2
marzo

PAR CONDICIO IN RAI, IL PDL PROPONE I CONDUTTORI A ‘TARGHE ALTERNE’. E SANTORO: SIAMO AL MINCULPOP.

Michele Santoro, Bruno Vespa

Conduttori a “targhe alterne” per garantire la par condicio in tv. Qualcuno la bollerà all’istante come una provocazione bizzarra, da carnevale, ma la proposta avanzata ieri dal Pdl in Commissione di Vigilanza Rai ha tutta l’aria di essere seria. Anzi serissima. Secondo Alessio Butti, relatore di maggioranza della bozza,  l’occupazione delle serate televisive di martedì e il giovedì sarebbe infatti diventata una anomala “rendita a vantaggio di alcuni conduttori“, perciò una situazione non proprio all’insegna del pluralismo. Bisogna quindi cambiare registro… Michele Santoro e Giovanni Floris stiano in campana: il riferimento allo sbilanciamento a sinistra riguarda soprattutto loro.

Così, per evitare che una voce prenda il sopravvento o abbia più risonanza delle altre, il Pdl ha pensato ad un avvicendamento di giornalisti con diversa formazione culturale per i talk show che occupano le fasce migliori del palinsesto. In questo modo Annozero e Ballarò non sarebbero più le reginette incontrastate del prime time giornalistico. Secondo la relazione di Butti, potrebbero infatti essere sostituite a turno da “altri spazi informativi e/o di approfondimento affidati ad altri conduttori, da posizionare negli stessi giorni (martedì e giovedì), alla stessa ora (prima serata), sulle stesse reti e con le stesse risorse esistenti secondo una equilibrata alternanza settimanale“. Una proposta originale, senza dubbio.

Tra i giornalisti ‘filo-govenativi’ che potremmo quindi trovare in prima serata, magari proprio al posto di Santoro, ci sono Giuliano Ferrara (che il 16 marzo esordirà con Radio Londra dopo di Tg1 delle 20, ndDM), il presentatore de L’Ultima Parola Gianluigi Paragone, ma anche Bruno Vespa. Nella norma proposta da Butti ci sono anche regole che attribiscono  responsabilità civili e penali ai conduttori. In particolare, si stabilisce che “qualora non si giunga a formalizzare un accordo con il conduttore, la Rai provveda a stipulare contratti in cui sia individuata con chiarezza la responsabilità del conduttore e le relative sanzioni in ordine all’attendibilità e alla qualità delle notizie diffuse“. Secondo alcuni, un riferimento alle vicende di Milena Gabanelli e ai bisticci del suo Report con l’azienda.

Il testo presentato dal Pdl interviene anche sulla rappresentanza proporzionale dei partiti in tv, sulla presenza del pubblico in studio e sul televoto. Una bozza abbastanza articolata, dunque, che ieri ha trovato anche il plauso di Sergio Zavoli. Il Presidente della Vigilanza, sottolineando il suo ruolo di “cercare un punto di convergenza“, ha affermato di aver trovato “passi avanti nel testo presentato dal senatore Butti“.

Da parte sua, Michele Santoro ha invece usato parole dure riguardo alla documento del Pdl: “siamo al Minculpop, ma con gerarchi che assomigliano alle caricature dei fascisti” ha dichiarato il conduttore di Annozero in una nota. “Ma di che cosa meravigliarsi? Viviamo in  un paese in cui una commissione parlamentare di vigilanza nomina il consiglio d’amministrazione della Rai” ha proseguito, accusando la maggioranza di Governo di voler influenzare direttamente anche i palinsesti.

In attesa che la bozza sul pluralismo venga sottoposta ad ulteriore vaglio della Commissione, c’è da chiedersi se la “forzatura” dei conduttori ’a targhe alterne’ possa garantire la par condicio tv o piuttosto favorisca l’inasprirsi del contrasto ideologico che spesso contamina l’informazione in maniera più o meno esplicita. Perchè certi effetti collaterali non vanno mai sottovalutati, soprattutto in Rai.



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14 Commenti dei lettori »

1. AnTo ha scritto:

2 marzo 2011 alle 11:56

Non siamo ai limiti del ridicolo

li abbiamo più che superati…



2. fabio maressa ha scritto:

2 marzo 2011 alle 12:04

da il giornale

Provate a immaginare una serata televisiva che allinea uno dopo l’altro i seguenti volti: Geppi Cucciari che cede la linea a Chicco Mentana che a sua volta passa il testimone a Fazio Fazio che infine lascia spazio a Gad Lerner. Roba da far venire conati di vomito a qualsiasi sostenitore del centro destra. Ovviamente tutto ciò potrebbe accadere solo su La7: la rete non smette di sognare di riportare a casa lo showman ligure che passò da quelle parti lo spazio di un mattino, quando in poche ore naufragò il progetto del celeberrimo «terzo polo». Il fatto è che, in queste settimane si riapre il mercato televisivo, e, in vista dell’autunno, ricominciano a circolare le voci di spostamenti di pezzi da novanta. Si sa, Fazio rientra nell’elenco dei personaggi televisivi che il Premier vorrebbe veder sparire non solo dalla Rai, ma da qualsiasi mezzo di comunicazione terrestre e celeste. Un dato è certo: il suo contratto triennale con la Tv pubblica (insieme a quello di Giovanni Floris) scade a giugno. Quindi, fare due più due è fin troppo facile… Anche se, poi, tra le intenzione degli alti dirigenti Rai e la realtà spesso c’è di mezzo il giudice del lavoro. In ogni caso, a La7 sarebbero ben contenti di accogliere l’«epurato»: si troverebbe totalmente a suo agio nella linea editoriale e andrebbe a rafforzare un’offerta che, grazie ai numeri mirabolanti prodotti dal Tg condotto da Mentana, sta facendo fare passi da gigante alla ormai ex piccola rete di Telecom Italia. Ma che andrebbe a fare Fazio? L’ipotesi più probabile è quella di «puntatone» stile Vieni via con me, un successo che la squadra vorrebbe ripetere. Ma c’è una suggestione, un’idea che, al solo sentirla pronunciare, fa venire l’orticaria a molti: una striscia quotidiana dopo il Tg, una specie di Che tempo che fa più collegato all’attualità. Andrebbe in onda in concorrenza diretta – e potrebbe andare a intaccare lo zoccolo duro del loro pubblico – con i pacchi (Affari tuoi) di Raiuno e Striscia la notizia di Canale 5… E se lo showman si portasse dietro pure la «Lucianina» Littizzetto, miele per gli spettatori del canale Telecom? Insomma, una sfida all’ultimo sangue, così azzardata da risultare inimmaginabile per il mercato televisivo italiano. E poi, in quella fascia oraria c’è Otto e mezzo con la «sacerdotessa» Lilli Gruber che pure sta regalando all’azienda ottimi risultati d’ascolto e nessuno oserebbe «spostare» di un minuto.

Comunque, in attesa che si decidano i destini di Fazio, La7 si appresta a consolidare l’effetto-Mentana e a irrobustire il parco attaccanti per costruire una rete che veramente adesso si può considerare un’alternativa – anche in fatti di numeri (di pubblico e di incassi) – ai tre colossi, Rai, Mediaset e Sky. Nei corridoi si è visto passare Beppe Severgnini: non c’è ancora nulla di scritto, però si vocifera di un progetto di un programma sullo stile di Italians che già il giornalista condusse su Raitre. Qualche abboccamento c’è anche con Pietrangelo Buttafuoco, lo scrittore di destra che piace a sinistra, che – intanto – sarà ospite questa sera della puntata della nuova striscia quotidiana «G day» di Geppi Cucciari. Comunque, se a La7 per l’attualità ci sono solo posti in piedi (stasera riparte Exit con Ilaria D’Amico), la rete è carente nel settore dell’intrattenimento. Un nome cui si sta pensando è quello di Teo Teocoli, l’imprevedibile e straordinario comico che da tempo non si esibisce in uno show televisivo tutto suo. Ma si stanno valutando anche altre ipotesi. Non dovrebbero invece esserci problemi per un ritorno in autunno di Victoria Cabello dopo che il suo irriverente programma è stato sospeso per la primavera. Presto in onda tornerà anche Maurizio Crozza, l’altro comico che fa tanto divertire il popolo di sinistra.
Insomma, occhi puntati su La7, non più e non solo come la «nicchia» del pubblico radical chic. L’«effetto Mentana» continua…



3. ale ha scritto:

2 marzo 2011 alle 12:31

è vero abbiamo passato ogni limite e perso il senso dl ridicolo però abbiamo sempre il telecomando basta non guardare certe trasmissioni condotte da “pseudo conduttori”imposti dal gran capo truccato e la frittata è fatta
io però vorrei anche vedre la berlinguer al tg uno e scodinzolini al tg tre sai che spasso



4. William ha scritto:

2 marzo 2011 alle 12:33

Appena si accorgeranno dei bassi ascolti che farà Vespa in prima serata lo toglieranno subito per rimettere Santoro e Floris che è fuori dubbio sono campioni di ascolti e quindi di introiti pubblicitari per la Rai



5. stefan1984 ha scritto:

2 marzo 2011 alle 12:48

dei bassi ascolti non gliene può fregare di meno dato che la concorrenza è sempre dell’imputato berlusconi…. il limite di guardia lo si è gia passato da tempo. allora il tg1 dovrebbe avere un direttore diverso ogni sera seguendo questo ragionamento contorto… io comunque ho una bella bottiglia di vino al fresco per brindare nel qual caso il pregiudicato di cui sopra dovesse passare a miglior vita



6. claudia ha scritto:

2 marzo 2011 alle 12:55

“rendita a vantaggio di alcuni conduttori”: mah, io parlerei di grandi profitti per l’azienda, più che per i conduttori stessi…
“Michele Santoro e Giovanni Floris stiano in campana”: il pubblico stia in campana, perchè rischia di perdere i suoi programmi preferiti per lasciare spazio a programmi poco interessanti… La Rai diventerebbe la prima “azienda senza scopo di lucro”: è un ossimoro, ma questo sarebbe se andasse contro i gusti del suo pubblico!
“il Pdl ha pensato ad un avvicendamento di giornalisti con diversa formazione culturale”: come sarebbe misurato l’equilibrio? I giornalisti saranno tutti obbligati a dichiararsi “di destra” o “di sinistra”? Questo è grave, i giornalisti devono informare, non fare politica!



7. William ha scritto:

2 marzo 2011 alle 13:08

@Claudia

Sono d’accordo con te infatti Santoro e Floris fanno informazione .. il problema è che essendo la pura verità al Pdl nn va bene :)

Stranamente i problemi si hanno anche con Report e Presa Diretta che guardacaso denunciano ciò che nn va bene in Italia

Detto questo concludo dicendo che seguo spesso anche L’Ultima Parola di Paragone (nonostante sia filogovernativa) ma almeno non è il polpettone che ci propina Vespa ogni sera



8. claudia ha scritto:

2 marzo 2011 alle 13:30

@ william: io sono d’accordo quando dici che il governo prende posizione contro Annozero e Ballarò solo perchè parlano agli italiani di verità scomode… aspetti del lavoro del governo e dei suoi esponenti che gli stessi censurerebbero volentieri. Ma anche se non volessi prendere questo tipo di posizione, mi chiedo come si possa certificare l’appartenenza politica di un giornalista… per 2 motivi: punto primo, fare giornalismo significa informare non fare politica e pretendere che i giornalisti dichiarino la propria fede politica va contro questo concetto fondamentale. Punto secondo il voto è segreto e sarebbe scandaloso oltre che impossibile dal punto di vista concreto mettere i giornalisti nella condizione di dichiarare per chi votano… Insomma questa proposta mi sembra proprio non realizzabile…



9. ARA ha scritto:

2 marzo 2011 alle 14:57

Se Santoro e Floris sono i migliori per quel tipo specifico di programma(visto gli ascolti),se ne fanno una ragione!!!! Anch’io vorrei vedere la Berlinguer su rai uno, per la sua serietà e lunga esperienza in rai,invece no,ci dobbiaamo accontentare di Minzolin e lei “prigioniera”di rai 3.



10. Marco Leardi ha scritto:

2 marzo 2011 alle 16:06

@ William. “Santoro e Floris fanno informazione .. il problema è che essendo la pura verità al Pdl nn va bene”. I conduttori che citi raccontano una verità, e spesso lo fanno partendo da una tesi di parte (soprattutto nei servizi giornalistici). Tutto legittimo, per carità, purchè le loro voci non diventino le uniche del prime time informativo…



11. claudia ha scritto:

2 marzo 2011 alle 16:36

@ Marco Leardi: la tua è una risposta facile, nel senso che così è la tua opinione contro la mia (o quella di William che è la stessa)… Proprio per non finire nel solito dibattito sulla faziosità di Floris e Santoro, io ho evitato di entrare nel merito della questione e mi sono posta un’altra domanda: come si può certificare l’appartenenza politica di un giornalista? Per me è impossibile, perchè innanzitutto fare giornalismo significa informare e non fare politica: pretendere che i giornalisti si schierino va contro questo concetto fondamentale. E poi il voto è segreto e non credo che una legge possa obbligare una categoria (i giornalisti) a dichiarare per chi votano… Per questi motivi penso che la proposta sarà una bolla di sapone!



12. TaylorHayes ha scritto:

2 marzo 2011 alle 17:02

Se volessero troverebbero una prima serata dove piazzare qualcuno di centro destra, il problema è che non vogliono perchè preferiscono eliminare parzialmente chi da loro più fastidio.

@william: non credo che la rai si ponga il problema degli ascolti, lo sanno anche loro che vespa farebbe ascolti bassi rispetto a santoro o foris; è solo una questione politica.



13. Marco Leardi ha scritto:

2 marzo 2011 alle 17:08

@ claudia. Che la proposta, così come è stata presentata ieri, sarà una bolla di sapone lo credo anch’io. E ti do ragione pure sul fatto che fare giornalismo significhi informare… ed è svilente dividere i giornalisti in “destra” e “sinistra”.
Però alcune domande me le faccio, ad esempio quando vedo certi i servizi di Annozero, certe tesi precostituite o ascolto i monologhi ‘fascisteggianti’ di Travaglio… Quello è giornalismo o politica?!?
(detto questo, è un bene che anche Annozero vada in onda per i motivi epressi nel mio precedente commento)



14. Lorenzo ha scritto:

2 marzo 2011 alle 19:33

Ormai la politica italiana è sprofondata nel ridicolo. In Italia un giovane su tre è disoccupato, l’inflazione sale, il debito pubblico cresce, la disoccupazione aumenta, il Nord-Africa sta esplodendo, abbiamo un’emergenza umanitaria alle porte e la politica di che si occupa…..di tv, conduttori e relativi contenuti dei programmi. Ormai non ci sono più le parole neppure per commentare.



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