Questa sera e domani in prima serata su Rai1 andrà in onda Qualunque cosa succeda, miniserie in due puntate, che ripercorre una vicenda diventata un pezzo della storia del nostro Paese: quella dell’avvocato Giorgio Ambrosoli e della sua ricerca di giustizia dopo il crack finanziario della Banca Privata Italiana di Michele Sindona. A dare voce e volto a Giorgio Ambrosoli è Pierfrancesco Favino, mentre la moglie Annalori è interpretata da Anita Caprioli. Nel cast, tra gli altri, Massimo Popolizio nel ruolo di Michele Sindona, Giovanni Esposito in quello di Andreotti, Andrea Gherpelli nel ruolo del maresciallo Silvio Novembre, braccio destro dell’avvocato. Il direttore generale Sarcinelli ha il volto di Ettore Belmondo, Adriano Chiaramida interpreta invece il governatore Baffi.
Le due puntate della serie, dirette da Alberto Negrin, sono basate sull’omonimo libro di Umberto Ambrosoli, il figlio dell’avvocato, e sceneggiate da Andrea Porporati. A dare il titolo alla fiction, prodotta da Matteo Levi per 11 Marzo Film, è la lettera-testamento scritta dallo stesso Ambrosoli a sua moglie Anna nel 1975, quattro anni prima di morire quando, mentre lavorava per lo Stato, incaricato dalla Banca d’Italia di gestire la liquidazione della fallita Banca privata di Sindona, sentiva che il suo impegno civile e morale gli sarebbe costato la vita.
“È indubbio che pagherò a caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il Paese… Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto…”.
Nella notte tra l’undici ed il dodici luglio del 1979 Giorgio Ambrosoli viene infatti ucciso sotto casa da un killer assoldato dallo stesso Sindona. Qualche anno più tardi anche Michele Sindona morirà, ingerendo del veleno nel carcere in cui era rinchiuso per l’omicidio di Ambrosoli. Grazie al lavoro dell’avvocato milanese, la Banca Privata Italiana venne liquidata, i suoi debiti pagati ed i tanti piccoli risparmiatori che avevano visto sparire i loro risparmi furono risarciti.