Le Interviste di DM


29
ottobre

X FACTOR 4. DAMIANO SARDI A DM: ELIO, ANNA ED ENRICO NON ERANO INTERESSATI AL MIO PERCORSO

Damiano Sardi, Xfactor 4

Damiano Sardi, entrato alla quinta puntata, non ce l’ha fatta. Il suo viso angelico e la sua voce soul non sono piaciute al pubblico di XFactor che non lo ha televotato; ma il colpo più grosso glielo hanno inferto i giudici Anna, Enrico ed Elio, preferendo Davide a lui.  Ai microfoni di DM, ci mostra cosa c’è dietro quel “muro” di cui lo accusava Lady Tata e, a sua volta,  non risparmia frecciatine ai giudici che lo hanno tradito…

Per te fattore X significa “tanta fortuna unita al talento”.  Sei stato sfortunato?

Sono stato fortunato ad entrare ad X Factor, questa è una fortuna immensa. Però sono stato sfortunato ad entrare alla quinta puntata. Devi essere al posto giusto, al momento giusto. Io ero nel posto giusto, ma nel momento sbagliato;

Nonostante il tuo appello accorato, Anna, Enrico ed Elio ti hanno eliminato. Cosa gli vuoi dire?

Io posso solo dire che il mio percorso a loro non interessava molto. Hanno parlato di un muro che dovevo abbattere e di alcuni miei difetti e io ci ho lavorato; con il mio “cavallo di battaglia” le emozioni trasparivano. Se fossero stati interessati mi avrebbero dato il tempo per lavorare sui miei difetti;

Sei finito allo scontro finale contro Davide. Allora non è vero che il televoto di X Factor è ad appannaggio solo di giovani fanciulle affascinate da visini puliti?

Quella di Davide, Ruggero e me era una categoria nuova per X Factor 4, una categoria che separava gli uomini dalle donne. E’ vero che il pubblico di X Factor è composto da giovani ma non sono solo le giovani donne ad apprezzare questa categoria. Quando siamo andati alla serata di Fiorello e al concerto di Ruggeri, c’erano un sacco di nonne che ci facevano apprezzamenti. In una di queste occasioni io ero ancora poco conosciuto ma loro ricevevano complimenti,  poi da Fiorello abbiamo avuto affetto da persone di tutte le fasce d’età. Diciamo che le giovanissime lo manifestano più vistosamente ma la categoria maschi under 24 piace anche a persone più adulte;

Anna e Mara hanno parlato di un “muro” che interporresti tra te e il pubblico. Ma cos’è questo muro?




26
ottobre

PAOLO BONOLIS A DM: MI VOLEVANO AL PRESERALE.

Paolo Bonolis

Continua quest’oggi la nostra chiacchierata, iniziata ieri, con Paolo Bonolis. (Se l’hai persa, clicca qui). 

Tu accetteresti mai un’intervista come quella de Il Senso della Vita?

Si, mi piacerebbe perchè dopo che sei stato trent’anni a dare buona parte di te al pubblico, non mi dispiacerebbe potergli ricordare che hanno visto una parte di me che corrispondeva a ciò che sono ma sempre “servita” indossando un vestito diverso da quello che è il quotidiano.

C’è qualcosa che avresti voglia di raccontare e che, invece, non ti è mai stata chiesta?

Ci sono tante cose di cui mi piacerebbe chiacchierare ma non perchè quello che ho da dire sia particolarmente importante. Io conto come il due di coppe a pallanuoto.

Ma non è vero…

Invece si. Però Se mi devo dedicare a parlare con qualcuno e a comunicare qualcosa, allora mi piacerebbe parlare di qualcosa che mi sta più a cuore. Poi non sposto niente perchè quello che dice chiunque altro.

Ma non e’ vero neanche questo. Hai una forza comunicativa superiore e diversa dagli altri…

Si, ma dipende dalla circostanze. Io parlo del contenuto  di ciò che dico che non è diverso da quello degli altri; a me è solo concesso poterlo dire però poi non mi viene chiesto niente di cui mi piacerebbe parlare perchè si finisce di parlare delle solite cose tipo “perchè non si fanno cose nuove?”.

Paolo, perchè non si fanno mai cose nuove in tv?

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25
ottobre

PAOLO BONOLIS A DM: “A DIFFERENZA DI SANTORO, NON HO BISOGNO DI UN NEMICO PER FARE ASCOLTI”

Paolo Bonolis

Non ha bisogno di presentazioni, Paolo Bonolis. Siamo noi, invece, ad aver bisogno di un bilancio quando il giro di boa del contratto biennale col Biscione è già alle spalle. Siamo curiosi e impertinenti come al solito, ma il conduttore di Chi ha incastrato Peter Pan ci stupisce quando, senza troppi giri di parole, ci manifesta la sua voglia di raccontare e di raccontarsi, andando al di là del “personaggio pubblico” che ogni settimana siamo abituati a vedere.

Sei pronto caro Paolo? Ho deciso che in questa intervista devo farti sputare sangue! (ridiamo, ndDM)

Che meraviglia! E’ adorabile come inizio. E’ la stessa cosa che mi ha detto il dottore all’esame della prostata, solo che lui si è intrufolato in una maniera…

Per carità! Scherzi a parte, Bonolis è imbattibile?

No, no. Io sono imbattibile come chiunque altro non giochi una partita senza senso. La partita non è quella degli ascolti ma quella della qualità e dell’entusiasmo investiti nel lavoro. Tantissime volte questo paga con ottimi risultati che fanno contento sia l’ego del protagonista sia le aziende che gli commissionano il lavoro. Il mio dovere è fare il meglio, lavorare col cuore e consegnare una trasmissione. Poi un’azienda ha tre possibilità: esaltare, penalizzare o utilizzare il prodotto finito.

Evidentemente con Chi ha incastrato Peter Pan l’opzione è stata la terza…

Chi ha incastrato Peter Pan sta ottenendo dei risultati inconcepibili in una serata come quella del giovedi dove galleggiano…

Galleggiano?!?

Galleggiano nel senso che sono visibili in superficie il nostro prodotto, quello di Insinna e soprattutto un prodotto che è talmente attuale e contemporaneo da essere una variabile incontrollata perchè non sappiamo cosa può accadere nella settimana. Parlo di Santoro. Detto questo, credo che Chi ha incastrato Peter Pan sia una trasmissione piccolina che riesce a portare a casa 5.800.000 telespettatori,  solo 200.000 di differenza con un Santoro così potente che sta vivendo una contemporaneità forte. Nell’ultima puntata si è trattato anche il caso Saviano…

Secondo te Santoro fa questi ascolti grazie a Masi o perchè mette in piedi un prodotto valido?

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23
ottobre

TELEVOTO, IL SUPER HACKER FABIO GHIONI A DM: LA DECISIONE DELL’ANTITRUST NON SERVIRA’ A NULLA, ECCO GLI ALTRI MODI PER INFLUENZARE LE PREFERENZE

Fabio Ghioni

Alcuni lo venerano come il principe degli hacker. Altri lo ricordano inafferrabile ai tempi del Tiger Team, l’apparato di digital security della Telecom di cui è stato capo carismatico. Poi c’è chi lo ha arruolato per proteggere le proprie ville e siti web dai pirati informatici, come ha fatto la popstar Jennifer Lopez. Fabio Ghioni è uno dei massimi esperti di sicurezza a livello mondiale, per lui le tecnologie non hanno mai avuto segreti. Figuriamoci quelle del ’semplice’ televoto. Per questo abbiamo deciso di commentare e approfondire assieme a lui la decisione dell’Antitrust di escludere le utenze business dai meccanismi di preferenza tv con l’obiettivo di bloccare eventuali abusi. Proprio il Garante ha confermato di aver avviato due istruttorie su Rai e Rti per verificare che il televoto sia trasparente nei confronti dei consumatori…

Fabio, pensa che questa decisione servirà ad arginare le irregolarità?

Penso che non servira’ proprio a nulla. Il sistema del televoto e’ stato rilasciato senza sufficienti accorgimenti di sicurezza e di certificazione delle transazioni. Questo significa che attualmente si possono effettuare “frodi” a partire dai call center, ma soprattutto dalle postazioni di amministrazione del sistema informatico e della banca dati dei voti. Da lì si può fare di tutto, ad esempio influenzare o cambiare i valori registrati senza lasciare nessuna traccia.

Quindi il tanto denunciato utilizzo di chiamate multiple da un call center non è l’unico modo per influenzare il televoto o falsarne il risultato…

Assolutamente no. Il modo migliore per effettuare questo tipo di operazioni è quello di interagire direttamente con la banca dati  attraverso un’intrusione esterna o, cosa molto piu’ probabile, direttamente dalle postazioni di gestione del sistema.

Come funzionano nel dettaglio queste altre tecniche?

Quella che ho menzionato è molto semplice. Si accede alla banca dati da una postazione amministrativa o da remoto con un account amministrativo e si cambiano i numeri. La cosa però può avvenire anche al nostro conto corrente (dove anche i nostri soldi diventano numeri in una banca dati) o al nostro tabulato telefonico. C’è pure un altro metodo di frode, che a volte è usato anche dalle compagnie telefoniche, quello di utilizzare un apparato gsm box caricato con un numero imprecisato di sim card, supponiamo duecento. Il voto verà effettuato da quello, basterà una sola persona per farlo, e al terminale risulteranno duecento voti.


22
ottobre

INTERVISTA A PAOLO BONOLIS. LUNEDI SU DM

Paolo Bonolis

INTERVISTA A PAOLO BONOLIS

LUNEDI, SU DAVIDEMAGGIO.IT

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22
ottobre

X FACTOR 4, CASSANDRA RAFFAELE A DM: IO CON X FACTOR NON C’ENTRAVO NIENTE

Cassandra Raffaele, Xfactor 4

Cassandra Raffaele è l’ultima eliminata da X Factor 4. Entrata a far parte del talent solo nella quarta puntata, Cassandra si era inserita con grinta nel cast del programma. Elio la adorava per il suo essere così originale ed eccentrica; per lui, era l’alter-ego femminile di Nevruz, ma qualcosa non ha funzionato. Ai microfoni di DM, Cassandra ammette: “E’ stato un bel colpo. Avrei voluto fare qualche altra puntata. Dopo le polemiche con Anna Tatangelo, avevo comunque raggiunto un buon equilibrio e volevo andare avanti”.

Vuoi dire qualcosa a Maionchi, Tatangelo e Rugerri, i giudici che hanno preferito Ruggero a te?

L’unica cosa che mi è saltata all’occhio è stato il commento di Ruggeri. E’ stato un tantino incoerente: aveva detto che non saprebbe cosa potrebbe fare Ruggero una volta fuori da X Factor e poi lo ha scelto, forse perché gli piace la sua faccia, e così ha mandato a “puttane” la mia partecipazione. In ogni caso, ho rispettato il resoconto finale.

Elio ti vedeva come la nuova rivelazione blues di X Factor. Cosa non ha funzionato nel tuo (breve) percorso?

Non lo so. Forse io non c’entro niente con X Factor ed è per questo che potevo essere una rivelazione. Poi ci hanno provato a farmelo essere ma non è andata così perché è il pubblico che decide. Per Elio ero una rivelazione ma il pubblico rappresenta un’altra realtà in cui valgono altri fattori che vanno al di là della musica. Ero una nota stonata lì, in un contesto di cose stonate, tranne Nevruz.

Al tuo primo ballottaggio, decretato dal televoto, Elio si è scagliato contro il pubblico, accusandolo di “provincialismo”. Tu sei d’accordo?

Sì. Mi è piaciuto tantissimo. Ero così dispiaciuta, ho sofferto come un cane. Era stata una settimana difficile, non ho avuto neanche il tempo di rendermi conto. In 1 minuto e 40 ho dovuto rischiarmi tutto, così ero più attenta all’esecuzione che all’interpretazione e con “Come ti vorrei” mi han segato le gambe.


21
ottobre

ESCLUSIVA PER IL WEB. LORELLA CUCCARINI A DM: “DOMENICA IN ONDA E’ LA MIA RINASCITA E CERCHERO’ DI BISSARE IL SUCCESSO DEL 95. SE AVESSI IL TRAINO DI GILETTI…”

Lorella Cuccarini

Proprio alle spalle del cavallo morente di Viale Mazzini. Abbiamo incontrato lì Lorella Cuccarini e tra un cappuccino e un cornetto abbiamo parlato della nuova sfida professionale che la vede al timone di Domenica In Onda sulla prima rete della tv pubblica. Dopo un esordio al 16%,  cresciuto ad uno stimolante 19% nella seconda puntata, pensavamo che i risultati della terza (14%) ci facessero incontrare una Cuccarini delusa. Ed invece è serena Lorella, fiduciosa di poter bissare la “scalata al successo” dell’edizione di Buona Domenica del 1995…

Non sono nuova alla domenica, l’ho fatta per tre anni. I primi due, quelli dell’edizione con Marco Columbro, sono stati molto fortunati. Quella del 1995, invece, iniziò malissimo con un “meccanismo” legato alle quattro stagioni che non funzionava ma lavorai tanto facendolo arrivare ad ottenere ascolti molto alti. Sembro una ragazza molto tranquilla ma sono una guerriera.

Che significato ha per te Domenica In Onda? 

Questo per me è il programma della rinascita. E’ un momento in cui poter finalmente affrontare un determinato tipo di programma che dieci anni fa non avrei saputo fare. E’ arrivato al momento giusto: sono serena e più tollerante nei miei confronti anche se continuo a non riguardarmi mai. Non mi piaccio, mi prenderei a schiaffi…

Ci sono dei paletti al di là dei quali non puoi andare o Domenica In Onda e’ un contenitore nel quale poter inserire di tutto? 

Non abbiamo paletti precisi. Diciamo che ce li siamo messi noi.  

Spiegaci…  

Beh, ci precede l’Arena di Giletti, un talk show che si occupa di attualità; è un mondo che non percorriamo perchè non ne sarei capace, non è il mio pane e non sarei credibile. Dopo di noi viene, invece, Carlo che fa il gioco per eccellenza e anche quello non è ambito nostro. Cerchiamo dunque di ritagliarci uno spazio, comunque molto ampio, che è quello dell’intrattenimento puro. Non voglio inseguire le tragedie, la cronaca nera. Non vuol essere una critica nei confronti degli altri. E’ proprio una scelta, appoggiata dal direttore che è felicissimo di come stiamo facendo la domenica. Intrattenimento, alleggerimento, musica, spettacolo, divertimento senza farci mancare anche uno spazio dedicato alla riflessione: quella che facciamo noi è sempre su tematiche di grande emozione, che vogliono dare un messaggio positivo.  

Guarda che hai dimenticato la Grey… 


20
ottobre

INTERVISTA A LORELLA CUCCARINI. DOMANI, IN ESCLUSIVA PER IL WEB, SU DAVIDEMAGGIO.IT

Lorella Cuccarini

INTERVISTA A LORELLA CUCCARINI

DOMANI, IN ESCLUSIVA PER IL WEB, SU DAVIDEMAGGIO.IT

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