La bischerata di Capodanno nella casa del Grande Fratello porta ancora una volta la firma Titone-Baroncini, personaggi quasi monicelliani con la loro indefessa mania di parlare e di sbalordire. La loro esuberanza verbale stavolta li ha messi nei guai con i piani alti. Erano passati venti minuti dalla mezzanotte ieri sera quando i due ne hanno combinata una delle loro. In una delle solite analisi quotidiane in cui si esibiscono pontificando sui personaggi e sui destini della casa hanno commesso il gravissimo errore di non pensare troppo a quello che stavano per affermare, libertà che il Gf non riconosce come principio.
All’esclamazione di Davide: in confessionale mi hanno detto di prendere in mano la situazione della casa, e alla replica di Pietro: anche a me l’hanno detto, succede un piccolo terremoto interno. Immediato stacco di telecamera e regia che, non sapendo che pesci pigliare, immediatamente inquadra l’albero di Natale troneggiante nel vuoto e nel silenzio del giardino; se ci fosse stata una telecamera sulla tangenziale siamo sicuri che per il forte imbarazzo avrebbero inquadrato un casello e fatto l’aggiornamento del traffico, pur di sfuggire alle due malelingue dell’asse di ferro. Come se gli spettatori da casa fossero ancora allocchi che si scandalizzano davanti a tale affermazione, ormai così tristemente accettata nello status quo del gioco. Classico caso di excusatio non petita, accusatio manifesta.
Immediato il richiamo in confessionale con secco tono di rimprovero per Davide, e un secondo dopo l’aggiunta di Pietro al mini-plotone degli esuberanti incoscienti e irresponsabili da sgridare. Strigliatina veloce, probabilmente un solo e unico esclamativo di rimbrotto-desolazione, tanto che un minuto dopo il Titone riprendeva a farcire i suoi sproloqui di doppi sensi ed oscenità insieme a Guendalina. La natura è natura, e nemmeno un team di autori con il fucile puntato può sradicare alcune abitudini.