La sua grande occasione, finalmente, è arrivata. Domani, 11 gennaio, Max Giusti debutta in prime time su Rai1 con un ambizioso varietà del venerdì sera dedicato agli italiani. Il brillante conduttore di Affari Tuoi e di SuperMax (su Radio2) sarà il mattatore assoluto di Riusciranno i nostri eroi, cinque puntate fatte di monologhi, sketch, imitazioni e musica dal vivo. Al suo fianco, le attrici Donatella Finocchiaro e Laura Chiatti. Lo abbiamo intervistato alla vigilia dell’importante debutto, interrompendolo proprio durante una delle ultime prove prima della diretta.
L’esordio del tuo nuovo show si avvicina: come ti senti, Max?
Molto contento, è un programma diverso da tutti quelli che ho fatto negli ultimi anni. Nasce da una mia idea, per riappropriarmi del gusto di fare cose che mi divertono. Farò quello che non sono mai riuscito a proporre su Rai1: ci saranno i miei monologhi, interagirò con due attrici bravissime come Laura Chiatti e Donatella Finocchiaro, che sono delle belle scoperte con un background diverso dal mio. Il desiderio di portarle in tv nasce proprio dal fatto che oggi il piccolo schermo si nutre di se stesso e ci sono poche novità.
Quali saranno i punti di forza dello show?
Un primo punto di forza sarò io, che mi presenterò nel ruolo inedito del monologhista e tornerò ad interpretare dei personaggi, ma non come facevo a Quelli che il calcio perché il programma sarà tutto live e ci sarà poco di registrato. Io ho voluto fortemente la diretta, mi sono contaminato con un autore come Giovanni Veronesi e soprattutto, essendo io in onda tutto l’anno con Affari tuoi, volevo portare in tv anche elementi nuovi, in modo da non procurare al pubblico un’overdose di Max Giusti. Tra gli ospiti avremo anche degli attori, che non verranno a promuovere un film ma ad interagire in situazioni divertenti come non si vedeva da anni. Ho voluto riportare la tv ad essere un palcoscenico che si apre nelle case degli italiani.
Ci puoi anticipare qualcosa sui tuoi ospiti?
Porterò in onda persone che altrimenti non avrebbero mai accettato di fare tv. Posso confermare la presenza di Sergio Castellitto, Enrico Brignano, Fiorella Mannoia… e tanti altri che ancora non vi svelo.
Il programma si propone di raccontare gli italiani di oggi in chiave ironica. Ma l’attualità del Paese offre ancora spunti per sorridere?
Sì, molti. Il problema è non fare ridere in modo banale, perché Rai1 è la rete generalista per eccellenza ed io dovrei far divertire tutti in modo originale. E questo non è semplice. Nel nostro mestiere bisogna anche rischiare. Dopo tanti anni, questo è il primo show televisivo di prime time prodotto internamente dalla Rai ed è una sfida che io ho colto, anche se molti mi dicevano di aspettare momenti migliori per farlo. Ma non dobbiamo ragionare solo per strategia, io lavoro per entusiasmo.
Sul piano degli ascolti ti misurerai a distanza con un altro showman di successo, Maurizio Crozza. Temi questo confronto?
No, facciamo cose completamente diverse. L’unica cosa che temo del raffronto con Crozza è che lui fa un bellissimo programma, e quest’anno lo trovo anche migliorato. Di solito i complimenti ai colleghi si fanno quando sono morti, io invece lo dico adesso: Crozza è bravissimo. Spero solo che la curiosità del pubblico di guardare questa nuova trasmissione su Rai1 possa portarmi fortuna…
Tempo fa si parlò di un tuo possibile approdo a La7, poi non verificatosi. Anche in quel caso cercavi qualcosa di nuovo da sperimentare?
Noi artisti dobbiamo vivere di entusiasmi, di progetti. Molti di chiedono: “ma ancora fai i pacchi?”. Io sono felicissimo di condurre Affari tuoi, l’importante è che in Rai io non faccia solo quello, sennò sarei costretto ad andarmene via perché non avrei sfoghi per fare ciò che mi piace. Ringrazio l’azienda che mi ha dato questa nuova opportunità ed ha creduto in me; voglio fare una tv che faccia ridere ma che lasci anche una sensazione di pulizia e freschezza.
A tuo avviso, come mai la tv di oggi fatica a promuovere nuove idee?
Perché la tv di oggi è un’azienda con un bilancio dato dagli investimenti pubblicitari, che necessitano garanzie in termini d’ascolti. Questo vale anche per la Rai, che ha una responsabilità enorme quando decide di rischiare. Lo stesso pubblico fatica ad accettare un nuovo programma: molti show come Zelig o Le Iene hanno avuto successo solo alla lunga. Oggi, invece, se un programma tentenna alla prima puntata lo si chiude alla seconda.
Su Rai1 continui con entusiasmo anche l’esperienza di Affari tuoi. Non credi, però, che sarebbe stato meglio far riposare il programma per poi riprenderlo con nuovo slancio?
Sì, questo sarebbe piaciuto anche a me. Ma in questo momento la Rai sta facendo un’importante spending review interna ed Affari tuoi è il programma che porta maggior introiti pubblicitari di tutta l’azienda, quindi se mi chiedono di andare avanti io lo faccio. La Rai mi sta dando una grande opportunità e non me la sentirei di fare show che costa due o tre milioni di euro a puntata, perché l’aria nel Paese è diversa. L’importante è essere consapevoli di fare un buon lavoro.
Dunque difendi il programma ‘dei pacchi’…
Sì perché sembra che Affari Tuoi stia sulle “scatole” a tutti… Ma vogliamo dire che da dieci anni c’è un programma con dei pacchi che fa un ascolto pauroso? Che ha rotto lo scrivono tutti, ma che batte la concorrenza non lo scrive nessuno. E poi parliamo di rivali prestigiosi, perché per me è un onore sfidare Striscia.
Sembra quasi che tu viva la vittoria negli ascolti come un riscatto…
No, assolutamente. Con Greggio sono amico, e con Enzino lo sono ancora di più. Noi non siamo uno contro l’altro, facciamo il nostro mestiere e tutte le altre paranoie sulle rivalità le fanno gli altri, non siamo pagati per stare bene o male a seconda degli ascolti che facciamo. Mi sono un po’ stancato di essere considerato come uno che sta lì per sbaglio: nessuno mi tiene in quel programma per grazia ricevuta. Non ho tessere di partito, onorevoli che mi proteggono o direttori amici. Se non faccio ascolti non vado in video.
Dopo aver fatto tv, radio e teatro non ti piacerebbe sperimentare il cinema?
Io ho un soggetto cinematografico, ma per ora ho pietà per gli italiani: basta, troppo Max Giusti sennò (ride, ndDM)! Con Riusciranno i nostri eroi sono tornato a fare una tv creativa. Il mio più grande desiderio è quello di far tornare la tv un posto dove tutti i più autorevoli esponenti dello spettacolo italiano possano trovare il gusto di mettersi in gioco e di venire a fare il loro lavoro. Questo è quello che mi auguro.
1. Anonimo ha scritto:
10 gennaio 2013 alle 11:53