Possiamo sgombrare il campo da un dubbio: Tu si que Vales non è una copia di Italia’s Got Talent. O meglio, il formato acquistato, pur essendo palesemente ispirato al successo internazionale ora approdato sui lidi di Sky, con le modifiche introdotte ha assunto una propria identità. E il problema sta proprio qui: lo spettro di riproporre una versione di Italia’s Got Talent in cui a far la differenza ci fosse sostanzialmente il titolo ha determinato la volontà di inserire clessidre, poltrone e bacchette varie. Comprensibile, ma non giustificabile.
Perchè le scelte adottate hanno – senza troppi giri di parole – ammazzato il ritmo dello show, alla faccia della creatività e dell’ingegno autorale nostrano. Già l’arrivo delle poltrone comunica – in barba al concept del programma basato sul tempo – un senso di staticità che non giova al dinamismo della trasmissione; se, poi, c’aggiungi anche il poggiapiedi ribaltabile in stile Global Relax, fai venire direttamente l’acquolina in bocca al pubblico ‘anta’ che aspetta solo di trovare in sovrimpressione i numeri di telefono per acquistare il prodotto.
E che dire della bacchetta? A prescindere dalla forma che, di suo, appare vecchia, è un non-sense televisivo scegliere di far percorrere al giudice – con tutta calma – un tratto di studio per raggiungere una clessidra (che nella realtà non esiste perchè è un ologramma), sottraendo tempo prezioso allo show; se, poi, non rendi chiaro sin da subito l’effetto che avrà lo sfregamento della bacchetta sulla clessidra (sottrarre o aggiungere tempo all’esibizione in corso), allora capisci che c’è qualcosa che non va.