Le Interviste di DM


18
ottobre

X FACTOR 4, DORINA LEKA A DM: E’ UNA STRONZATA DIRE CHE STEFANO NON SAPPIA CANTARE.

Dorina Leka

Dorina Leka, ultima concorrente della giudice Tatangelo è stata eliminata alla sesta puntata. A punirla è stato il “tilt”, quindi il pubblico sovrano. Ai microfoni di DM, riconferma i suoi modi rock ma sfata alcune voci sulla sua reputazione ad X Factor.

X Factor 4 per te si è concluso. Te lo aspettavi?

Qualsiasi persona dovrebbe aspettarsi di uscire. Se uno non teme il ballottaggio vuol dire che è una persona poco umile. Io mi aspettavo di andare al ballottaggio, in ogni puntata;

Che cosa hanno i Kymera che tu non hai?

Hanno un altro genere. Sono diversi! Hanno semplicemente un loro modo che è diverso dal mio;

I giudici, di fronte alla tua uscita, erano esterrefatti. Cosa pensi non abbia funzionato nel tuo rapporto col pubblico?

Forse risultavo più aggressiva rispetto a tutti gli altri. Io non penso di esserlo ma ho questo modo di rapportarmi. Son fatta così! E’ anche il mio genere, non è un genere mieloso e pop, faccio rock. Ma poi, ti giuro, sono anche una persona dolcissima. Forse alla gente non piace che gli siano dette le cose in viso, magari preferiscono una carezza;

All’inizio ti eri scagliata contro la tua caposquadra perchè non ti fidavi di lei. Quanta responsabilità ha Lady Tata sul tuo percorso ad X Factor?

Bisogna soffermarsi sulle parole: io non ho detto “non mi fido”, io ho detto “imparerò a farlo” che è una cosa ben diversa. Perchè, in quel momento, quando mi è stata fatta quella domanda, mi son messa in discussione non come artista ma come persona. Non sono una persona ipocrita, non potevo dire di sì, perchè dire di sì sarebbe stato veramente da ipocriti. Dire di si quando un minuto prima c’era la clip che diceva che eravamo completamente diverse. Io preferisco fare i conti con me stessa che con un pubblico che rimane abbagliato da un perbenismo gratuito. Lady Tata ha avuto tanta responsabilità sul mio percorso, come tutti gli altri giudici, e forse anche di più visto che è sempre stata una persona in mezzo all’occhio del ciclone da un punto di vista mediatico. In Italia preferiamo vedere la vita privata delle persone quindi lei è stata, a sua volta, molto giudicata. Probabilmente, a penalizzarla è stata anche la sua età, come giudice; non è stata vista come capace di fare il giudice, cosa che io col tempo ho rivalutato. Tanti suoi giudizi col tempo erano molto simili a quelli che avrei dato io. E’ stata un ‘esperienza anche per lei, si è messa in gioco più lei di tanti altri;




15
ottobre

LA ZINGARA TORNA SU DM, CLORIS BROSCA: “TORNEREI A FARE LE CARTE. NON HO SAPUTO CAVALCARE L’ONDA MEDIATICA”

Cloris Brosca

Ogni tanto una vena amarcord pervade anche DM.  Chi, ad esempio, non ha mai cercato di rispondere a uno degli indovinelli della Zingara? Proprio per questo abbiamo pensato di “portare” Cloris Brosca su davidemaggio.it per saperne di più sugli sviluppi post-Luna Park. Contrariamente alle aspettative, e nonostante un curriculum teatrale attivissimo, Cloris non rinnega nulla del suo passato e si è dichiarata disponibile qualora qualcuno volesse rispolverare la Luna Nera.  Leggete la nostra chiacchierata.

Cloris, anni fa dicevi che dalle carte dipende la sorte. La sorte cosa ti ha riservato?

Credo alla sorte fino a un certo punto, noi siamo fautori del nostro destino . Sono ritornata a fare teatro in maniera continuativa . In questo periodo sto facendo le prove di uno spettacolo  molto interessante (La Spallata di Gianni Clementi) e sono anche diventata autrice di vari testi. Mi sono anche sposata nel 2000 con un cardiologo.  

Come arriva un’ attrice teatrale “impegnata” a interpretare la Zingara di Raiuno?

Molto casualmente. Sono andata alla Rai di Napoli ad ascoltare il concerto di Antonio Fraioli e nei corridoi ho incontrato Aurelio Castelfranchi, produttore di Luna Park; l’avevo conosciuto in uno speciale sull’Accademia di Arte Drammatica dalla quale provengo, mi riconobbe e mi disse che ci sarebbero stati i provini per il primo preserale che la Rai stava organizzando per contrastare La Ruota della Fortuna. Io pensavo fosse un gioco per ragazzi e ho detto: ”figurati se scelgono me”. Ero però in un momento in cui cercavo di superare ed affrontare i punti deboli del mio carattere tra i quali la timidezza. Quindi sono andata.

Su Facebook esistono diversi gruppi che si chiedono che fine abbia fatto Cloris Brosca. A te dispiace o fa piacere essere ricordata essenzialmente per un personaggio?

All’inizio avevo un pò di pudore, venendo dal teatro avevo paura delle critiche dei miei colleghi. Ho cercato di fare la Zingara professionalmente  studiando a memoria le battute e il modo in cui dovevano essere dette. Ovviamente non è solo per la mia bravura che viene ricordata, era proprio il gioco ad essere indovinato, con la Luna Nera diventata un’icona. Anche i duetti con Pippo Baudo sono rimasti nell’immaginario delle persone. A me ovviamente fa piacere essere ricordata per la Zingara  ma all’epoca non mi rendevo conto della fama che avevo. Ho lavorato come un bravo soldatino e il successo mediatico non l’ho cavalcato per niente.

Come mai?

La Zingara era abbastanza lontana dalle cose che faccio di solito. Non sapevo come sfruttare quel tipo di notorietà, non ho avuto a fianco a me le persone che me lo facessero capire. Un pò ho provato a chiedere in giro però dopo qualche “no” ricevuto non ho insistito.

In una tv generalista che spesso resuscita antichi filoni, la domanda è automatica: torneresti a fare la Zingara?


14
ottobre

LORENZO FLAHERTY A DM: SONO PRONTO PER IL MONTECRISTO DI CANALE5

Intervista a Lorenzo Flaherty

Trascorse poche ore dalla messa in onda su Canale 5 della seconda puntata di Le Due Facce dell’Amore, in cui interpreta un anomalo ispettore di polizia, proponiamo alcune dichiarazioni che Lorenzo Flaherty ha rilasciato a DM, a margine della conferenza stampa di presentazione della fiction. L’attore dagli occhi di ghiaccio ci ha raccontato del suo nuovo personaggio, apparentemente simile ai precedenti ma che in realtà nasconde alcune diversità rispetto al più vecchio (televisivamente) e celebre Capitano Venturi dei RIS. Proprio sull’addio alla fiction che lo ha consacrato al grande pubblico, Lorenzo ci tiene a fare una precisazione…

Lorenzo ne Le Due Facce dell’Amore sei un poliziotto. Verrebbe da dire di nuovo. 

Quando me l’avevano proposto l’ho pensato anch’io ma poi ho trovato un uomo diverso: non solo ragione e forza ma anche delle sfumature. Il mio è un ispettore che non sopporta il sangue, vive delle ossessioni; dunque è un personaggio di legge anomalo. Direi che è paradossalmente normale, nel senso che ha i carichi di debolezza e vulnerabilità che uno nel suo ruolo non dovrebbe avere. 

Lavorare in Argentina com’è stato? Si è fatto un gran parlare della delocalizzazione produttiva. 

Inizialmente mi sono chiesto se ce l’avrei fatta a stare tutto quel tempo in Argentina e devo dire che è stato faticoso ambientarsi ma poi grazie alla complicità di tutti ci sono riuscito. Sono sincero e dico che quell’esperienza è stata più che positiva, ci sono delle location straordinarie a Buenos Aires tant’è che noi siamo riusciti ad ambientarci Roma. Allo stesso tempo sono tra quelli che dicono di salvaguardare i nostro spazi perchè non bisogna dimenticare che le nostre maestranze sono tra le più brave al mondo. Ad ogni modo non credo ci sarà mai un’ondata verso paesi lontani, per una questione economica; nel caso di Canale 5 penso che la rete abbia tutti gli interessi a fare le cose in Italia. 

Quando pensi a Lorenzo Flaherty ti viene in mente il Capitano Venturi. Nostalgia del personaggio? 

Ritengo che cinque anni, dopo i grandi successi d’audience e di qualità soprattutto delle prime due stagioni, siano per me stati sufficienti. Io ho quarantuno anni e ho voglia di fare personaggi nuovi senza rimanere ingabbiato in un ruolo. In definitiva sentivo che era finito un ciclo; è altrettanto vero che puoi portare avanti le cose per anni, come ad esempio succede con Distretto, che continuo a seguire, ma io non ce l’ho fatta. Tengo a sottolineare che hanno scritto, senza che l’avessi mai detto, che c’ero rimasto male, per questo siamo rimasti tutti sorpresi io, Valsecchi e la rete. 

 





12
ottobre

INTERVISTA A LOLA PONCE: CON I GIALAPPI L’ESPERIENZA TELEVISIVA PIU’ BELLA.

Intervista a Lola Ponce

Lei si definisce un’artista, ed è difficile darle torto quando a 28 primavere ha già vent’anni di carriera alle spalle. Da una vittoria al Festival di Sanremo al ruolo da protagonista in Notre Dame de Paris, passando la Gialappa’s Band, Lola Ponce non si è fatta mancare nulla. Ultima, in ordine di tempo, è la partecipazione a Le Due Facce dell’Amore, fiction di Canale 5 dove la vediamo indossare i (pochi) panni di Jessica, la cattiva di turno. Noi l’abbiamo incontrata; solare e disponibile Lola ci ha raccontato della sua vulcanica vita professionale a 360 gradi. E se siete fan della fiction e vi chiedete il perchè del titolo Le Due Facce dell’amore, la bella argentina ha una teoria tutta sua…

Allora Lola attrice, cantante, presentatrice, come dobbiamo chiamarti?

Artista.

Artista?

Un artista è colui che dedica il suo tempo alle emozioni, le proprie e quelle pubblico. Da quando avevo 8 anni ho cominciato a recitare e a concretizzare questa parola. Poi ho fatto la cantante, il musical, portando avanti un percorso a 360 gradi. Sono sempre stata un vulcano in eruzione che si è dedicata a progetti e personaggi con tanto amore. Grazie a Dio penso di aver fatto tutto con impegno, ma come mi piace ripetere “il bello sta per cominciare”.

Ma se dovessi scegliere un solo “mestiere”?

Beh la mia “colonna vertebrale” è la musica; fin da bambina ho fatto la cantante e ho scritto canzoni. Il resto sono cose parallele che mi divertono e che intrattengono il mio pubblico.

La musica è la tua passione tant’è che hai sfondato nel tempio italiano della canzone, Sanremo.

Sì è stato molto difficile partecipare e soprattutto vincerlo; pensa che sono l’unica straniera ad aver conquistato il primo posto. C’è tanta gente che mi chiede di tornare su quel palco, e io rispondo che lo farò quando scriverò quella canzone incredibile.


10
ottobre

X FACTOR 4, MANUELA ZANIER A DM: ELIO MI HA ROVINATA!

Manuela Zanier, Xfactor 4

X Factor è il tempio della musica. Così amano dire i protagonisti del talent, ma poi la cantante tecnicamente più preparata viene eliminata alla quinta puntata, dal pubblico sovrano e dai giudici. Ai microfoni di DM,  Manuela Zanier da un’immagine di sé completamente diversa da quella di “diva raffinata” che le avevano cucito addosso nel talent. Manuela è molto più passionale ed emotiva, si lascia andare, senza peli sulla lingua. Cosa che nessuno si sarebbe aspettato da lei…  

 X Factor 4, per te, si è concluso. Sono valse a qualcosa le tue lacrime?

Credo di sì, perché a parte le lacrime, finalmente nella quarta puntata sono riuscita a sbloccarmi. Anche Luca Tommassini, durante le prove dell’ultima puntata mi ha detto “è la prima volta che ti sento cantare così”. Purtroppo ho vissuto una specie di blocco la dentro e non sono proprio riuscita ed esser me stessa. Sentivo troppo la responsabilità, non volevo deludere nessuno, non volevo sbagliare. Poi, dopo una puntata di Extra Factor, ho riflettuto, mi sono rivista. Hanno mandato una clip in cui io dicevo con presunzione di “saper cantare anche le pagine gialle” ma quella clip non mostrava tutto quello che ho detto. Avevo detto quelle cose in un contesto e senza alcuna presunzione. Durante l’esibizione sono venuti su a dirmi che immaginavano che sarei stata eliminata perché stavano mandando delle clip in cui risultavo presuntuosa. Non sono abituata a stare in tv, dove devi misurare ogni parola che dici. In realtà, prima di entrare ad X Factor vivevo un periodo un po’ particolare; uno di quei periodi in cui stai in down e ti dici “io devo stimarmi un po’ di più”, fai critiche su te stesso; stavo leggendo “The Secret”, e avevo deciso di avere un atteggiamento più combattivo, mi chiedevo se stessi dando il massimo e proprio per questo è arrivato X Factor; ho cominciato ad essere più positiva, sono una che si butta giù, ma tutti mi dicevano “stai in televisione, non farti vedere così”. Per questo mi sono spinta, forse anche oltre, dando l’impressione di essere una  presuntuosa. Quando mi sono rivista mi sono sentita male. La mia vita personale  e artistica è basata su alcuni valori, tra cui l’umiltà. Anche il mio coach ieri mi ha detto “tu non hai idea di quanta gente mi scriveva “incazzatissima” e propositiva nei tuoi confronti.

Hai all’attivo 1 album, 3 musical, partecipazioni a film e a programmi come Destinazione Sanremo e un Festival di Sanremo 2003. Perché hai deciso di provarci con X Factor?

Apro una parentesi: ho fatto la gavetta ma non me ne vanto, l’ho fatta come la fanno in molti, ma non ho fatto solo la cantante, ho fatto la pizzaiola, ho fatto vendita di intimo a domicilio, ho fatto la cameriera, i miei hanno fatto grandi sacrifici. Ogni tanto guardavo X Factor e pensavo “è fighissimo”; lì un’artista ha modo di esprimersi, e poi ti curano il look, c’è un audience, le riprese. In un periodo in cui mi domandavo se dovessi smettere, se avessi fatto tutto il possibile mi son detta “sai che c’è? Ci provo! Io voglio avere un contatto col pubblico, quando fai i concerti e la gente ti ascolta… Voglio dire tanto!”.

Di fronte alla tua eliminazione Elio si è scagliato contro gli italiani, accusandoli di provincialismo. Sei d’accordo con lui?

La puntata di martedì non l’ho ancora vista. Oggi, nel 2010, ho un po’ di difficoltà a credere che tutto sia limpido però voglio credere che sia così, specialmente per un programma come X Factor. Voglio credere che esista davvero un televoto. Speriamo che non ci sia dietro un percorso che decidono di far fare agli artisti  in base all’audience. Se davvero c’è un televoto, dopo essermi rivista in quella clip, fatta a regola d’arte, ho pensato che la gente probabilmente avrà detto “ma questa è una stronza, votiamola per farla uscire”. Non posso neanche dargli colpa!





7
ottobre

INTERVISTA A NATHALIE RAPTI GOMEZ, PROTAGONISTA DE LE DUE FACCE DELL’AMORE (SIN TETAS NO HAY PARAISO): “MI DIRETE VOI SE STO MEGLIO CON LE ZINNE O SENZA”

Nathalie Rapti Gomez

Nathalie Rapti Gomez, protagonista de Le Due Facce dell'Amore

Era la ragazza che si toglieva lentine e imbottiture dal seno in un simpatico spot di un noto snack ai cereali. Per questo, forse, il suo nome, al contrario del suo volto, vi dirà poco ma siamo sicuri che imparerete a conoscerlo. Nathalie Rapti Gomez è la protagonista de Le due facce dell’amore, versione italiana – partita ieri sera su Canale5 - dello scandaloso Sin Tetas No Hay Paraiso, serie tv diventata un cult in terra iberica. L’abbiamo incontrata per farci raccontare qualche dettaglio in più sul suo debutto su Canale 5.

Allora Nathalie, come ti senti? E’ il tuo primo ruolo importante…

Sono molto contenta. 12 puntate in prima serata su Canale 5 è una grande occasione.  Posso anche aggiungere che non vedo l’ora di vederla.

Come sei arrivata ad ottenere la parte?

Ho fatto tanti provini, credo quattro, tra registi, persone incaricate da Mediaset, alcuni anche insieme a Daniele Liotti.

E’ un ruolo delicato, tra l’altro…

Si, non so come definirlo; certamente drammatico, direi. La fiction parla di quest’amore impossibile che va avanti a fatica perché ci sono delle differenze di valori tra i protagonisti, ossia tra Daniele Liotti, che interpreta il Duca un narcotrafficante e me, che interpreto Caterina, una ragazza più quadrata, con delle idee chiare  e dei valori determinati. Lotteranno entrambi fino alla morte per quest’amore che è appassionante e passionale allo stesso tempo. Si vedranno così le due facce dell’amore.


3
ottobre

X FACTOR 4, GLI EFFETTO DOPPLER A DM: XFACTOR NON RISPETTA LA MUSICA CHE COME DICE TOMMASSINI CONTA SOLO IL 5%.

Effetto Doppler, Xfactor 4

Non si è ancora capito bene se il pubblico di X Factor voti il cantante o il giudice. Sta di fatto che, per la seconda volta consecutiva, ad uscire è stato un gruppo del Capitano Ruggeri. Sono gli Effetto Doppler, un trio che fa musica insieme solo da un anno. Ai microfoni di DM, non si sono risparmiati qualche rimprovero e neanche qualche retroscena pur contenti dell’ottima vetrina che il programma ha rappresentato. “E’ un buon trampolino di lancio” - dichiarano gli Effetto Doppler - ”X Factor è un gradino di partenza, ora vogliamo sotanto crescere. Abbiamo dei ricordi bellissimi, sia a livello umano che musicale”.

Ragazzi, il vostro è un sodalizio recente…

Io (Enrico) ho fatto tanta gavetta nei villaggi, dove facevo piano bar, poi ho conosciuto loro un anno fa ma all’inizio cantavamo insieme per gioco. Solo pochi mesi prima di X Factor abbiamo concretizzato con un progetto. Sicuramente ha funzionato, se siamo riusciti a fare i provini ad X Factor. Arrivare alla quarta puntata del programma, ci ha reso pienamente soddisfatti. Nonostante la nostra poca esperienza, abbiamo ricevuto i complimenti da pezzi grossi come i Pooh, Povia, Rossana Casale.

Dove li avete incontrati?

Rossana Casale si è complimentata durante le prove mentre i Pooh li abbiamo incontrati nel loro studio della Sony. E’ una grande soddisfazione soprattutto perchè ci hanno detto che abbiamo un’amalgama di voce che a loro è piaciuta molto. E’ un grande onore!

La vostra sconfitta l’ha decretata il voto di Anna Tatangelo. Cosa le direste, adesso che siete usciti?

Ci siamo già incontrati con lei fuori dagli studi e ci ha fatto capire in tutti i modi che comunque non è dipeso esclusivamente da lei quel risultato. Sappiamo com’è andata in realtà: la trasmissione andava sfumata per via della partita e quindi ci sono state delle costrizioni più forti di Anna nel decretare l’eliminato. Lei era molto dispiaciuta e noi l’abbiamo letto nei suoi occhi che la cosa è stata un minimo forzata, anche la scelta di farla parlare per ultima. Lei è sempre stata dalla nostra parte, mentre nell’ultima puntata, sui titoli di coda, c’era gente che le faceva segno di sfumare e quindi ci ha eliminati. Ma questo non è un alibi, noi prendiamo l’eliminazione come un bagaglio per ripartire e per migliorare tutto quello che in trasmissione non è potuto emergere sia per mancanza di tempo che per nostre mancanze.

Proprio sulla mancanza di tempo per il “tilt”, Enrico Ruggeri, sul suo sito, ha scritto che voi siete stati penalizzati da questa cosa…


30
settembre

INTERVISTA A DANIELONA DI UOMINI E DONNE: ECCO LA SUA VERITA’. E LANCIA UNA SFIDA A DM.

Intervista a Daniela Ranaldi di Uomini e Donne

Suo malgrado è stato uno dei personaggi più discussi dell’estate. L’assenza dallo studio di Uomini e Donne ci ha spinti  a cercare Daniela Ranaldi, in arte Danielona, per saperne di più sulla vicenda che le è costata un processo per detenzione e spaccio di stupefacenti conclusosi con la sua assoluzione. Raggiunta nel salotto di casa sua, in pieno centro storico a Roma, Daniela ci ha raccontato i  momenti non facili, complicati dall’aggressività dei mezzi di comunicazione ma addolciti dall’affetto del pubblico e soprattutto dal legame con la redazione della trasmissione  e con Maria De Filippi, che non chiama mai per nome. Daniela ne ha per tutti, persino per il nostro Davide Maggio al quale, un po’ per odio un po’ per amore, lancia una simpatica sfida dialettica. Tutto questo, in attesa del suo ritorno previsto tra un mese…

Innanzitutto Daniela, come sta?

Mi sto riprendendo abbastanza bene. Sono stati mesi molto movimentati, mi sono capitate cose che non dovrebbero succedere.

Cosa le ha fatto più male in queste settimane?

Le persone che hanno parlato, che mi hanno pesantemente offeso e giudicato senza sapere e senza averne il diritto. Mi dispiace essere stata attaccata per una cosa che era da capire perché tutti sbagliano. Io, poi, faccio solo parte del pubblico di una trasmissione e non credevo facessero tutta sta caciara, mettendo in mezzo chi la trasmissione la fa davvero. Non ho trovato giusto che si parli di me per colpire lei (Maria De Filippi, ndDM), non c’entro niente con la conduttrice. Mi ha dato fastidio essere giudicata per una cosa così pesante perché io posso fare del male a me stessa ma non agli altri. Ho combattuto molto con la malattia, non la mia, e nella mia vita ne ho viste di tutti i colori.

Se non ci fosse stata l’assoluzione?

Ho sempre creduto nella giustizia, credo che un giudice sia prima di tutto uno psicologo che sa comprendere la persona che ha davanti; in questo caso, il mio giudice, una donna, l’ha fatto.

Ma perché secondo Lei la controllavano già?

Non è assolutamente vero, so che la stampa ne ha parlato ma non è così. Hanno poi descritto un viavai nel mio palazzo che esiste ma non dipende da me: al primo piano c’è una casa alloggio per le persone disabili. Ricordo che internet mi ha condannato prima che mi facessero la causa, mi hanno descritto in manette ma non è mai successo.

In quei momenti difficili ha sentito la redazione?  

Sì sai sono tredici anni, il prossimo sarà il quattordicesimo, che sono in questa trasmissione e credo che abbiano capito la situazione, anche se non c’è mai stata confidenza  ma solo una conoscenza tra noi. E poi parliamo di una persona intelligente (Maria, ndDM) che penso non abbia creduto neanche per un secondo a quello che hanno scritto i giornali.