Gianluigi Paragone gioca a carte scoperte. All’esordio della terza stagione del suo talk show, L’Ultima Parola, il giornalista di Rai2 mostra l’asso della schiettezza e non le manda a dire. Prima striglia il centrodestra, poi invita la Rai ad avera più coraggio, ed infine tende la mano a Michele Santoro: urca, qualcosa sta davvero cambiando. Quest’anno la sua trasmissione racconterà la crisi del mondo politico minuto per minuto, a cominciare dagli autogol della ‘premiata ditta’ Berlusconi & Bossi. Per farlo, ascolterà la voce degli “indignados” italici, cioè gli imprenditori, i giovani e gli operai, che oggi guardano al Palazzo con estrema delusione.
“Rimetterò gli abiti del cronista, questa non è un’Italia da raccontare in giacca e cravatta” ha affermato il conduttore alla conferenza stampa di presentazione del programma. Poi, decrivendo la situazione politica attuale, ha ammesso:
“Se devo dirla con una battuta, io ho fallito perchè ho puntato tutte le mie fiches su un progetto politico liberale e riformista che è entrato in crisi. Prima ho tifato perché convinto che le ricette fossero giuste e i direttori d’orchestra i migliori possibili, ora invece non regalo più ai politici di centrodestra una fiducia smisurata. Non divento di sinistra, resto convinto che il Paese vada cambiato con ricette di centro destra, ma poi non è colpa mia se la Lega non vuole tagliare le Province o se Berlusconi non fa una manovra di questo tipo”.
Una presa di posizione netta, espressione di quel “taglio critico” che L’Ultima Parola intende adottare nella sua terza edizione. Il programma, in onda da venerdì 16 settembre, avrà uno studio ed un format nuovi: quest’anno il pubblico in sala sarà composto soprattutto da giovani che interagiranno con gli ospiti politici e daranno voce alle problematiche della vita quotidiana. La puntata d’esordio vedrà protagonisti Roberto Formigoni, Matteo Salvini, Antonio Di Pietro, Maurizio Landini e sarà eccezionalmente trasmessa in prime time. Sul ritorno del talk show alle 23.30 a partire dal secondo appuntamento, Paragone ha espresso la propria delusione.
“Quest’anno mi sentivo pronto per affrontare la prima serata. Mi è stato detto che bisogna vedere come andava la prima puntata, ma il problema è che non si può tarare una trasmissione su un colpo solo.Vorrei che l’azienda avesse il coraggio di puntare su nuovi linguaggi e poi facesse la valutazione alla fine di un ciclo di puntate. A gennaio chiederò all’azienda di avere la prima serata” ha affermato il conduttore.
Incalzato dai giornalisti sulla dipartita dalla Rai di Santoro, l’anchorman ha solidarizzato con Zio Michele:
“E’ stato fatto fuori dalla politica. Da liberale mi dà fastidio che qualcuno chieda e ottenga lo scalpo di un giornalista. Alla fine - ha proseguito il conduttore - un programma che racconta il Paese non c’è più e ad uscirne sconfitta è la libertà“.
Per un Annozero abbattuto col fucile a pallettoni, c’è un’Ultima Parola che prova a decollare sfidando i venti contrari. Cogliete il Paragone?
1. Giuseppe ha scritto:
14 settembre 2011 alle 06:33