“Io sono pronto a dimettermi da Presidente della Camera nello stesso momento in cui Berlusconi si dimette da Presidente del Consiglio“.
E così, Gianfranco Finì col tirarsi la zappa sui piedi. Era lo scorso febbraio quando mister Tulliani, intervistato da Annozero, lanciò a Silvio Berlusconi la sfida delle sfide in diretta tv. Alla presenza dell’arcangelo Michele (Santoro), il leader di Fli si impegnò a dimettersi dal suo incarico istituzionale qualora il Cavaliere avesse fatto altrettanto. Il tempo galantuomo ha fatto il suo corso, e oggi il Berlusca si trova senza cadrega, dimissionato dallo spread per lasciare il posto a super Mario Monti. E invece Gianfranco Fini? Siede ancora sullo scranno più alto di Montecitorio, inottemperante alla parola data in tv.
Striscia la notizia, puntuale come un orologio svizzero, ha acchiappato al volo l’incoerenza presidenziale e l’ha rinfacciata a Fini nel primo giorno disponibile dopo le dimissioni del Cav. Ieri sera il tg satirico di Antonio Ricci ha trasmesso un servizio nel quale si è mostrato come la promessa del futurista Gianfranco non si fosse ancora avverata. Il programma di Canale5 ha riproposto anche uno spezzone di Che tempo che fa dello scorso ottobre, quando il leader di Fli annuiva di fronte alla domanda di Fabio Fazio: quella delle dimissioni è una sfida che rinnova?
Di fronte alle inequivocabili dichiarazioni del Presidente della Camera, Striscia ha così sparato il suo commento al vetriolo:
“Adesso che Berlusconi si è dimesso, Fini non intende mantenere la sua promessa (…) Gianfranco a costo di apparire molto gian e poco franco deve aver pensato: boia chi molla… la poltrona! Insomma, a Fini di onorare la parola data non gli passa neanche per l’anticamera dei Deputati“.
Occhio, vi invitiamo a rileggere l’ultima battuta del servizio perché essa è tutt’altro che casuale. A renderla tagliente sono le parole che lo stesso Fini pronunciò il 13 febbraio 2011. All’Assemblea Costituente di Fli, Gianfranco lanciò al Cav la sfida delle dimissioni ed aggiunse perentorio:
“Sono sicuro che a Berlusconi non gli passerà neanche per l’anticamera del cervello di dimettersi…“.
Ironizzando sull’ “anticamera dei Deputati“, quelli di Striscia hanno così reso pan per focaccia a Fini. Da una parte sorridiamo di fronte all’arguzia del tg satirico, dall’altra torniamo a notare come esso si diverta sempre più a camminare sul filo del rasoio, laddove la satira può trasformarsi (in)volontariamente in stoccata politica.
Una simile riflessione ce la suggerì il servizio sul perizoma di pizzo indossato dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Era semplice satira? ci domandammo. L’odierno ‘caso Fini’, tuttavia, mostra alcune differenze sostanziali: stavolta a cercarsela è stata lo stesso Presidente della Camera, tradito dalle dichiarazioni pronunciate in tv.
Il varietà della politica non ti perdona (quasi) nulla. Possibile che Gianfry non lo sapesse?
1. Pippo76 ha scritto:
15 novembre 2011 alle 16:50