a galla mi hanno colpito due reazioni. La prima di coloro i quali, anche amici, mi hanno sconsigliato di alimentare la vicenda ritenendo sconveniente per un personaggio pubblico parlarne, come se avessi io commesso reato. L’altra reazione è quella dei truffati, sempre da questa persona, che mi hanno contattata. Ho conosciuto un mondo di persone disperate, nel vero senso della parola, ridotte alla fame e sul lastrico, persone che lo avevano querelato e che hanno visto archiviare la querela. E soprattutto mi ha colpito il fatto che il truffato non mostri mai il volto, si fa riprendere di spalle perché si vergogna. La truffa è un delitto commesso sulle persone ingenue e anche un po’ sciocche, ma non sono colpe di cui vergognarsi. C’è una coppia di vecchietti truffata che ha perso 12 mila euro di risparmi, versati come anticipo per l’acquisto di una casa al loro nipote. Mi viene da piangere ogni volta che li sento.
Cosa dicono i suoi amici che le avevano presentato il truffatore?
Lui continua a frequentare le persone che ci hanno presentati. I miei amici sono rimasti basiti, io li ho avvertiti subito ma lui aveva tentato di truffare anche loro che però se ne sono accorti in tempo e hanno riavuto i soldi. Non riesco a capire la nostra società che premia i peggiori e punisce i migliori, gli onesti.
Cambiamo argomento, recentemente al Cristina Parodi Live in relazione alle conduttrici della tv del pomeriggio (Venier, D’Urso, De Filippi) ha dichiarato: “Secondo la stampa italiana rispetto a queste mie tre colleghe io sono la rappresentazione della tv spazzatura. Loro sono invece quelle che fanno la Divina Commedia”. Cosa ne pensa di questo tipo di tv?
La trovo inutile, vuota, ripetitiva, senza senso, fatta di cose toccata e fuga, non c’è mai un approfondimento. I pomeriggi in tv sono tediosi, uno uguale all’altro, e la cosa che più mi colpisce è la totale assenza di responsabilità verso quello che si fa. La televisione è una pistola in mano a qualcuno, è uno strumento di forte potenza che bisogna utilizzare con consapevolezza, sapendo di svolgere un dovere, di tenere compagnia, di raccontare, nel rispetto di un contenuto che devi sempre fornire.
Lei è spesso ospite a La Vita in Diretta, però…
Sì, è l’unica mia fonte di guadagno.
Ed è inclusa nella sua critica?
[Continua]
1. giudy ha scritto:
7 gennaio 2013 alle 11:23