3
luglio

LA7 CHIARISCE: SANTORO VOLEVA MODIFICARE IL PROGRAMMA SENZA PREAVVISO

Michele Santoro

Michele Santoro voleva fare il diavolo a quattro e La7 non c’è stata. Spuntano nuovi particolari sulla mancata firma del contratto tra il giornalista più ’scomodo’ del piccolo schermo e l’emittente di Telecom Italia Media. Dettagli che si aggiungono a quelli riportati nei giorni scorsi dal conduttore e che in parte li smentiscono. Il paladino della libera informazione aveva infatti dichiarato di aver abbandonato le trattative perchè La7 non intendeva assumersi responsabilità legali e voleva interferire sulla sua attività giornalistica. Colpa di pressioni esterne e del conflitto di interessi, si era detto. Oggi la società del Gruppo Telecom Italia proprietaria della rete terzopolista replica a quella versione. Dice la sua.

La rottura delle trattative è dovuta alla richiesta continua e perentoria effettuata dal dott. Michele Santoro di riservarsi il diritto, una volta individuato il tema della trasmissione, di modificare, anche in senso profondo, l’ eventuale ‘premessa’, gli ospiti in studio, la scaletta, i filmati da trasmettere e quanto altro fosse necessario per gestire in totale autonomia il programma da Lui condotto, senza alcun ragionevole preavviso (erano stati concessi solo alcuni minuti)” ha scritto l’editore in una nota. Secondo La7, dunque, il conduttore avrebbe tirato troppo la corda e lì sarebbero iniziati i problemi sul contratto. 

Le richieste esigenti di Santoro sarebbero state infatti in contrasto con “le regole interne che presiedono i rapporti con tutti i volti della rete” e varebbero esposto l’editore a ”ingiustificati rischi legali di natura penale e civile“. Ecco dunque spiegato una volta per tutte il significato di quella formuletta incomprensibile e laconica con cui La7 annunciava di aver interrotto le trattative con il divin Michele per ”inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti fra autore ed editore“. 

Nella nota di spiegazione, La7 ha voluto anche sgombrare il campo da “illazioni” riportate dal Fatto Quotidiano lo scorso 2 luglio. Secondo il giornale diretto da Antonio Padellaro, il giorno del “No” a Santoro, il Governo avrebbe magicamente fatto scomparire dalla manovra finanziaria una norma per il diritto di accesso a internet che avrebbe penalizzato Telecom Italia. “Le opinioni delle parti sulla gestione operativa dei rapporti fra l’Autore e l’Editore, così come rappresentato in precedenza, sono risultate inconciliabili ben prima che fosse emessa la bozza di finanziaria” ha scritto l’emittente.

Confermata invece l’offerta “generosa” avanzata da Enrico Mentana per “includere il programma del dott. Santoro nella testata giornalistica, al fine di alleviare i rischi dell’ Editore“. Una proposta che  però “è stata dallo stesso rifiutata poiché considerata artificiosa“. Dunque è vero: Mentana aveva fatto di tutto per portare a La7 il paladino della libera informazione, ma qualcosa è andato storto.

Ora il direttore del Tg La7 si trova accusato dallo stesso Santoro di voler nascondere il grande conflitto d’interessi, il complotto ordito per impedirgli di accedere al terzo polo (leggi qui). Qualcosa non torna nel gran bailame dell’appasionante telenovela santoriana.

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73 Commenti dei lettori »

Pagine: [1] 2 » Mostra tutti i commenti

1. WHITE-difensore-di-vieniviaconme ha scritto:

3 luglio 2011 alle 19:55

al di là di tutto,se dice una cosa santoro è falsa, se la dice un “nemico” di santoro la si prende come verità pura.



2. Davide Maggio ha scritto:

3 luglio 2011 alle 19:56

WHITE: a me in verita’ sembra il contrario.



3. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 19:57

scusate i termini ma la metafora mi pare appropriata: santoro vuol fare il frocio col culo degli altri.

vuole decidere tutto lui, non vuole nessuno che lo controlli. E vuole farlo con i soldi degli altri senza rischiare nulla. In piu` se quello che fa e` illegale, diffamatorio o in qualsiasi modo crea problemi a chi lo paga ma non puo` in nessun modo metter becco nelle decisioni, vuole la tutela legale e scaricare le responsabilita` sull’editore.

Perche` non va a fondarsi una sua televisione cosi` puo` fare quello che vuole? Boh!



4. Davide Maggio ha scritto:

3 luglio 2011 alle 20:01

maserv: secondo me aprire una propria tv e’ quello che dovrebbe fare. Ma sa benissimo che non gli conviene e quindi vuole tornare in RAI.



5. paolo ha scritto:

3 luglio 2011 alle 20:07

sono almeno un paio di anni che a santoro interessa esclusivamente farci digerire la “menata” che lui sarebbe il Montanelli del ventunesimo secolo. Di conseguenza tutti gli altri giornalisti, anche spudoratamente antiberlusconiani, sono servi del potere fatta eccezione per lui, travaglio e qualche altro suo amico. pazienza, peró vedere gli effetti di un anno di tv senza santoro é comunque molto interessante!



6. la verità si dica ha scritto:

3 luglio 2011 alle 20:22

davide maggio a me invece sembra proprio come ha detto WHITE-difensore-di-vieniviaconme basta vedere le campagne di m…. che sono state lanciate verso santoro in questi giorni da parte di molti…
Altro che antiberlusconismo o berlusconismo queste sono vere e proprie campagne di fango… Ma vi ricordate l’editto bulgaro, ma vi ricordate le interecettazioni che bloccarono l’informazione rai per un mese, ma vogliamo ricordarci le intercettazioni tra Bisignani e Masi. No perchè sembra che il male assoluto sia solo Santoro

Poi la tutela legale è sempre stata prevista per tutti i giornalisti… Comunque io non mi preoccupo… Il fatto quotidiano ha gia spiegato il perchè di questo dietro front di la7.
Aspetteremo le intercettazioni, anche questa volta, e aspetteremo la prossima campagna di m…. verso santoro



7. Pietro ha scritto:

3 luglio 2011 alle 20:29

Questo è quanto afferma La7. Santoro che dice e da che parte sta la verità?

Le richieste esigenti di Santoro sarebbero state infatti in contrasto con “le regole interne che presiedono i rapporti con tutti i volti della rete” e varebbero esposto l’editore a ”ingiustificati rischi legali di natura penale e civile“:
Santoro ha detto al contrario che si sarebbe preso tutte le responsabilità legali, sollevando l’editore di questo peso.



8. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 20:30

davide: proprio per questo la mia metafora, anche se non proprio elegante, racconta bene cosa vuol fare santoro.

le cose sono molto semplici, se uno non vuole rendere conto a nessuno del proprio lavoro, si apre il proprio business. stop. Oneri ed onori! non si puo` scaricare i primi sull’editore e tenersi i secondi!



9. candido ha scritto:

3 luglio 2011 alle 20:45

Credo che la ragione stia nei fatti. Quali sono i procedimenti previsti nei contratti dei vari autori nelle reti televisive italiane e straniere? Basta verificare questo per capire chi, tra Santoro e La7, ha ragione. Se tutti gli autori della tv italiana e straniera, prima di andare in onda, devono necessariamente avere l’approvazione piena di ogni dettaglio da parte degli editori.. allora ha torto Santoro. Se non è cosi, è la7 che non ha avuto il coraggio di ospitare una trasmissione ’scomoda’ come quella del giornalista campano.
Il resto appartiene al solito modo di fare italiano. Anti di qua o anti di là.



10. Davide Maggio ha scritto:

3 luglio 2011 alle 20:51

candido: ben vengano le trasmissioni scomode. Il ‘problema’ è quanto scomode siano ma soprattutto quanto fondamento abbiano le cose che vengano dette. Perche’ sino a quando si dice la verità, io credo che non ci sia mai nulla da temere.



11. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 20:55

Candido: beh, la 7 sostiene che quelle sono le regole interne che presiedono i rapporti con tutti i volti della rete.
Del resto non mi sorprende: ho lavorato in 2 diverse aziende televisive non italiane. E funziona cosi`. Il management deve autorizzare scalette, ospiti argomenti ecc.
Non ‘ogni dettaglio’ come dici tu, ma del resto non mi sembra quello che chiede la7.

E` il loro lavoro ed e` loro responsabilita`. Anche perche` poi le multe dell’agicom le paga l’azienda, non Santoro!



12. paolo ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:03

sinceramente non credo che santoro, nel corso di quest’anno, abbia mai detto cose più scomode di quelle che ha detto lerner all’infedele.
quindi se a santoro vengono chieste le stesse condizioni editoriali che accettano anche gli altri conduttori, perchè per lui non dovrebbero andar bene?



13. Pietro ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:03

“Perche’ sino a quando si dice la verità, io credo che non ci sia mai nulla da temere”

magari fosse così! Purtroppo l’informazione vera (e scomoda in quanto vera) fa paura alla politica. I palazzi tremano e ordinano la chiusura di certi programmi.



14. candido ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:14

Davide,
se Santoro ha detto qualcosa che va contro la legge, immagino sarà stato querelato e la Rai con lui in quanto editore. E’ stato mai condannato? Vi sono cause in corso? Detto questo, per il resto le opinioni contano poco, contano i fatti. Ripeto (perche non lo so), tutti gli autori italiani debbono consegnare la scaletta della trasmissione? C’è un limite temporale alla consegna della scaletta? Qual’è il potere discrezionale dei singoli autori rispetto agli editori? Vediamo come funzionano le cose in Italia ed all’Estero e poi potremo giudicare serenamente la querelle Santoro-La7.
Non trovi?



15. Davide Maggio ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:16

candido: certo, per qualunque programma. La produzione deve inviare scaletta e ospiti, di un qualsiasi salotto. Quanto meno in RAI. E ti assicuro che a volte si fanno storie anche per l’ultimo degli opinionisti. Vi farei leggere il contratto che firmiamo prima di ogni puntata. Ci sono tante di quelle clausole che e’ difficilmente immaginabile. Sulle querele di Santoro non so.



16. mocjso ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:19

Sono assolutamente d’accordo con maserv e col commento di risposta di Davide. E, continuo a sostenere (e su questo penso siamo tutti d’accordo), che Santoro a La7 non ci voleva mai andare.



17. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:19

candido: sulle querele non so. di sicuro santoro ha fatto beccare alla rai (ovvero a tutti noi) un sacco di multe da parte dell’agcom.
quindi non mi stupisco che la7 richieda le garanzie che richiede, come del resto fanno tutti.

dopo tutto, si dovrebbe essere scomodi e dire la verita` senza violare le leggi e rispettare le regole a cui tutti si sottopongono.

Altrimenti ci si mette in proprio e ci si assume TUTTE le responsabilita` di cio` che si fa e non si pretende che un altro editore ti copra le spalle senza aver voce in capitolo.



18. candido ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:28

Se tutti gli autori devono presentare una scaletta e non hanno pieno potere decisionale per eventuali cambiamenti, allora ha ragione La7. Sulle multe Agcom a Santoro direi di stendere un velo pietoso, viste le intercettazioni tra membri Agcom e dirigenza Rai….



19. ventiore ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:30

alla luce di quel che è accaduto in parlamento e della situazione politico-economica del paese
come si può tra le due parti dare fiducia a Ti Media e non a Santoro?
La legge apparsa e scomparsa tutelava Santoro o Ti Media?
Chi tra le due parti aveva più interesse a concludere l’affare? La7, e la finanza parla chiaro. Così come l’auditel. E chi ha interrotto la trattativa? Sempre La7.
E quando? Dopo che è apparsa quella norma sulla telefonia.
E quanti introiti pubblicitari perderebbe Mediaset di Berlusconi se La7 diventasse un autentico terzo polo? E chi è a capo del governo?
Dunque su quale base dovrei dare fiducia per reputazione e nel merito a TI MEDIA e non a Santoro?
Inoltre: i conduttori di talk show inglesi e americani presentano ogni dettaglio all’editore prima di andare in onda? No.
Qualcuno lo farà, in media non è così.
Se poi è così che va in Italia bisognerebbe combattere questa cosa, non usarla come argomentazione. Inoltre Santoro aveva detto che le eventuali spese legali per un primo periodo di prova le avrebbe coperte lui. Il che è una cosa pazzesca perché da che mondo è mondo l’editore si prende i vantaggi del lavoro del giornalista e, per permettergli di fare inchieste scomode, copre le spese legali.
Altrimenti l’indipendenza va a farsi benedire e nessun giornalista scrive più nulla per non rischiare anni di avvocati e pressioni da ogni parte.



20. ventiore ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:32

Che poi in un programma d’intrattenimento si faccia così è un conto, ma rendiamoci conto che un programma d’informazione così gestito non può essere libero. Semplicemente bisogna capire da che parte si sta: dalla parte dell’informazione o dalla parte dei padroni dell’informazione.
Io tra i due tutelo la prima, e lo faccio per tutelare me stesso.



21. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:33

1) le multe sono decise a maggioranza, non da 1 o 2 membri dell’AGCOM!

2)le multe le hanno prese anche TG4 e Studio Aperto. Non si spiegherebbe con quello che lasci intendere.

3) in ogni caso non vedo perche` la7 dovrebbe pagarle se non puo` mettere becco in quello che va in onda sul proprio canale.

Ribadisco, perche` Santoro non si prende tutti gli onori e i relativi oneri di quello che fa? perche` sa che ci rimetterebbe!

Adesso puo` continuare ad andare in giro a fare il martire e a togliere la patente di ‘liberta`’ a chiunque non gli dia pienamente ragione!



22. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:36

Ventiore:

‘Inoltre: i conduttori di talk show inglesi e americani presentano ogni dettaglio all’editore prima di andare in onda? No’

mi piacerebbe sapere quale esperienza diretta ti faccia scrivere una cosa talmente falsa da far ridere!



23. ventiore ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:42

Ora che i più famosi conduttori d’america mentano quando scrivono interviste e che all’università vengano dette cose false agli studenti mi sembra meno plausibile del fatto che uno sconosciuto mi venga a dire che le cose non stanno così. Non ho detto che siano totalmente liberi altrove, dico che nello specifico le maglie sono molto più elastiche rispetto che qui.



24. ventiore ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:43

Santoro ha detto che non aveva problemi, pur mantenendo la sua autonomia, di far sapere l’argomento della puntata. Solo che non è una cosa che si decide assieme: uno dice e poi riferisce. Non ci dev’essere margine dell’editore, perché l’editore ha degli interessi particolari che non sono gli interessi dell’opinione pubblica. Io in quanto non editore che valore do all’informazione? L’informazione è un diritto ed è fondamentale che sia libera, altrimenti non ha ragion d’essere. Inoltre è come se tutti si dimenticassero di quel che è accaduto in parlamento e delle tempistiche di ciò che stiamo commentando. Non c’è molto da dire: succede una cosa (viene presentata una o una serie di norme) poi ne segue un’altra (Telecom Italia chiude a Santoro) e contemporaneamente ne avviene un’altra (la norma viene cestinata.). La norma in questione andava contro gli interessi di Telecom. L’arrivo di Santoro andava contro gli interessi economici di Mediaset, azienda del presidente del consiglio.
Prima di tutto questo Mentana annuncia ufficialmente l’arrivo di Santoro, all’arrivo dei palinsesti di La7 si dice che si è ancora in trattativa con Santoro.
Ora per fugare i dubbi su un possibile conflitto d’interessi dicono che la norma cestinata non ha nulla a che fare con la vicenda Santoro, che si erano incrinati i rapporti da prima. Se è così perché alla presentazione del palinsesto non l’hanno detto? Hanno mentito ad inserzionisti ed azionisti? Non penso.
E dunque torniamo al conflitto d’interesse.
Comunque sia non ne escono bene, non si riesce da nessun punto di vista di dar la buona fede a TI MEDIA.



25. ventiore ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:49

Inoltre l’AGCOM è garante delle comunicazioni e le nomine sono politiche. È proprio l’esempio sbagliato dato che si sta parlando delle pressioni del potere politico su una televisione commerciale.
Anche a prescindere dalle intercettazioni, che completano il quadro e fanno capire quanto sia insensato utilizzare questa argomentazione …



26. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 21:54

ventiore:

‘Santoro ha detto che non aveva problemi, pur mantenendo la sua autonomia, di far sapere l’argomento della puntata. Solo che non è una cosa che si decide assieme: uno dice e poi riferisce. Non ci dev’essere margine dell’editore, perché l’editore ha degli interessi particolari che non sono gli interessi dell’opinione pubblica

certo, non aveva problemi ma si riservava il diritto di cambiare tutto pochi minuti prima della messa in onda. E tutti quelli che hanno un minimo di esperienza diretta sanno benissimo che non si cambiano tutti gli ospiti e la scaletta di una puntata in pochi minuti, perche` e` impossibile dal punto di vista produttivo. Semplicemente voleva condizioni inaccettabili.

quanto al fatto di non lasciar nessun margine all’editore perche` ha degli interessi particolari, spiegami chi mi garantisce che invece Santoro o qualunque altro giornalista non abbia innanzitutto l’interesse proprio (della sua carriera, della sua immagine pubblica, del suo guadagno, del suo successo) invece di quello dell’opinione pubblica? Chi?

Su come funzionano le cose in america o in inghilterra, negare categoricamente una cosa perche` la si e` letta in una intervista o perche` e` stata detta all’universita` e` uno standard giornalistico sinceramente imbarazzante.



27. ventiore ha scritto:

3 luglio 2011 alle 22:09

Ma io non sono un giornalista e tu non mi hai detto perché non è così, hai detto solo che non si può affermarlo sulla base di quel che dico.
Quindi ora sappiamo che secondo un certo maserv non è così, mentre alla Bicocca e all’Uva dell’Amsterdam, poverini, dicono questo. Ed anche sull’IHT si legge questo.
Per quanto riguarda l’idea del giornalismo e del rapporto tra giornalista ed editore la penso come Propublica, il blog dei Pulitzer.
Santoro fa tv dall’epoca dei faraoni: secondo te produttivamente non sa gestire un programma? Io non credo, quindi cade tutto il resto dell’argomentazione sulle condizioni inaccettabili.
Il margine dell’editore è il profitto che ne ricava.
Se hai fiducia in un gruppo lo assumi e lo tuteli legalmente, altrimenti non lo assumi e non lo tuteli
quello che non esiste è che lo assumi, ti fai i soldi, ma poi te ne freghi delle conseguenze e limiti la loro autonomia.



28. ANGELO ha scritto:

3 luglio 2011 alle 22:19

E’ IL CLASSICO “COMUNISTA” CON I SOLDI DEGLIALTRI IN TASCA. BEATO LUI…



29. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 22:26

1) se ti rileggi i miei commenti precedenti capisci perche` ho detto certe cose e con quale cognizione di causa. e il fatto che tu non sia giornalista non vuol dire che l’affermare certe cose si possa basare su premesse meno solide. che sull’international herald tribune possano aver scritto che in america i giornalisti non devono rendere conto a nessuno lo escluderei. perche` non sono cretini.

2) non ho assolutamente detto che santoro non sa gestire un programma. lo sa gestire benissimo. e` per questo che la sua richiesta di poter comunicare i cambiamenti pochi minuti prima e` sintomo di qualcuno che vuole tenersi le mani libere di fare qualcosa senza avvisare nessuno del management fino all’ultimo momento quando ormai e` troppo tardi per prendere decisioni. detto in parole povere, quando qualcuno vuole essere libero di fare le cose di nascosto.

3) in tutti i lavori che ho fatto, da barista nei weekend quando avevo 16 anni a quello che faccio ora, non mi hanno mai assunto con la liberta` di fare quello che voglio. tutti hanno un capo a cui devono rendere conto. e il capo ha un capo. e cosi` via. fino all’amministratore delegato che ha i suoi capi: gli azionisti. quindi se uno non vuole rendere conto a nessuno puo` essere il padrone di se stesso. cosi` come dici tu si fa i soldi e fa quello che vuole. chissa` come mai non lo fa!



30. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 22:28

detto questo, contento di non essermi laureato in italia e di aver costruito la mia carriera fuori dall’italia. cosi` posso leggere queste cose con distacco sapendo che per fortuna non mi riguarderanno mai direttamente.



31. ventiore ha scritto:

3 luglio 2011 alle 22:30

Quindi è la tua esperienza che ti fa accostare un giornalista ed un barista valutando il grado d’autonomia che deve avere riguardo il suo datore di lavoro. Inoltre le tue credenziali non negano nessuna delle cose che ho letto, le lezioni che ho seguito, la rete di relazioni che possiedo.
La sua richiesta era quella secondo TI MEDIA, non è la verità assoluta.
Sulla base di cosa tra le tante che si possono citare in questa vicenda, ti fa propendere tra le due versioni verso quella di TI MEDIA?
È inspiegabile …



32. Alexius00 ha scritto:

3 luglio 2011 alle 22:42

uuuh, che rete di regime La7!! osa avere delle regole!!!



33. Davide Maggio ha scritto:

3 luglio 2011 alle 22:42

maserv: posso sapere cosa fai nella vita? Per il resto, quoto tutto.



34. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 22:48

per caso santoro ha smentito quel punto che ho citato? no. ha iniziato a sparare a zero su tutti, accusando di essere servi del potere. si vede che a la7 lerner, ferrara, telese, costamagna (che era una pupilla di santoro), mentana, d’amico ecc ecc…sono tutti servi, come lo sono quelli di rai e di mediaset e sky e tutti quelli che non gli danno ragione. perche` per santoro l’unico giornalista libero e` santoro. E questo gia` ti dovrebbe far capire quale interesse ha principalmente a cuore santoro: SANTORO!

Detto questo, rispetto tutte le opinioni anche se le contrasto. quello che non accetto sono opinioni spacciati per fatti. Quindi io continuo a lavorare a BBC Panorama, tu continua a fare quello che fai. Basta che non vieni qui a dire minchiate su come funzionano le cose nel paese in cui vivo e nell’azienda televisiva pubblica piu` importante del mondo dove lavoro.

Bye bye from London!

Perche` Santoro



35. ventiore ha scritto:

3 luglio 2011 alle 22:48

Io non ho ancora capito sulla base di cosa si da credito a Telecom Italia Media in relazione alla legge ammessa e poi rimossa in parlamento.
Rimarrà un mio mistero: a tutti quelli che chiedo sembra chiara la correlazione, mentre i giornalisti la considerano tutti una cosa secondaria.
Santoro non ha detto di non voler regole: il problema è un altro, di quali regole stiamo parlando? E sulla base di quali affermazioni fondiamo le nostre convinzioni?
Ah, ma l’ha detto TiMedia. Dunque è vero, per definizione. Aldilà di ogni ragionevole fatto.



36. ventiore ha scritto:

3 luglio 2011 alle 22:53

Ah, quindi lavori per panorama.
Beh certo, partendo da questo presupposto posso immaginare quale sia la tua idea del rapporto tra giornalista ed editore.
Inoltre siccome dici di essere un giornalista devi essere informato di quel di cui parli: Santoro non ha “iniziato a sparlare di tutti”. Santoro ha commentato una trattativa resa pubblica da Mentana. Quel che ha detto si è rilevato vero o falso? A me pare si sia rilevato vero.
Anch’io contesto le opinioni spacciate per fatti. Dunque la tua sintesi della vicenda mi fa pensare che tu ti stia solo divertendo. Chi è che afferma un principio mentre contemporaneamente lo smentisce?



37. Pippo76 ha scritto:

3 luglio 2011 alle 22:55

“si riservava il diritto di cambiare tutto pochi minuti prima della messa in onda. E tutti quelli che hanno un minimo di esperienza diretta sanno benissimo che non si cambiano tutti gli ospiti e la scaletta di una puntata in pochi minuti, perche` e` impossibile dal punto di vista produttivo. Semplicemente voleva condizioni inaccettabili.”
Ovviamente quando una trattativa salta in questo modo vien detto che le condizioni imposte erano inaccettabili.
Santoro aveva realmente richiesto questo alla fine?



38. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 22:59

leggi bene prima di scrivere e fare brutte figure. Lavoro per BBC Panorama. Non per Panorama. Quale parte di BBC non capisci???
Prova a cercare su google se non sai di cosa parlo!



39. ventiore ha scritto:

3 luglio 2011 alle 23:02

Quindi lavori per BBC Panorama e nonostante questo non riesci a fare una sintesi imparziale di tutto quel che è girato attorno alla trattativa Santoro-La7?
Non ci voglio credere …



40. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 23:02

davide: svelato il mistero.



41. WHITE-difensore-di-vieniviaconme ha scritto:

3 luglio 2011 alle 23:05

non lo so,non mi va di fare questioni ora. sopratutto perchè attualmente la faccenda santoro è un punto interrogativo gigante. ci capisco ben poco.
la vanità lo porta a volere stare in rai per fare i 5 milioni settimanali? ha quache contatto in rai che potrebbe farlo riavvicinare alla prima serata del giovedi?
teme davvero l’inciucio mediaset/governo ( che è un dato di fatto) ?
boh



42. ventiore ha scritto:

3 luglio 2011 alle 23:08

In Inghilterra come considereste il fatto che il capo del governo possa ricattare o comunque far leva sugli interessi altri della proprietà di un’azienda televisiva per interrompere una trattativa in corso? Come lo considerereste se si aggiungesse a tutto questo che tale capo del governo è anche a capo della rete concorrente?
Direste che è illegittimo o meno?
Vi soffermereste su quel che è successo in parlamento o prendereste per buona la smentita della televisione che ha fatto un passo indietro?
Dareste solidarietà e credibilità alle parole di un professionista da trent’anni sulla piazza o ad un’azienda controllata dalle banche in cui il capo del governo ha un peso considerevole?



43. Davide Maggio ha scritto:

3 luglio 2011 alle 23:12

WHITE: avrebbe un unico problema. Potrebbe tornare a fare cio’ che era stato ipotizzato lo scorso anno: ovvero il collaboratore esterno. Realizzare un programma da collaboratore esterno significa farsi carico di tutti quei rischi di cui Santoro sembra non volersi assumere la responsabilità. E non potrebbe – sempre da collaboratore esterno – avere quell’autonomia che richiedeva a La7.



44. Davide Maggio ha scritto:

3 luglio 2011 alle 23:12

ventiore: siamo gia’ arrivati al ricatto. E’ incredibile.



45. maserv ha scritto:

3 luglio 2011 alle 23:15

quando al fatto che non so fare una sintesi imparziale…la patente di imparzialita` non me la faccio dare da te caro mio.

1) inaccettabile, ma cmq va dimostrato che sia avvenuto
2)inaccettabile
3) illegittimo se vietato dalla legge. inaccettabile se giudicato tale. c’e` differenza.
4)diremmo tutto. ma non trarremmo conclusioni se non fossimo sicuri.
5) non daremmo solidarieta` tantomeno credibilita` a nessuno per il solo fatto di essere un giornalista da 30 anni. non e` compito nostro. Noi riportiamo le notizie. E cmq non daremmo solidarieta` a un giornalista che nella nostra azienda non potrebbe lavorare come giornalista essendo stato un politico. Cosa che riporteremmo nel raccontare i fatti!



46. Revolt ha scritto:

3 luglio 2011 alle 23:17

La verità sulla questione non la sapremo mai perché ognuna delle parti oppone delle motivazioni a mio parere considerevoli, a volte anche contraddicenti quanto sostenuto dall’altro. Da un lato abbiamo telecom che dice di non poter accettare un conduttore che vuole avere libertà di cambiare le cose fino a qualche minuto prima della trasmissione, dall’altro abbiamo Santoro che dice di non chiedere libertà assoluta, bensì la possibilità di fare cambiamenti entro i limiti di tempo stabiliti in base agli eventi della giornata, cosa che fra l’altro ha sempre fatto in Rai e in Rai continuano a fare gli altri conduttori (Paragone, Floris, Vespa, ecc.). Mi dispiace citare una frase che per la prima volta ho sentito pronunciare da una persona che non stimo (per non dire che detesto), ossia Belpietro: “la verità sta nel mezzo”, il che non significa necessariamente che sia in una posizione neutrale rispetto alle due parti, ma che vada ricercata più approfonditamente nel mucchio per farla venire a galla. In altri termini, Santoro non è un santo, ma allo stesso tempo telecom ha i suoi punti deboli su cui il governo può premere per condizionarne le scelte e ce lo ha dimostrato. Entrambi i punti sono fuori da ogni discussione. Tuttavia, se telecom avesse la semplice intenzione di portare ascolti a La7 per fare cassa, la stessa che eventualmente darebbe la copertura legale, avrebbe fatto entrare Santoro e la Gabanelli in un batter d’occhio.



47. ventiore ha scritto:

3 luglio 2011 alle 23:17

Beh di fatto hanno presentato la finanziare con delle norme che danneggiavano Telecom dopo che questa ha annunciato la trattativa con Santoro. La Telecom interrompe e la norma sparisce.
Ricatto non ti piace, preferisci pressione politica/economica e psicologica?
Non mi sembra un distinguo fondamentale in questo caso, poi se vogliamo soffermarci su questo va bene uguale. Ci mancherebbe.



48. Pippo76 ha scritto:

3 luglio 2011 alle 23:17

Quindi se facesse il collaboratore esterno in Rai cadrebbero miseramente le parole del “signor la7″
Cmq In queste vicende la ragione al 100% non ce l’ha nessuno.
Atteniamoci ai fatti perchè i comunicati-scaricabarile arriveranno da una parte e dall’altra ( son curioso di leggere la replica di Mentana domani sulle pagine del Corriere)



49. Davide Maggio ha scritto:

3 luglio 2011 alle 23:22

Pippo76: no, da collaboratore esterno non credo ci siano alternative molto diverse da quelle prospettate da La7. Credo che l’anno scorso decadde tutto anche per questo. Ma non ne ho la certezza, mi pare di ricordare cosi’.



50. Pippo76 ha scritto:

3 luglio 2011 alle 23:23

Non vorrei entrare in temi politici che non competono questo post ma in 20 anni abbiamo assistito a come un Presidente del Consiglio proprietario di 3 televisioni e con interessi dal calcio alle assicurazioni passando per giornali e quant’altro, abbia Fatto leva sul suo potere per ottenere quello che lui voleva (ricattare non il termine adatto).
Dalle leggi ad personam ai divertimenti più spiccioli…..



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