“Se si facessero i test antidroga in Rai i programmi non andrebbero più in onda perché si svuoterebbero i contenitori, soprattutto quelli del pomeriggio“. Le parole di Nino Rizzo Nervo lasciano di sasso, fanno discutere e accendono subito le polemiche. Ma a chi si riferiva il consigliere Rai durante l’intervista rilasciata a Klauscondicio? Chi sono i tossicodipendenti che si aggirano nei programmi pomeridiani della tv pubblica, manco fossero i giardinetti di un quartiere di periferia? La domanda cerca ancora una risposta e genera reazioni stizzite.
Il primo a chiedere spiegazioni al componente del Cda è stato Lamberto Sposini, cerimoniere del pomeriggio televisivo di Raiuno con La vita in diretta. “Che anche un consigliere di amministrazione della RAI, quindi una figura istituzionale come Rizzo Nervo, si lasci andare allo sport nazionale più in voga del momento – gettare un po’ di fango nel ventilatore – mi stupisce e mi amareggia” scrive il conduttore al sito Dagospia. ”Rizzo Nervo conosce conduttori drogati alla guida di programmi pomeridiani oppure si riferisce a dirigenti? Oppure ad autori? E se pensasse invece agli innumerevoli ospiti delle stesse trasmissioni?” Sposini non risparmia le domande, e poi ipotizza due casi: se Rizzo Nervo è a conoscenza di uso di droga nei programmi RAI del pomeriggio dovrebbe denunciarlo in tutte le sedi possibili, se invece era una battuta era meglio risparmiarsela.
Sul caso è intervenuto anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, chiedendo al consigliere Rai cosa intendesse insinuare con quelle sue dichiarazioni. “Se Rizzo Nervo ritiene che questi programmi siano delle specie di fumerie d’oppio faccia intervenire il direttore generale perchè questo scandalo finisca, oppure chieda scusa a tutti coloro che ha gratuitamente offeso”. Nei giorni scorsi lo stesso Giovanardi aveva chiesto ai conduttori Rai di sottoporsi ad un test antidroga prima di firmare il contratto (maggiori info qui). Una proposta che suonava più come una provocazione, anche se in più sedi il sottosegretario aveva dichiarato di voler andare fino in fondo con la sua iniziativa.
L’uscita di Nino Rizzo Nervo riapre il caso, attualizza la discussione. Il consigliere Rai ha fatto delle dichiarazioni di rilievo, che meriterebbero delle spiegazioni. Troppo comodo (e pericoloso) sfangarla con una semplice battuta. Per ora non siappiamo se la Rai sia diventata come uno di quei coffee shop ad Amsterdam, ma in attesa di saperlo vorremmo sottoporre Nino Rizzo Nervo ad un piccolo test. Giusto per vedere se il consigliere sia positivo al dichiarazionismo a vanvera. Anche quello, si sa, crea dipendenza.
1. mats ha scritto:
16 ottobre 2010 alle 00:03