Dopo aver passato in rassegna i centri di produzione dei principali poli televisivi italiani (qui tutti i post), quest’oggi lasciamo Lazio e Lombardia per spostarci in Piemonte e parlare di un Centro di Produzione tanto particolare quanto storico: quello torinese della Rai.
L’obiettivo del Centro di Produzione Rai di Torino è quello di sviluppare e realizzare progetti televisivi, mettendo a disposizione 3.000 mq di studi adattabili a qualsiasi tipo di esigenza, 1 virtual set, 20 postazioni di post-produzione, 9 laboratori, un settore di scenografia, uno di falegnameria, oltre a spazi per le redazioni, aree guardaroba, trucco e costumi, camerini completamente attrezzati e aree magazzini, con una vasta quantità di arredi e oggettistica riprodotta e originale per l’allestimento dei diversi ambienti.
I servizi offerti alle reti coprono tutte le esigenze produttive: dallo studio alla scenografia, con progettazione e realizzazione di allestimenti scenografici attraverso opere in legno, metallo, polistirolo, plastica e plexiglass; fondali pittorici, stampi, sculture e lavorazioni in termoformatura; decorazioni per qualsiasi tipo di allestimento; realizzazione di impianti luminosi. Ma anche progettazione e realizzazione di costumi e trucco; montaggio; postproduzione audio e video (ogni anno circa 42.000 ore di lavoro di montaggio per i programmi e per il telegiornale regionale); grafica in 2D e 3D; lavorazioni audio e video. Inoltre, per le riprese esterne, vengono utilizzati pullman regia e troupe leggere, mentre il Centro garantisce anche la messa in onda tecnica delle trasmissioni televisive regionali e nazionali, anche sul satellite.
Da segnalare, infine, il prezioso lavoro di gestione, manutenzione e restauro del materiale di teca che rende disponibili ogni anno 180.000 ore annue sempre tra TG e Rai Sat. In particolare, il Centro di Produzione Rai di Torino conserva nei suoi archivi tutti i programmi realizzati a Torino dagli anni Sessanta a oggi; tutto il materiale di redazione che raccoglie le puntate di Ambiente Italia dal 1992; il TG scientifico Leonardo dal 1992; tutte le edizioni giornalistiche del TGR Piemonte; tutto l’archivio dei programmi messi in onda da Torino dei 5 canali tematici di RAISAT; più di 35.000 supporti audio di programmi radiofonici dal 1954 e circa 6.000 esecuzioni in stereofonia dell’Orchestra Rai di Torino dal 1959 e dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dal 1994 eseguite in Italia e all’Estero.
Da molti anni il Centro di Produzione Rai di Torino si contraddistingue per la competenza nella produzione della tv dei ragazzi (da Disney Club a Solletico) e attualmente vi si realizzano tutti i programmi di Rai Tre rivolti alla fascia 4-14 anni (La Melevisione, E’ Domenica Papà), L’Albero Azzurro per Rai Due, la messa in onda di RAISAT YOYO, SMASH e del canale digitale terrestre GULP. Si realizza anche Trebisonda, il nuovo contenitore pomeridiano per ragazzi di Rai Tre strutturato con giochi, laboratori creativi, cartoni, telefilm, il GT Ragazzi.
La programmazione destinata ai ragazzi non è il solo ambito di specializzazione. Attualmente il Centro di Produzione Rai di Torino è impegnato nella produzione di programmi di divulgazione scientifica e di rubriche giornalistiche come: Passaggio a Nord Ovest, Voyager, Voyager Ragazzi, Voyager Natura oltre alle rubriche della Tgr Ambiente Italia, TG Leonardo e Montagne.
Parte integrante di un bacino produttivo che si sta sviluppando a livello europeo, in sinergia con le maggiori realtà del territorio che si occupano di cultura e spettacolo, la Rai a Torino non è solo televisione ma anche Orchestra Nazionale Sinfonica, Radiofonia, Bibliomediateca, Giornalismo, Ricerca e Innovazione.
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IL MUSEO DELLA RADIO E DELLA TELEVISIONE
Il Centro di Produzione Rai ospita il Museo della Radio e della Televisione, che raccoglie circa 1200 cimeli, materiali e apparati tecnico-professionali e di uso domestico. La sala che ospita il Museo è dedicata alla memoria del torinese ing. Enrico Marchesi, pioniere della radiofonia italiana e primo presidente dell’EIAR, e si trova all’interno del Centro di Produzione Televisivo e Radiofonico della RAI in via Verdi.
L’unicità della collezione risiede nel suo essere “collezione” RAI, strettamente collegata al patrimonio degli archivi e della storia aziendale, e come tale collegata alla storia sociale e all’evoluzione tecnologica del Paese.
Il materiale esposto è suddiviso secondo un percorso cronologico – dal telegrafo al DVD – che mira ad evidenziare l’evoluzione delle varie aree della comunicazione (radio, TV, registrazione, telefonia) a partire dall’800 fino alla “convergenza” attualmente in atto resa possibile dalla rivoluzione digitale. E qui, su prenotazione, è possibile vedere da vicino – tra gli altri oggetti che hanno fatto la storia della comunicazione – gli apparati utilizzati da Marconi per l’esperimento della “telegrafia senza fili”, il microfono ad acqua, la stazione radiotelegrafica del Titanic, le radio a galena, diodi e triodi, altoparlanti a collo di cigno, registratori a filo d’acciaio, il primo microfono della radiofonia italiana, il lumeradio, televisori meccanici a disco e telecomandi ad ultrasuoni.
1. Fabio Vinciguerra ha scritto:
30 aprile 2009 alle 10:29