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settembre

SERIE A: SKY E PREMIUM VERSERANNO 2,5 MLD DI € PER IL PROSSIMO TRIENNIO. DIRITTI IN CHIARO ANCORA INVENDUTI

Serie A

Crisi? Taglio dei costi? Macchè! C’è solo una cosa che, televisivamente parlando, non conosce momenti di recessione e tira sempre, tira addirittura più di un carro di buoi. Non fate i maliziosi e non pensate al celebre proverbio, stiamo parlando della Serie A, l’unico evento in grado di far superare il milione di spettatori ai canali Sky e Mediaset Premium. Limitandoci agli ascolti dell’ultimo turno infrasettimanale la partita Novara-Inter ha fatto toccare alla pay tv di Murdoch il 5.6% (3.35% per la concorrenza) mentre la diretta delle altre otto partite del mercoledì sera ha toccato l’8.4% complessivo.

Normale, quindi, che i due colossi a pagamento non si siano lasciati sfuggire i diritti del campionato di calcio relativi al triennio 2012-2015 per un costo complessivo di quasi 2,5mld di € versati nelle casse della Lega Calcio. In particolare, Sky si è assicurata i diritti di tutte e 20 le squadre di Serie A (Pacchetto 1) per un importo complessivo di 1,683 mld di € mentre Premium ha fatto suo il Pacchetto 3 comprendente le partite di 12 squadre alla “modica” cifra di 804 mln di €. Restano senza copertura sul digitale terrestre le altre 8 squadre del massimo campionato (quelle che fino alla scorsa stagione avevano venduto i diritti a Dahlia Tv) ma non è una novità. Del resto, anche in questa stagione il dtt non trasmette tutte le 380 partite.

Si tratta di cifre proporzionalmente più alte rispetto all’importo versato dalle pay tv per il biennio 2010-2012, che rendono il “valore” della Serie A il secondo in Europa dietro la Premier League inglese. Il motivo è che la fame di calcio del pubblico del Belpaese non si è mai placata nonostante il livello tecnico del nostro campionato non sia più d’eccellenza, con la conseguenza che il football è – e resterà - l’unico veicolo a disposizione delle tv a pagamento per attrarre nuovi clienti e mantenere quelli vecchi, con buona pace di Simona Ventura, film in prima tv e serie in anteprima.

I diritti televisivi continuano così ad essere la principale (quasi l’unica) fonte di sostentamento per le società di calcio. E il corollario è che il potere delle pay tv continuerà a non incontrare ostacoli: al fine di valorizzare ancor più il prodotto, Sky punta forte sull’introduzione del ‘Monday Night’, la partita del lunedì sera che garantirebbe un’ulteriore pregiata finestra in cui inserire costosi spot pubblicitari.

Ai poveri, purtroppo, sono rimaste le briciole: nessuna tv free ha offerto la cifra richiesta nel bando per acquisire i diritti degli highlights in chiaro (per intenderci, l’attuale 90°Minuto). Esagerati i 78 mln di € indicati dalla Lega quale base d’asta per questo pacchetto. Probabile che Viale Mazzini proceda con una trattativa privata includendo anche i match della Coppa Italia ma occhio al Biscione che sembra stia studiando una nuova formula (partite in chiaro e su Premium) per aggiudicarsi la Tim Cup.



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7 Commenti dei lettori »

1. PeregoLibri ha scritto:

23 settembre 2011 alle 15:20

Questo articolo la dice lunga sulle pay-tv: tolto il calcio, sono spacciate.



2. Gianluca Camilleri ha scritto:

23 settembre 2011 alle 15:24

E ahimè, anche il calcio senza la pay tv sarebbe al collasso più totale :(



3. PeregoLibri ha scritto:

23 settembre 2011 alle 16:43

Mmm sai che non ne sono così convinto? Penso ai tempi di Rivera, di Mazzola… allora non c’era la pay-tv, eppure il calcio era comunque una passione di tutta Italia, solo grazie alla Rai che è sempre stata gratuita. Credo che se la Lega Calcio se la tirasse un po’ di meno e abbassasse i prezzi vergognosi dei diritti, la tv free potrebbe ancora fare molto. E non dimentichiamo che il pubblico raggiunto dalle generaliste gratuite è sempre esponenziale rispetto a quello raggiunto dalle pay: per quanto possa essere un patito di calcio io (che non lo sono :) ), un abbonamento non lo farei mai, e non tutti i patiti di calcio in effetti sono disposti ad abbonarsi.



4. Zoro ha scritto:

23 settembre 2011 alle 16:47

2,6 miliardi di €????? :0
ammazza!



5. warhol_84 ha scritto:

23 settembre 2011 alle 17:01

Rivera e Mazzola credo non guadagnassero neanche un terzo di quello che chiedono i giocatori di adesso, in proporzione.



6. giemmegi ha scritto:

23 settembre 2011 alle 17:12

Il mio augurio è che tutto un giorno avrà fine.
Il calcio è l’oppio dei popoli.
Quanta verità in questa frase.
Grazie a questa droga c’è gente che si arricchisce e ride ala crisi economica mondiale.
Non ho mai seguito il mondo del calcio, ma da troppo tempo sono indignato da queste società che acquistano calciatori a suon di miliardi (ieri) e milioni di euro (oggi) pur di avere una squadra forte.
Hanno completamente dimenticato che un tempo i campioni nascevano proprio nei loro stessi vivai.
Poi con la scoperta che oltre ai finanziamenti statali, c’erano gli sponsor, per arrivare fino ad ogi con le pay-tv, si sono abbandonati i vivai e si compra tutto senza limiti, in barba ai bilanci che sono in rosso.
Bilanci in rosso, ma chi se ne frega, tanto qualcuno che paga si trova sempre, e quel qualcuno è il tifoso che non abbandonerà mai la sua fede calcistica, sempre pronto a tutto per la sua squadra.
Questo lo sanno bene le società calcistiche che spendono a tutto spiano acquistando anche dei veri brocchi.
I calciatori poi, non sono più quelli di una volta, cambiano casacca come le bandiere seguono il vento.
Sono divenati talmente fragili che il cristallo a loro confronto è granito.
Questo non è più il calcio che conoscevo quando me ne parlava mio padre.
Un vero peccato.



7. Gianluca Camilleri ha scritto:

23 settembre 2011 alle 17:28

@PeregoLibri #3
Ti ha risposto correttamente warhol84. Senza i soldi delle paytv l’Inter (per fare un esempio) non riuscirebbe a pagare il 50% degli ingaggi dei suoi costosissimi calciatori (altro che Mazzola…)

@giemmegi
Madonna,come sei apocalittico :D



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