Ciro Di Maio respinge l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio, che gli è costata l’arresto, sostenendo che fosse riservata unicamente a lui. Il conduttore ed ex volto di Marcopolo (ma ha fatto anche altro) si è difeso così difronte al gip milanese Sara Cipolla:
“Non sono uno spacciatore, la sostanza non era destinata a feste o altro, era per me“
ha affermato, raccontando – riporta il Corriere della Sera – di esserne dipendente da molti anni e che ora si starebbe curando attraverso “un programma terapeutico che prevede di ’scalare’ riducendo mano a mano il consumo”. Una dipendenza che il suo avvocato, Nadia Savoca, ha voluto provare – si legge – “depositando documentazione medica dato che sta seguendo un trattamento terapeutico: il medico gli ha prescritto l’assunzione della sostanza in dosi minori, perché non si può interrompere di botto l’assunzione“. La cura – continua – prevede “2 millilitri ogni 2 ore e comunque fino ad un massimo di 5 dosi giornaliere”.
Secondo quanto ammesso dallo stesso avvocato, Di Maio ha assunto una dose superiore a quella prescritta “perché non sempre riesce a seguire il programma”, ma la questione su cui punta la difesa – parola del legale – è che “non c’è alcun elemento agli atti che provi lo spaccio, non sono stati trovati soldi o altro“.
Dopo l’interrogatorio, il gip Cipolla – nonostante per la Procura, Di Maio dovesse rimanere in carcere – ha convalidato l’arresto in flagranza e ha disposto i domiciliari.
1. R101 ha scritto:
27 agosto 2021 alle 00:39