E’ tutto fantastico a Vieni via con me, tutto così giusto e irripetibile. Che meraviglia. Una tv come questa la aspettavamo da tempo, altro che le rivelazioni di Wikileaks. Come si fa a non applaudire? Il programma dell’anno è stato un fenomeno senza precedenti, una rarità capace di richiamare il grande pubblico e regalargli una boccata d’aria pura. Anche ieri sera il miracolo si è ripetuto e in occasione della sua ultima puntata il salottino chic del piccolo schermo ha offerto il meglio di sè. Troppa grazia, Fabio Fazio; con gli elenchi del morigerato conduttore abbiamo scoperto che “la Rai è ancora un pezzo importante di questo Paese, anche se spesso dimentica di esserlo” e che “per molti altri televisione di Stato vuol dire televisione dei partiti“. Grandiose verità, ed eravamo solo all’inizio della catarsi mediatica.
Nel mondo perfetto di Vieni via con me sembra di sognare. A riportare il telespettatore alla realtà, però, il monologo di Roberto Saviano dedicato al terremoto che colpì l’Aquila nell’aprile 2009. Almeno ieri sera lo scrittore ha abbandonato – con merito – lo scivoloso approccio da ‘grande inchiesta’ per affrontare l’argomento partendo dalle storie dei ragazzi morti sotto il crollo della Casa dello studente. Un racconto che fa calare il silenzio e allo stesso tempo grida vendetta; per questo l’autore di Gomorra ha denunciato: “La Casa dello Studente è il simbolo della condotta criminale che si è avuta per anni, quando si costruisce non rispettando le regole, si specula, solo per guadagnare o per avere consenso politico“.
Il grande show degli elenchi, però, riparte sùbito e sul palco arriva Dario Fo. L’attore recita e attualizza i consigli del Principe di Machiavelli, serie di spietati suggerimenti a chi detiene il potere e intende starci in sella. A chi mai si riferiva il premio Nobel? Mah. Proprio difficile intuirlo, meglio non sprecare le interpretazioni. Milena Gabanelli elenca le cause che pendono sulla testa del suo Report (per un ammontare di 251 milioni di euro) e don Luigi Ciotti parla di legalità. Il procuratore antimafia Piero Grasso chiede risorse per combattere la criminalità e dice:” ho bisogno di stare attento a coloro che più che riformare la giustizia e curarne i mali secolari vogliono riformare i magistrati, delegittimarli, intimidirli, renderli inoffensivi”.
Come sempre Vieni via con me alterna con astuzia riflessioni serie a performance leggere, così è il momento di Antonio Cornacchione. Il comico snocciola le battute “più belle” di Silvio Berlusconi, “tutte vere tranne una nascosta“. Applausi e risate, la gag è piacevole anche perchè il programma di Fazio non aveva mai pizzicato il Cavaliere fino a quel momento… La tv di cultura vola più alto della politica, scherziamo? In studio arriva la notizia della morte del regista Mario Monicelli, suicidatosi all’età di 95 anni. Fazio ne dà un ricordo commosso e dice: “Lo avremmo voluto qui, ma era malato“.
L’ultimo atto del programma riunisce sul palco i due conduttori, e tutto ritorna come prima. C’è la solita domanda delle domande: vado via o resto? Puff, l’Italia si sveglia dal sogno televisivo, ammira i super dati d’ascolto. E stamane riparte da lì.
1. marcoz ha scritto:
30 novembre 2010 alle 11:04