Promossi
9 a Lino Guanciale. I media spesso l’hanno sottovalutato, al cinema ha fatto poco ma in televisione l’attore aquilano è al momento il più forte che ci sia (Luca Zingaretti a parte). Attualmente è in onda con L’Allieva, presto lo vedremo ne Il Commissario Ricciardi e nella produzione Survivors. Brillante, aria sorniona, da tenere d’occhio anche come personaggio tv.
8 ai 30 anni del Gabibbo. Il vendicatore in rosso è ormai entrato nell’immaginario collettivo e, sebbene provato dal tempo, ancora resiste. E’ sintesi del mondo di Antonio Ricci in cui un pupazzo può far denuncia risultando credibile e in cui vince l’ironia di pancia.
7 al duello Trump-Biden così come riproposto dal Saturday Night Live. Alec Baldwin e Jim Carrey sono scesi in campo per parodiare i rivali alle prossime presidenziali Usa ed è vera comicità.
6 a Vanessa Incontrada. L’italo spagnola si concede una copertina senza veli su Vanity Fair come risposta alle numerose critiche che negli anni le sono state rivolte per il suo aspetto fisico. Le rivendicazioni di un’ex modella che grazie alla bellezza ha iniziato la sua carriera e che oggi, in ogni caso, sfoggia un fisico solo con qualche rotolino di troppo ci suonano un pizzico stonate. O forse dovremmo accontentarci perchè non importa il pulpito ma solo la predica? Fatto sta che il discorso è complesso perchè se la Incontrada è liberissima di comunicare urbi et orbi di essere arrivata al punto in cui se ne frega di tutto (brava!), è altrettanto vero che potremmo parlare di normalizzazione del corpo femminile quando non ci saranno sbandieramenti o spettacolarizzazioni.
Bocciati
5 a Massimo Giletti che intervista Alberto Tarallo. Se averlo in studio a Non è L’Arena è stato un colpaccio, lo stesso non si può dire per l’intervista in sè. Il giornalista non incalza optando per toni ai limiti dell’accondiscendenza e un ritratto quanto migliore possibile del produttore, sconosciuto al grande pubblico. Dal canto suo, Tarallo è sembrato impeccabile.
4 alle recriminazioni di Gabriel Garko. A Verissimo, l’attore spiega le ragioni del silenzio sulla sua omosessualità. Il vittimismo non ci piace mai e ancora di più in questo caso quando sei stato complice, per lungo tempo, del sistema che ora accusi. E’ vero che fare coming out vent’anni fa gli avrebbe probabilmente rovinato la carriera ma lui ha giocato sulla sua vita privata, si è prestato più volte a falsi scoop e copertine prendendo in giro il pubblico e cercando di costruirsi una certa immagine (per colmare lacune nella recitazione?). Al contempo, il mondo del cinema e della fiction è pieno di attori eterosessuali molto amati di cui si conosce pochissimo la vita privata. Lo stesso coming out arriva ora che la sua carriera, complice il fallimento dell’Ares, è in fase discendente.
3 a Fulvio Abbate. Lo scrittore, eliminato dal Grande Fratello Vip, spara a zero sugli ex coinquilini lamentandosi altresì del livello culturale medio della casa. Tutte cose che poteva sapere sin dall’inizio; piuttosto farebbe meglio ad interrogarsi del perchè il pubblico l’abbia subito sbattuto fuori.
2 ad Adua Del Vesco. La concorrente fa outing a Massimiliano Morra in maniera del tutto gratuita e poi frigna. Se vuole dire la verità, lo facesse ma su tutto, assumendosi le responsabilità e magari informando prima Massimiliano.
1 a Zero, il Folle. La grande (e unica) novità dei palinsesti autunnali Mediaset è la festa per i 70 anni di Renato Zero. Un doppio concerto concentrato in un’unica lunghissima serata (dalle 21.41 all’1.2o) che è riuscito ad agguantare appena il 10.5% in una serata peraltro scarsamente concorrenziale.
1. vinny ha scritto:
6 ottobre 2020 alle 12:49