Quando tra poche ore si spegnerà il braciere dello Stadio Olimpico di Londra rimarranno i fotogrammi di un’Olimpiade dai tratti controversi, tra conferme e bruttissime sorprese, record stracciati, nazioni sul viale del tramonto, tradizioni sportive emergenti. Per i telespettatori da casa con un velo di tristezza sarà momento di bilanci e un arrivederci tra quattro anni, in atmosfere ben più calde come quelle di Rio de Janeiro.
Dal calore che ha circondato le avventure della spedizione di Casa Italia, commentatissime sui social network, si può facilmente immaginare che le imprese dei nostri medagliati non si dimenticheranno facilmente. Se per alcune discipline si partiva già con i favori del pronostico e del ranking mondiale, in alcuni casi la bravura degli atleti azzurri ha superato ogni più rosea prospettiva.
Le Olimpiadi sono comunque un’occasione a sé e l’adrenalina mediatica che tanto esalta campioni come Usain Bolt, fenomeno della natura anche nel suo modo di bucare lo schermo, per altri diventa un ostacolo micidiale. Un turbinio di emozioni collettive quello dei cinque cerchi, spesso molle di coesione sociale per interi paesi, piaccia o meno alle cinque stelle grilline.