Per decenza vi risparmiamo i dettagli dell’intervista, anche perché la sostanza dei mea culpa pronunciati da Misseri la conoscerete già a memoria (per un ripassino, cliccate qui). Segnaliamo solo la motivazione addotta da Miché al suo presunto gesto omicida: “ero nervoso perché il trattore non partiva” ha detto l’uomo in diretta tv. Poi giù lacrime al pensiero di Sarah sotto terra e quello di sua figlia Sabrina e della moglie Cosima ancora in carcere nonostante siano “innocentissime“. Solito copione, solita sceneggiata paradossale. Con la tv che cerca di sondare la verità al pari degli inquirenti.
La sensazione che il Misseri show – spontaneo o artefatto che sia - abbia travalicato i limiti della decenza, si è percepita anche quest’oggi nello studio di Domenica Cinque (e nel salotto di casa di molti italiani). Significativa la reazione di Alessandra Mussolini, che ha definito “superficiale e violenta” l’intervista trasmessa. Poi ha parlato di toni “agghiaccianti“. Perplessità anche da Paolo Liguori e da Antonio Marziale dell’Osservatorio minori.
Oibò, dopo mesi ci si accorge che ascoltare Michele Misseri mentre racconta come avrebbe ucciso Sarah e si dichiara pronto a suicidarsi non è il massimo della vita. Tali deposizioni andrebbero fatte davanti ad un giudice e lontano dalle telecamere, per accertarne l’autenticità. E scannarsi in tv sul ruolo della cronaca nera in tv non risolve un fico secco: anzi, fa il gioco del cane che si morde la coda.
Con la scusa dell’ “Esclusiva” – per citare la dicitura che va di monda lanciare in sovraimpressione – il circo mediatico ci sta abituando a tutto. Anche al fatto di beccarci il Misseri penitente ogni santa domenica.
1. King92 ha scritto:
16 ottobre 2011 alle 17:02