Fare piazza pulita non è mica semplice. Soprattutto se il pubblico ti associa d’istinto a Michele Santoro, il tuo padrino professionale. Infatti passeranno gli anni e condurrai anche un programma tutto tuo, ma i telespettatori ti collegheranno sempre al teletribuno che ti tenne a battesimo. Un tale ‘fardello’ merita quasi compassione, ed è anche per questo che giudichiamo con favore l’esordio di Piazzapulita, il nuovo approfondimento di La7 condotto da Corrado Formigli. Al di là dell’ironia, la trasmissione di ieri sera è sembrata ben fatta: buona la prima (come testimoniano altresì i dati auditel).
Da apprezzare soprattutto l’avvio in medias res del programma, privo di convenevoli da salotto e rivolto tutto agli scottanti argomenti d’attualità. Dopo una clip iniziale, infatti, il dibattito si è concentrato sulle grane giudiziarie di Silvio Berlusconi ed è così entrato nel vivo. Per arricchire il confronto, Formigli ha poi mostrato una ricostruzione recitata delle intercettazioni che potrebbero incastrare il premier davanti ai magistrati. Il Cav parla al telefono con il faccendiere Valter Lavitola, e il conduttore di Piazza Pulita domanda ai suoi ospiti: è ricattabile? Roberto Castelli (Lega) e Matteo Renzi (Pd) iniziano a scornarsi. Alè.
Per un attimo sembra di assistere ad Annozero: ci sono le intercettazioni del Berlusca, i politici infervorati, il pubblico disposto ad arena, i collegamenti con le piazze calde d’Italia e l’intervista a Beppe Grillo… Proprio come accadeva da zio Michele. Visto? Uno guarda Formigli e subito pensa a Santoro: bestiale. Senza dubbio, il conduttore di La7 si è ispirato allo stile del teletribuno e ne ha copiato le trovate più brillanti, quelle destinate a fare scuola. D’altra parte, però, ha anche introdotto elementi di novità capaci di caratterizzare positivamente l’avvio del suo talk show.
A Piazzapulita, ad esempio, la narrazione prosegue a pari passo con il dibattito e in questo modo si evita che il confronto delle opinioni diventi facilmente spettacolo. Per internderci, non c’è quel clima da corrida che si respirava ad Annozero. A tratti Formigli si mostra ancora acerbo nel gestire i ritmi di conduzione, che spesso subiscono delle battute d’arresto (l’effetto narcosi è sempre in agguato). Nota di merito ai servizi giornalistici curati da Antonino Monteleone, intraprendente cronista capace di incalzare Denis Verdini, Renato Brunetta e Marcello Dell’Utri con domande tanto pungenti quanto precise. Un valore aggiunto al programma.
Il collegamento con gli “indignados” della Val di Susa, di ispirazione squisitamente santoriana, ha offerto alla trasmissione di La7 un raro momento di tv verità. Significativa l’incapacità dei politici in studio di offrire risposte credibili all’esasperazione dei cittadini comuni. “Taccia! Adesso parlo io. Sono un cittadino che paga le tasse!” intima una signora del movimento No Tav al viceministro Roberto Castelli.
Con il fantasma di Santoro che si libra nell’aria, Piazzapulita conquista il suo spazio nei palinsesti dell’informazione politica in tv. Ed inizia col piede giusto.
1. mario80 ha scritto:
16 settembre 2011 alle 11:23